Zimmerman avverte gli USA
L’ultima volta non andò benissimo, ma quando hai “il dono” tanto vale riprovarci: «L’anno 1916 sarà l’anno della vittoria. Saremo vincitori su tutta la linea, credo per la fine di marzo, massimo settembre». Parole e musica di Madame de Thèbes, la celeberrima pitonessa parigina. Grandissima, nel dicembre del ‘14 aveva previsto la conclusione del conflitto entro l’estate del ’15; saremmo già in ritardo di un anno, ma lasciamo correre.
La signora non le manda a dire e neanche le stelle: «La Francia sarà più grande, più ricca, ma anche più seria. I mariti, tornati dalle trincee, richiameranno la moda femminile alla decenza e al buon gusto». Cosa la indispettisse di preciso non saprei, forse i pantaloni, indumento sempre più utilizzato dalle donne in fabbrica, o forse le prime gonne ad altezza ginocchio.
Più interessante l’intervista di Zimmerman, Sottosegretario di Stato tedesco agli esteri, pubblicata a New York: «La Germania è andata fino all’estremo limite delle concessioni. In nessun caso ammetterà l’illegalità della lotta con i sottomarini.
Il Governo tedesco fece e intende fare tutto il possibile per andare incontro ai desideri americani, ma vi sono dei limiti oltre i quali l’amicizia si rompe. Gli Stati Uniti hanno fatto nuove domande impossibili da accettare. Non dovreste tentare di umiliare la Germania».
Sui giornali del 7 febbraio c’è un protagonista nuovo: è il sergente Georges Guynemer. Aviatore francese, già decorato con la Légion d'honneur, ha completato il suo quinto abbattimento: è diventato un “asso”.
Via Bucarest arriva la conferma di quanto sia incandescente e fragile il calderone dell’Impero asburgico: in Boemia gli indipendentisti cechi hanno incendiato una delle più imponenti fabbriche d’armi al mondo: la Skoda di Plzen. Lì viene prodotta l’artiglieria di grosso calibro austro-tedesca. Le vittime sarebbero 195.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Una parte della grande officina Skoda di Plzen (Boemia), che fabbrica le artiglierie di grosso calibro asburgiche, è distrutta da un incendio per opera di alcuni cechi.
Fronte orientale
- Duri scontri d’artiglieria attorno Riga.
Parole d'epoca
Se mi salvo la vita è un caso. Diario di guerra (1916-1918)
Di Federico Adamoli
Si è incominciato nella mattina a fare qualche colpo avicenda, anchedi mitraglia.
Nella notte siamo stati avvertiti di essere all’erta da parte tedesca, ma è passata senza incidenti.
Troppo bello
DAL FRONTE
CADORNA
Nel Trentino ed in Carnia consueta azione di artiglierie e di nostri riparti esploranti.
Lungo tutta la fronte dell' Isonzo è segnalata una più intensa azione di artiglieria e di velivoli da parte dell' avversario.
Le nostre artiglierie controbatterono con efficacia ed obbligarono gli aeroplani nemici a tenersi a grandi altezze.
Nel settore di Zagora (Medio Isonzo) un nostro aviatore attaccò arditamente due velivoli avversari costringendoli alla fuga mercè il fuoco di mitragliatrici.
Firmato: CADORNA