4 Gennaio, 1916

Primi segnali di pessimismo asburgico

Finalmente le cifre. Dalla riunione del Gabinetto britannico escono i risultati della campagna di arruolamenti volontaria proposta da Lord Derby: hanno aderito 2.829.263 inglesi, di cui una buona parte riformati per problemi fisici o economici. I giovani renitenti, i celibi riluttanti ancora da valutare e a rischio coscrizione sarebbero circa 650.000. Una bel numero.

Il 4 gennaio Franz Conrad, Capo di Stato maggiore asburgico, scrive una lettera al Conte Tisza, Premier ungherese. Il contenuto è preoccupante, viene espresso scetticismo sulle possibilità di annientare i russi e i britannici: «È necessario firmare una pace in tempi brevi o rischiamo di indebolirci e, forse, di essere distrutti».
Se persino Conrad è pessimista, allora la condizione dell’Impero austro-ungarico potrebbe essere più grave del previsto. La nuova offensiva russa in Bucovina e in Galizia diventa inquietante.

 Tra pubblico e privato c’è il solito abisso. Nel suo discorso di capodanno Tisza, magari pressato dalle opposizioni, si era espresso in ben altri termini: «Oggi abbiamo in pugno la vittoria, è da vedere solo quanto tempo dovremo combattere ancora per assicurarla».
Ma la giornata a Vienna non è finita: prima di inviare una nota ufficiale, Washington chiede informazioni sull’affondamento del Persia. L’incidente è grave abbastanza da interrompere il viaggio di nozze del Presidente Wilson, c’è di mezzo la morte di un Console americano. Lo scetticismo sull’efficacia dell’attuale politica statunitense è riassunto nelle parole del New York Herald: «Se i delitti continuano, qual è l’utilità delle melliflue parole e di una tortuosa diplomazia?»

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Libro Bianco sul caso “Baralong”.
  • Pubblicato il rapporto sul reclutamento di Lord Derby.

Fronte occidentale

  • Violenti attacchi tedeschi in Champagne.

Fronte italiano

  • Duello d'artiglieria nel sud Tirolo.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Cominciano i primi tentativi di soccorrere Kut al-Amara: le truppe del Generale Aylmer avanzano da Ali al-Garbi.

DAL FRONTE

Nella zona di Riva, dopo accurata preparazione, le nostre truppe occuparono nuove posizioni più elevate lungo le ripide balze che da Biacesa salgono alla Rocchetta; dopo viva e breve lotta conquistarono pure due trinceramenti sulle pendici del monte Sperone.

Nella zona del Carso di Monfalcone un nostro reparto, uscito dalle trincee, con rapido sbalzo si portò ad occupare una nuova posizione rafforzandovisi.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori