3 Dicembre, 1914

Neutralità "operosa e guardinga"

Per i parlamentari italiani il pomeriggio del 3 dicembre è a dir poco intenso. Il Presidente del Consiglio Salandra apre la sessione alla Camera delineando la via presa dal Governo nel caotico panorama internazionale. La seduta è memorabile per il cambio di prospettiva: «La neutralità, liberamente proclamata e lealmente osservata, non basta a garantirci dalle conseguenze dell’immane sconvolgimento, che si fa più ampio ogni giorno e il cui termine non è dato ad alcuno di prevedere».
Salandra ricorda al Parlamento gli interessi nazionali da tutelare, l’equilibrio geopolitico da mantenere e le aspirazioni da affermare. E subito piazza il colpo: «La nostra neutralità doveva e dovrà essere non inerte, ma operosa e guardinga; non impotente, ma poderosamente armata e pronta a ogni evento. Pertanto suprema cura del Governo fu ed è tuttora la compiuta preparazione dell'esercito e dell'armata».
L’assemblea approva e lo dimostra anche troppo: qualcuno grida un prematuro «Viva Trieste!» 

 Il consenso attorno al Governo è trasversale; per la prima volta emerge una ancor lieve, ma diffusa volontà interventista. Cosa è cambiato? Nel panorama globale poco, ma nell’orizzonte italiano abbastanza: in Libia abbiamo appena fatto i conti con i ribelli locali e nei Balcani sono iniziate le battaglie del Rudnik e del Kolubara. Se il contrattacco serbo fallisse l’Austria-Ungheria avrebbe in mano l’intera regione.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • In Italia seduta del Parlamento: il Primo Ministro Antonio Salandra parla di neutralità "operosa e guardinga" e chiede l'immediata approvazione di una serie di regi decreti in materia di spese militari e di appalti di lavori pubblici, in deroga alle norme di contabilità dello Stato.
  • Il Governo inglese concorda con la richiesta giapponese sul fatto che l’Australia non occupi le isole tedesche al nord dell’equatore.

Fronte occidentale

  • I francesi avanzano verso Altkirch (Alsazia).

Fronte meridionale

  • Serbia: comincia la battaglia del Kolubara.
  • I serbi riprendono improvvisamente l'offensiva: comincia la battaglia sul Rudnik.

Parole d'epoca

Antonio Salandra

Discorso alla Camera dei Deputati

Al Ministero, che si presenta oggi al vostro giudizio, il programma dell'immediato lavoro è imposto dalla necessità delle cose; poiché gli spetta reggere il paese e guidarne le sorti in questo critico momento della sua storia.Mentre, confortato dalle ripetute attestazioni della vostra fiducia, il Governo si accingeva a preparare utili riforme amministrative, tributarie e sociali, scoppiò, senza alcuna nostra partecipazione od intesa, improvviso e rapidissimo il conflitto, che invano, per la tutela della pace e della civiltà, ci adoperammo a scongiurare.Dovè il Governo considerare se le clausole dei trattati c'imponessero parteciparvi.Ma lo studio più scrupoloso della lettera e dello spirito degli accordi esistenti la nozione delle origini e le manifeste finalità del conflitto ci indussero nel sicuro e leale convincimento che non avevamo obbligo di prendervi parte. (Approvazioni).Sciolti così da ogni altra considerazione, il libero e sereno giudizio di ciò che esigesse la custodia degli interessi italiani ci consigliò a dichiarare senza indugio la nostra neutralità. (Approvazioni).Tale risoluzione fu, come era da attendersi, argomento di passionati dibattiti ed obietto di giudizi disparati. Ma più tardi, a grado a grado, in Italia e fuori, prevalse la salda

