La Serbia non può farcela
Tre direttrici d’invasione sono troppe, la Serbia ha bisogno di aiuto immediato. I Governi dell’Intesa pensano al Montenegro, ma Vienna li anticipa e lancia un attacco anche su quella frontiera. Nonostante le ingenti perdite, gli eserciti austro-tedeschi avanzano dalla Drina, dal Sava e dal Danubio: Belgrado viene occupata il 9 ottobre, tre giorni dopo l’inizio delle operazioni. I serbi combattono anche contro il tifo.
A Berlino la stampa gongola e già pregusta gli scenari futuri: «Un indistruttibile ponte di bronzo unirà la Germania e l’Austria, attraverso la Bulgaria, con la Turchia. Nei Balcani suonano campane a morto per l’Intesa».
I serbi non potevano permettersi uno scontro frontale l’anno prima, figuriamoci ora, minacciati anche dalla Bulgaria. No, l’unica possibilità è ritirarsi sulle montagne, resistere, guadagnare tempo e affidarsi alla guerriglia.
Gran Bretagna, Francia, Russia e Italia dovrebbero distrarre gli Imperi centrali, ma sono tutte costrette sulla difensiva: a Loos gli anglo-francesi respingono un brutale attacco tedesco, le offensive nell’Artois e nella Champagne sono ormai sfumate; stesso discorso sull’Isonzo, dove sono gli austro-ungarici ad attaccare senza successo; va peggio ai russi, costretti a ripiegare sia a Dvinsk, sia a Pinsk.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Bollettino militare di Sir John French sugli ultimi cinque giorni.
- Ricostituito il Gabinetto bulgaro.
- Reso noto il programma navale degli U.S.A.
Fronte occidentale
- Duri scontri vicino Loos, controllata da francesi e britannici.
Fronte orientale
- I russi vengono spinti indietro a nord-ovest di Dvinsk (Daugavpils, Lettonia)
- Russi respinti a sud-ovest di Pinsk, pesanti le perdite in Volinia.
Fronte italiano
- Respinto l’attacco austro-ungarico sul fronte dell’Isonzo.
Fronte meridionale
- Gli austro-ungarici attaccano la frontiera montenegrina.
- Gli austro-tedeschi occupano Belgrado.
- Il Generale Gallwitz attraversa il Danubio sotto Smederevo.
Fronte d’oltremare
- I britannici catturano Wumbiagas (Cameroon).
DAL FRONTE
In alcuni tratti lungo la fronte, azioni di artiglieria: in alcuni punti il nemico lanciò bombe asfissianti.
In Carnia e in Valle del Fella furono respinte numerose pattuglie nemiche e qualcuna fatta prigioniera.
Sul Carso, nel pomeriggio del 7, dopo violento e intenso cannoneggiamento, il nemico tentò con molte forze un attacco in direzione di Selz; fu arrestato e ricacciato con perdite dai nostri tiri, senza che gli riuscisse di potersi avvicinare alle nostre trincee.
Una squadriglia di 14 nostri velivoli bombardò ieri la sede d' un alto comando in Costanjevica e accampamenti nemici in Oppachiasella e la stazione ferroviaria di Nabresina.
Ad onta del tiro di numerosi antiaerei nemici, i velivoli rientrarono incolumi nelle linee.
Un areoplano austriaco lanciò frecce su un nostro accampamento e una bomba su Cormons.
Nessun danno.
Firmato: CADORNA