Inizia la terza battaglia di Leopoli
- «E noi perché siamo qui? Per strappare via i pali gialli e neri dall’ex confine? […] Dove sono i terribili bavaresi e i famosi cacciatori delle Alpi? Si presentino, perdio!»
- «Il mio fucile è proprio stufo di stare in ozio».
Sbruffonate giovanili, spavalderia di ragazzi un po’ scapestrati, spesso impazienti e del tutto ignari. Prima di sconfinare nell’esaltazione, Giovanni Corvetto descriverà così i nostri ragazzi in Trentino: «Hanno lasciato ieri la casa paterna e magari non si sono mai mossi dal loro paese, non hanno mai maneggiato altra arma che la zappa». Ecco, molti in quella casa non torneranno mai. E una volta affrontata la guerra, quella vera, il loro entusiasmo farà presto a scemare.
Chi ha già ricevuto il battesimo del fuoco continua a combattere sull’Isonzo: la feroce battaglia intorno a Plava ci ha consegnato le postazioni dominanti; più a nord un battaglione ungherese viene decimato sul Monte Nero.
Sul fronte orientale inizia la terza battaglia di Leopoli, ma su quanto stia accadendo sul Dnestr le fonti sono contrastanti: per i tedeschi nulla di nuovo da segnalare; secondo i russi sarebbero stati catturati altri 8.500 prigionieri a Zurawno e le perdite nemiche ammonterebbero a 120.000 nell’ultimo mese.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- I francesi conquistano Buval Bottom (a nord di Arras).
- Successo francese in Alsazia: I tedeschi incendiano ed evacuano Metzeral.
Fronte orientale
- Comincia la terza battaglia di Leopoli.
- I russi annunciano perdite nemiche pari a 120.000 uomini sul Dnestr durante l’ultimo mese.
- Sul Dnestr, a Zurawno, i russi allargano il loro successo, portando il numero dei prigionieri a circa 9.000.
Fronte italiano
- Gli italiani, con una aspra e sanguinosa battaglia si impadroniscono delle alture che dominano Plava sulla riva sinistra dell’Isonzo.
- Sul Monte Nero un battaglione ungherese è annientato dagli Italiani.
Dal fronte
Piccoli fortunati scontri segnano il graduale progresso della nostra offensiva nella regione del Tirolo-Trentino. A Zugna Torta respingemmo un reparto nemico che avanzava da Rovereto. In Val Costeana occupammo la posizione del Sasso di Stria e dell'albergo di Falzarego, dove l'avversario lasciò nelle nostre mani trenta prigionieri. In Carnia il duello tra le artiglierie s'intensifica. Le nostre smontarono alcuni pezzi austriaci, dispersero nuclei di lavoratori intenti ad opere di afforzamento e colonne di uomini e quadrupedi in marcia. Benché un forte vento disturbasse l' osservazione, si poterono accertare gli effetti distruttori del nostro tiro su Malborghetto. La cortina che unisce l'opera bassa all'alta e le piazzuole della batteria scoperta furono gravemente danneggiate.
Ulteriori notizie danno maggior rilievo all'ardimentosa impresa compiuta all' alba del 16 nella zona del Monte Nero attraverso gravissime difficoltà di terreno contro posizioni dominanti e sotto l'intenso cannoneggiamento dell'avversario. Furono raccolti finora oltre seicento prigionieri, dei quali trenta ufficiali. C'impadronimmo anche di moltissimi fucili e di due mitragliatrici.
Nel pomeriggio di ieri un battaglione ungherese proveniente da Planina Pollju, a nord-est di Monte Nero, pronunziò un violento attacco contro la nostra posizione di Za Kraiu; fu respinto, contrattaccato ed annientato. Sull'Isonzo la nostra offensiva procede metodica, ordinata, sicura.
Le truppe sboccate a Plava hanno conquistato, dopo lunga sanguinosa azione, le circostanti alture e consolidato le proprie posizioni, resistendovi ai ripetuti ostinati contrattacchi del nemico. Sulla rimanente fronte, a valle, si ebbero azioni lontane d' artiglieria. La stazione di Gorizia ne restò in parte demolita; taluni vagoni furono visti incendiarsi.
Firmato: CADORNA