13 Aprile, 1915

La fine della guerra e la sua realtà

«E per quale epoca prevede la fine della guerra? Finirà almeno nel 1915?»
- «Certamente verso la fine di quest’anno vedremo giungere il momento in cui si penserà seriamente alla pace».
Queste le “ultime parole famose” del Generale francese Pau, intervistato a Varsavia dopo la missione di coordinamento in Russia. Beato ottimismo, non andrà così bene.

La realtà del fronte è raccontata nelle lettere dei soldati, o almeno in quelle pubblicate sui giornali: «Ci mettemmo in marcia nell’oscurità, con un freddo terribile, ora sprofondando nella neve, ora scivolando sul ghiaccio. […] Alle 4:00 in punto cominciò l’assalto e si dovette guadare il torrente. Figuratevi la situazione nostra: con l’acqua sino ai fianchi, reggendo il fucile con una mano e spezzando le croste di ghiaccio con l’altra. La sponda opposta saliva ripida ed era protetta da reticolati e altri ostacoli, inaccessibile. Una parte dei nostri dovette tagliare i fili di ferro e abbattere gli ostacoli; gli altri furono incaricati di aprire il fuoco, ma a causa

del freddo e dell’acqua il meccanismo dei fucili era congelato e non fu possibile sparare. Si caricò il nemico alla baionetta. Molti presentavano segni di assideramento».
Vienna può solo fingere di ignorare i feriti e le tante testimonianze simili. Ma c’è anche un’altra questione finora ignorata dal Governo asburgico: le richieste dell’Italia. Sono già passati cinque giorni, ma il 13 aprile non è stata data alcuna risposta. L’Ambasciata italiana insiste. “C’è nessuno?!”

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • L’italia insiste per ricevere una risposta dall’Austria-Ungheria riguardo la nota dell’8 Aprile.
  • A Milano si costituisce una Camera di commercio italo-americana.
  • Pubblicazione di un dispaccio del Contrammiraglio Hood riguardante le azioni sulla costa belga dal 17 ottobre al 9 novembre 1914.
  • Il Munitions Committee inglese si riunisce sotto la direzione di Lloyd George.
  • Il Premier bulgaro Radoslavov ordina l’abbandono delle armi ai turchi e bulgari sul fronte serbo.

Fronte occidentale

  • I francesi avanzano verso Berry-au-Bac.
  • Fallisce un’attacco francese vicino Maizeray.
  • Duri scontri per il controllo dello sperone di Notre-Dame-de-Lorette (nord di Arras).

Fronte orientale

  • Duri scontri al passo di Uzhok, occupato dagli austro-tedeschi.

Fronte asiatico ed egiziano

  • I turchi vengono sconfitti a nord di Bassora e si ritirano da Shaibah (a sud-ovest di Bassora).

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori