Il Montenegro non ci sta
Il Montenegro si morde la lingua, ma solo a metà. Le accuse di aver stipulato accordi segreti con Vienna hanno stuzzicato un nervo scoperto; togliersi qualche sassolino dalle scarpe potrebbe aiutare. L’esiliato Governo montenegrino risponde a mezzo stampa: «L’orrenda fine del nostro Paese è una conseguenza degli errori commessi nei Balcani. Siamo delle vittime e sarebbe umano risparmiarci dal chiarire questi avvenimenti. Se non diciamo nulla è solo per non creare polemiche e far godere i nostri nemici».
In Albania le avanguardie austro-ungariche si fermano una trentina di chilometri a nord-est di Durazzo e occupano Krujë, città simbolo della resistenza all’Impero ottomano, datata a metà del 1400. In questa regione «le linee di comunicazione sono mediocri mulattiere». L’avanzata è per forza di cose macchinosa, lenta; il terreno è acquitrinoso e non è un caso: Krujë deriva dalla parola “sorgente”.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte meridionale
- Gli austro-ungarici occupano Krujë, una trentina di chilometri a nord-est di Durazzo.
Parole d'epoca
Le Scarpe al sole
Paolo Monelli, alpino
Bonan, l' attendente di D'Incà, si dondola per la
strada da Primolano a Feltre, un poco di vino nelile
gamibe e molto desiderio della famiglia che torna a
rivedere dopo tanti mesi di guerra. Che cosa c'è laggiù
in fondo alla strada ? Un'automobile lucida, ferma.
Nemmeno fermarcisi su con il pensiero. Là dentro
viaggiano generali, maggiori, pezzi grossi, quelli 'che
mandano le buste gialle, e allora viene l'allarmi e
l'ordine di tenersi pronti. Ma là vicino c'è un vecchio
soldato, dai lunghi baffi bianchi. Bianchi come quelli
di Pupo che fa il conducente. Ma Pupo ha il pizzo
e i baffi corti, questo vecchio soldato ha solo due
lunghi baffoni candidi. È fermo, e guarda l'automobile.
Un ilarità prepotente guizza attraverso le idee dell'alpino
che avanza un po' traballando. Così vecchio,
l'hanno preso anche lui a fare il soldato! Gli domanderemo
se vuol bere un gotto con m.e, al vecio.
DAL FRONTE
CADORNA
La notte sul 2 il nemico, dopo avere con getto di numerose bombe a mano danneggiato le nostre posizioni sul Col di Lana (AltoCordevole), pronunciò contro di esse un violento attacco. Fu completamente respinto.
Al mattino nostri drappelli esploranti usciti dalle linee senza che il nemico osasse molestarli, constatarono sul terreno le gravi perdite subite dall' avversario durante l' attacco notturno.
Nella zona della Tofana (Alto Boite) tiri efficaci delle nostre artiglierie dispersero nuclei nemici infliggendo loro perdite.
Sull' Isonzo attività delle artiglierie avversarie specialmente dirette sugli abitati. La nostra controbattè ed esegui tiri di interdizione sulle retrovie nemiche.
Due velivoli nemici lanciarono bombe su Gorgo nella laguna di Grado. Lievi danni.
Firmato: CADORNA