e generale persuasione che noi esercitammo il nostro diritto e rettamente giudicammo di quanto meglio convenisse agli interessi della nazione.Tuttavia la neutralità, liberamente proclamata e lealmente osservata, non basta a guarentirci dalle conseguenze dello immane sconvolgimento, che si fa più ampio ogni giorno e il cui termine non è dato ad alcuno di prevedere. Nelle terre e nei mari dell'Antico Continente, la cui configurazione politica si va forse trasformando, l'Italia ha vitali interessi da tutelare, giuste aspirazioni da affermare e sostenere... (Vivissime approvazioni— I deputati sorgono in piedi —Vivissimi reiterati prolungati applausi) una situazione di grande potenza da mantenere intatta non solo, ma che da possibili ingrandimenti di altri Stati non sia relativamente diminuita. (Vivissime approvazioni).Non dunque inerte e neghittosa, ma operosa e guardinga; non dunque impotente, ma poderosamente armata e pronta ad ogni evento doveva e dovrà essere la neutralità nostra. (Vivissimi generali e prolungati applausi).Pertanto suprema cura del Governo fu ed è tuttora la compiuta preparazione dell'esercito e dell'armata. (Approvazioni).A conseguirla non esitammo ad assumerci gravi responsabilità di spese e di alcune modificazioni agli ordinamenti militari.(Bene!) L'esperienza che ci viene dalla storia e più dai casi presenti deve ammonirci che, ove cessi l'impero del diritto, alla salute di un popolo rimane unica garanzia la forza, (Benìssimo!) la forza umana organizzata e munita di tutti i perfezionati e costosi strumenti tecnici della difesa. L' Italia, che non ha propositi di sopraffazione, deve tuttavi a organizzarsi e munirsi, quanto più le sia consentito e col massimo vigore possibile, per non rimanere essa stessa prima o poi sopraffatta. (Vive approvazioni).A questo, che reputiamo nostro primo dovere, si aggiunge la cura non lieve di attenuare gli effetti della crisi che, nella complessa unità del mercato internazionale e della economia universale, ha paralizzate le industrie, sconvolti i traffici, restituiti alla patria prima dell'epoca consueta migliaia di validi lavorator i e rincarati sensibilmente gli indispensabili prodotti alimentari. A tal fine occorsero pure provvedimenti eccezionali, temporanee deroghe al diritto comune, acceleramento di pubblici lavori, larghe disponibilità di mezzi finanziari. Di tutti questi provvedimenti vi chiediamo la immediata approvazione. Possiamo intanto con sodisfazione constatare che le generali condizioni economiche del nostro paese sono venute via via migliorando, che il lavoro e il credito vanno riprendendo il loro normale funzionamento, che rinasce la fiducia pubblica. Ma sarebbe pericolosa illusione il credere che altri straordinari provvedimenti non occorreranno.Il Governo sa bene che ogni sforzo deve essere fatto per assicurare al paese una sufficiente disponibilità dei generi di prima necessità. (Bene!) Dove e quando non basti l'attività privata non mancherà il suo intervento integratore. (Approvazioni).Così la pace interna dovrà essere a qualunque costo assicurata. (Vive approvazioni).Lungi del resto da noi ogni dubbiezza che possa turbarla il popolo nostro ; il quale sente che oggi la Patria, per la propria salute e grandezza, impone concordia di animi pronti ad ogni sacrifizio. (Vivissimi e generali applausi). Ad altri tempi le competizioni politiche ed economiche; (Bravo!)ad altri tempi le gare fra i partiti, i gruppi, le classi. Oggi è necessario che si affermi solennemente, con le parole e con gli atti, la solidarietà di tutti gli italiani. (Vivi applausi).Il primo e più alto esempio di solidarietà nazionale sarà dato di eerto, nelle discussioni che seguiranno, dalle supreme Assemblee rappresentative. Il Governo, al quale ogni criterio e intendimento di partito parrebbe oggi un sacrilegio, fa appello alla patriottica cooperazione di tutto intero il Parlamento. (Approvazioni). Dal Parlamento soltanto potrà attingere la vigoria necessaria ad assolvere l'arduo suo compito.L'ora che corre domanda un Governo forte e sicuro. Se forza e sicurezza avremo dal vostro voto, potremo sostenere il grave peso delle nostre responsabilità; potremo proseguire nel lavoro intenso e continuo cui diamo tutt e le energie dell'anima nostra, nella efficace difesa degli interessi presenti della Patria e nella vigile cura delle sorti avvenire dell'Itali a nel mondo. (Vivissimi, generali e prolungati applausi — I deputati sorgono in piedi e gridano ripetutamente:«Viva l'Italia!»)

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori