19 Agosto, 1915

Barbarie in mare

La propaganda e gli intrighi tedeschi negli Stati Uniti indispettiscono l’opinione pubblica americana. Negli ultimi giorni sono stati pubblicati vari documenti al riguardo: gli scioperi nelle fabbriche e alcuni sabotaggi sarebbero stati pagati da agenti tedeschi e ce ne sarebbero le prove. Ma le tensioni sono destinate a crescere.
Il 19 agosto un sottomarino della Kaiserliche Marine silura il piroscafo Arabic: nessun preavviso, il transatlantico affonda nel giro di dieci minuti. A bordo c’erano 423 persone tra equipaggio e passeggeri, i morti saranno quarantaquattro, di cui tre americani. È evidente: la Germania non si cura delle navi passeggeri.
Ma l’affondamento dell’Arabic non è l’unico crimine di guerra tedesco di giornata. Il sommergibile inglese E-13 si è spiaggiato in Danimarca, a Saltholm; la marina locale invia tre torpediniere per «tutelare la neutralità» di Copenhagen e sorvegliare la nave britannica. Sì, ma arrivano anche due torpediniere tedesche e aprono il fuoco, in acque neutrali, contro un nemico incagliato e nonostante la presenza della marina danese. Metà dell’equipaggio inglese muore; i tedeschi si allontanano di corsa.

 Le tensioni aumentano anche tra Italia e Impero ottomano: Costantinopoli vieta il rimpatrio dei cittadini italiani. Sulla carta non saremmo in guerra, ma questa è l’ennesima provocazione turca.

Sui campi di battaglia del fronte orientale capitola la fortezza di Novogeorgievsk, caposaldo alla confluenza tra la Vistola e il Narew. Isolata da giorni, resistenza e ritirata russa non sono state abbastanza efficaci: l’intera guarnigione si arrende, i tedeschi catturano centinaia di cannoni e decine di migliaia di prigionieri.

Davide Sartori

 

 

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Riapre il Reichstag: discorso del Cancelliere Bethmann-Hollweg.
  • Si dimette il Ministro degli esteri bulgaro.
  • Il totale delle truppe britanniche impegnate ammonta a 3.825.000 incluse le truppe coloniali.
  • Il piroscafo postale norvegese “Haakon VII” fermato dai tedeschi: la posta è requisita. Proteste del Governo norvegese.
  • I turchi impediscono la partenza degli italiani da Smyrne.

Fronte occidentale

  • I tedeschi riprendono le trincee sulla strada Ablain-Angres.

Fronte orientale

  • Caduta della fortezza di Novogeorgievsk.
  • I russi vengono respinti fra Augustów e Osowiec. I tedeschi avanzano oltre il fiume Niemen (Nemunas) e a est di Tykocin.
  • Il Generale Mackensen raggiunge Piszczac e guadagna terreno lungo la linea di Brest-Litovsk.
  • Truppe tedesche sbarcano a Pärnu (Golfo di Riga), ma sono distrutte dai russi.

 Operazioni navali

  • La transatlantico inglese “Arabic” (della compagnia White Star) viene silurato e affondato. Fra le vittime anche cittadini americani.
  • Il sottomarino inglese “E-13” bombardato mentre era ancorato a Saltholm nelle acque neutrali della Danimarca.
  • L’H.M.S “Baralong” (nave dei servizi speciali) distrugge il sottomarino tedesco “U-27”.
  • In uno scontro navale presso lo Jutland è affondato un cacciatorpediniere inglese.
  • L’incrociatore da battaglia tedesco “Moltke” viene silurato e danneggiato dal sottomarino inglese “E-1” nel Golfo di Riga.

Parole d'epoca

Pietà per loro

di Pasquale Attilio Gagliani (Colonnello di artiglieria)

Fogliano Redipuglia (GO)

La mattina si è ripreso il fuoco d'artiglieria sulla ridotta. Fin dai primi colpi caduti lassù si sono visti stanare gli austriaci. Ve ne erano almeno un centinaio: ma di essi ben pochi sono riusciti a porsi in salvo in un valloncello retrostante. L'impressione che si provava ad assistere a quella caccia umana era un misto di soddisfazione e di pietà. Era assai bello quel tiro di artiglieria, preciso e terribile. Lo scoppio dei proietti era straordinario: l'aria ne tremava e l'impressione morale che doveva produrre sui nemici, che ancora stavano nella trincea, non doveva essere superiore agli effetti micidiali. A vederli uscire, saltare i muri, scavalcare le rocce, scappare per tutte le direzioni si provavava un piacere grandissimo per il bel risultato del tiro. 

 Ma nello stesso tempo non potevo fare a meno di provare una immensa pietà per quei disgraziati! Dal mio osservatorio ne vidi scappare alcuni sul dinnanzi della trincea, verso i nostri. Si erano ficcati in una buca e la sera si vennero ad arrendere a noi: erano in 6, fra i quali due triestini che parlavano benissimo l'italiano. Raccontavano che il nostro tiro li aveva fatti impazzire dal terrore: sul loro viso però si vedeva la gioia di essere finalmente usciti fuori dal pericolo di doversi trovare nuovamente sotto il tiro dei nostri cannoni. Quando il tiro della nostra artiglieria ci provò che la trincea era finalmente vuota, la nostra fanteria avanzò per distruggere il reticolato e occupre la trincea.  A sera questa era ormai quasi tutta in nostro potere. Finalmente ci siamo levati questo ostacolo!

 

 

DAL FRONTE

Nella zona del Tonale le nostre artiglierie danneggiarono gravemente il forte nemico denominato Pozzi Alti: i difensori furono costretti a sgombrare l'opera inseguiti dal nostro fuoco.
Nell' Alto Cordevole le batterie nemiche, dopo avere invano tentato di snidare le nostre truppe dalle loro posizioni, rivolsero il proprio fuoco contro la borgata e la chiesa di Pieve di Livinallongo, provocandovi un incendio.
Nell' Alta Rienza furono conseguiti nuovi, sensibili progressi; venne espugnata una ridotta sul Monte Paterno e conquistata una linea di trincee presso la Drei Zinnen Hutte, prendendo anche 24 prigionieri.
Nel settore di Tolmino violenti contrattacchi pronunciati dall'avversario nella notte sul 18 contro le posizioni guadagnate dalle nostre truppe furono completamente respinti.
Anche sul Carso le nostre linee progredirono alquanto. Furono presi 53 prigionieri ed una mitragliatrice. Il nemico spiega sempre attività maggiore nell'impiego dei suoi areoplani come scoperta e come mezzo di offesa. I nostri aviatori, i quali colle loro assidue ed audaci imprese tanto contribuiscono al buon andamento delle operazioni, costituiscono, anche in unione delle artiglierie antiaeree, una efficace difesa contro tali tentativi nemici.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori