Chiusa la Gazette de France
284 anni di vita e poi basta. Il primo ottobre 1915 La Gazette de France non esce, ha cessato le sue pubblicazioni il giorno prima: «Al nostro pubblico di amici, rappresentanti la vecchia e la giovane Francia, diciamo non addio, ma arrivederci, sicuri di ricominciare presto a difendere le nobili cause care alla Francia rinascente e vittoriosa».
In tempi di guerra la notizia può sembrare irrilevante, o comunque di secondo piano, ma non è così. La Gazette de France era il più antico giornale francese, uno dei primissimi in Europa. Dal 1631 aveva visto nascere e crescere il giornalismo. Tra i suoi illustri collaboratori vantava Luigi XIII, Re di Francia, ovviamente in forma anonima, e il Cardinale Richelieu. Sì, quello dei moschettieri.
L’ultima pubblicazione recita “arrivederci”, ma in realtà è un addio: non riprenderà mai la sua attività.
Con l’arrivo dell’autunno la Germania inizia a mostrare una crecente padronanza dei cieli. Il merito è di un olandese trapiantato a Berlino: Anthony Fokker, uno dei padri dell’aviazione.
Avete presente il futuro “Barone Rosso”? Avrebbe pilotato un Fokker.
Più giù, in trincea si continua a morire, tra mischie selvagge e assalti alla baionetta. A Loos si combatte casa per casa, o meglio, di maceria in maceria; dopo i saluti delle artiglierie è rimasto poco di intatto.
Ma in realtà tutta la grande offensiva Alleata si è presa una pausa. È stato lo stesso Joffre a rallentare le operazioni: la seconda e la terza linea tedesche non sono espugnabili. Dopo i primi, incoraggianti, successi, si è passati in fretta a un inutile, irreparabile, massacro: volendo immaginare un grafico, all’aumentare delle perdite diminuirono i risultati. Insostenibile.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- Azioni minori a Souchez e in Lorena.
- I britannici bombardano Lombartzyde e Middelkerke.
Fronte orientale
- I tedeschi attaccano a Dvinsk (Daugavpils) e a Smorgon.
- Il Generale Linsingen guadagna una quarantina di km. di terreno a est di Lutsk.
Fronte italiano
- Gli italiani attaccano senza successo a Tolmino.
Fronte meridionale
- Concentrazione delle truppe austro-tedesche lungo il fronte serbo.
DAL FRONTE
Nella parte montuosa del teatro di operazioni nebbie frequenti ed intense ostacolano l' azione delle artiglierie; ma consentono talora alle nostre fanterie ardite irruzioni di piccoli reparti che, avvicinandosi alle posizioni nemiche, ne distruggono le difese accessorie, vi aprono larghe breccie nei reticolati e provocano allarmi nei difensori.
Nel settore di Tolmino le nostre truppe, nella notte sul 30 settemhre attaccarono lungo tutto il fronte, dal Mrzli al Vodil (Monte Nero) ed alle alture di Santa Maria e di Santa Lucia, riuscendo, nonostante le straordinarie difficoltà del terreno aggravate dalla inclemenza della stagione, ad espugnare fortissimi trinceramenti nemici e a prendervi qualche diecina di prigionieri.
Manifestatosi un violento contrattacco di numerose forze nemiche i successi aspramente conseguiti all' ala sinistra sui controfforti del Mrzli e del Vodil non poterono essere mantenuti.
All' ala destra, sulle colline di S.Maria e di S.Lucia, fu invece possibile rafforzare e conservare il terreno conquistato.
Firmato: CADORNA