Ultimatum russo alla Bulgaria
Pietrogrado rompe gli indugi. Il 3 ottobre viene presentato l’ultimatum Russo alla Bulgaria: il Governo di Sofia è “invitato” ad «allontanare gli ufficiali tedeschi e rompere apertamente le relazioni con tutti i nemici della causa slava e della Russia». Il tono è perentorio, tempi e modi sono spicci. Vengono concesse appena 24 ore, non un minuto di più.
L’irritazione di Pietrogrado è superiore persino all’incredulità iniziale: le azioni di Sofia vengono considerate grossomodo un tradimento storico. La Russia si considera ed è considerata “la liberatrice del popolo bulgaro”; fondamentale il suo apporto nella guerra d’indipendenza contro l’Impero ottomano.
Il fronte orientale continua a ruotare attorno a Dvinsk: i combattimenti a sud della città, nella regione dei laghi, divampano incontrollati; la controffensiva russa, tra Postavy e Smorgon, collassa.
Berlino ciude la giornata in positivo: sul fronte occidentale vengono riconquistate alcune posizioni attorno a Loos.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Ultimatum della Russia alla Bulgaria. L'Ambasciaore russo a Sofia presenta una Nota, invitando il Governo a rompere apertamente, entro 24 ore, le relazioni con tutti i nemici della causa slava e della Russia e ad allontanare gli ufficiali tedeschi e austro-ungarici.
Fronte occidentale
- I tedeschi catturano parte di Hohenzollern Redoubt (Loos).
- I francesi bombardano Metz.
Fronte orientale
- Disperati scontri nella regione dei laghi a sud di Dvinsk (Daugavpils).
- Collassa l’offensiva russa sul fronte Postavy-Smorgon.
Fronte meridionale
- Reparti tedeschi sul fronte serbo.
- Concentrazione di forze bulgare.
Parole d'epoca
Ultimatum russo alla Serbia
Nikolaj Aleksandrovič Romanov
Events which are taking place in Bulgaria at this moment give evidence of the definite decision of King Ferdinand’s Government to place the fate of its country in the hands of Germany. The presence of German and Austrian officers at the Ministry of War and on the staffs of the army, the concentration of troops in the zone bordering on Serbia, and the extensive financial support accepted from her enemies by the Sofia Cabinet, no longer leave any doubt as to the object of the present military preparations of Bulgaria. The powers of the Entente, who have at heart the realization of the aspirations of the Bulgarian people, have on many occasions warned M. Radoslavoff that any hostile act against Serbia would be considered as directed against themselves. The assurances given by the head of the Bulgarian Cabinet in reply to these warnings are contradicted by facts.
The representative of Russia, bound to Bulgaria by the imperishable memory of her liberation from the Turkish yoke, cannot sanction by his presence preparations for fratricidal aggression against a Slav and allied people. The Russian Minister has, therefore, received orders to leave Bulgaria with all the staffs of the Legation and the Consulates if the Bulgarian Government does not within twenty-four hours openly break with the enemies of the Slav cause and of Russia, and does not at once proceed to send away the officers belonging to the armies of states who are at war with the powers of the Entente.
Nicola II
DAL FRONTE
Nell'alta montagna, dove già imperversano le tormente e cadono abbondanti le nevi, piccole azioni, con esito a noi favorevole, sono avvenute al passo di Lagoscuro, alla testata di valle di Genova ed al passo di Pramogio, in Carnia.
Nel settore di Tolmino, fu respinto un attacco nemico diretto contro la posizione recentemente conquistata dalle nostre truppe sull'altura di Santa Maria.
Lungo la rimanente fronte non si ebbe alcun avvenimento importante.
Firmato: CADORNA
Telegramma del Ministro degli Esteri italiano
Sidney Sonnino
AGLI AMBASCIATORI A LONDRA, IMPERIALI, A PARIGI, TITTONI, A PIETROGRADO, CARLOTTI, E AI MINISTRI AD ATENE, DE BOSDARI, A BUCAREST, FASCIOTTI, A NISCH, SQUITTI, E A SOFIA, CUCCHI BOASSO
T. GAB. 1146. Roma, 3 ottobre 1915, ore 18 (2).
Giers mi ha dato stamane notizia dell'ultimatum spedito ieri sera da Sazonoff al ministro russo a Sofia perchè lo presentasse oggi al Governo bulgaro, al quale si danno 24 ore, pena la rottura delle relazioni, se non rompe ostensibilmente coi nemici dello slavismo e della Russia e non manda via gli ufficiali tedeschi.
Risposi che vedevo ·con piacere che la redazione di questa comunicazione non implicava, come quella che avrebbe voluto imporre subito la demobilitazione, una qualche umiliazione pel Re e pel Governo bulgaro, e che riconoscevo che la situazione della Russia di fronte ai bulgari era specialissima e non poteva essere considerata all'identica stregua ·che quella degli altri alleati.
39 -Documenì·t diplomatici-Serie V-Vol. IV