Pietrogrado è irraggiungibile
Il 14 settembre le armate zariste sconfiggono gli austro-ungarici nei distretti di Rovno e Ternopil'. Le vittorie russe in Galizia minacciano il fianco destro di Mackensen, influendo sulla sua avanzata.
Ma tutti gli occhi sono fissi sul settore nordico del fronte orientale. Washburn, inviato del Times, annota le dichiarazioni del Generale Russki: «È impossibile che i tedeschi riescano a conquistare Pietrogrado. […] La Russia potrà presto riprender fiato in attesa della primavera».
È vero, la capitale zarista sembra una chimera irragiungibile per Berlino, ma gli eserciti di Hindemburg aumentano comunque la pressione su Vilnius e Dvinsk.
Il fronte italiano mantiene un temperamento frizzante, ma poco incisivo. Ora l’iniziativa è passata agli austro-ungarici, rivitalizzati da nuovi rinforzi. Gli attacchi, perlopiù isolati e fine a sé stessi, coinvolgono tutta la linea, dal Trentino al Carso, ma vengono respinti quasi ovunque.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Le Potenze dell’Intesa consegnano una nota alla Bulgaria.
- Scoperta un’estesa rete di contrabbando in Olanda.
- Il Governo persiano inizia ad affrontare le numerose situazioni di pericolo a Ispahan.
Fronte orientale
- Continua la pressione dei tedeschi sul settore nord. I tedeschi avanzano su Vilnius e Dvinsk.
- In Galizia i russi hanno successo nei distretti di Rovno (Rivne) e Tarnopol (Ternopil').
Fronte italiano
- Piccoli successi su entrambi i lati del fronte italiano.
- Attacco austro-ungarico nell'alto Chiarzò (zona Carnia); ripiegamento degli Italiani sulla linea del Paularo.
- Gli austro-ungarici, che hanno ricevuto notevoli rinforzi, attaccano nel Trentino, in Carnia e sul Carso, ma vengono dovunque respinti.
Fronte d’oltremare
- Piccolo successo britannico a Maktan (Africa orientale).
DAL FRONTE
Nostri reparti in ricognizione attaccarono e respinsero forti nuclei nemici in posizione nei pressi di Cimego in valle Giudicarie e di Fossernica in valle Vanoi (Cismon).
Nell' Alto Cordevole il nemico spiegò un grande numero di artiglierie pesanti colle quali iniziò il tiro contro le nostre da Col Toront a Col di Lana.
Notizie più complete intorno alla nostra azione offensiva dei giorni 11 e 12 nella conca di Plezzo pongono in maggiore luce la valorosa condotta delle nostre truppe.
In virtù di tenacissimi sforzi generosamente compiuti, fu possibile strappare talune forti posizioni sull' alto contorno della conca ad un avversario formidabilmente trincerato e disposto a servirsi d' ogni mezzo di difesa, anche il più atroce, quali le bombe asfissianti e i liquidi infiammanti.
Sul Carso nella notte sul 12 il nemico avventò sulle nostre linee un gran numero di bombe ad alto esplosivo.
Il rapido intervento delle nostre artiglierie fece cessare il lancio, che, non accompagnato da alcun tentativo di attacco, risultò affatto inefficace.
Firmato: CADORNA