29 Giugno, 1914

I funerali di un erede al trono

Il 29 giugno 1914 Sarajevo, suo malgrado, è il virtuale centro del mondo. Tutte le prime pagine dei giornali titolano grossomodo così: «L’Arciduca ereditario e la moglie uccisi»; «L’Archiduc héritier d’Autriche François Ferdinand et sa femme ont été assassinés»; «Heir to Austria’s throne is slain».
Quando una notizia ha questo risalto, persino oltreoceano, è o molto bella, o la peggiore possibile.

Nell’impero austro-ungarico, il reale centro del mondo per molti europei, una china scura allaga più o meno tutte le grandi città e, quasi in ogni angolo, si assiste a manifestazioni antiserbe. A Vienna, Brno e, com’è ovvio, a Sarajevo le immagini si assomigliano: a centinaia riempiono strade e piazze e, una volta dispersi, lasciano gli evidenti segni del proprio passaggio.
Il console britannico centra il punto alla perfezione: «Un’ondata di cieco odio contro la Serbia e tutto ciò che è serbo si è abbattuto sul paese». 


A Sarajevo la giornata deve essere surreale. Di fatto le strade sono gremite di gente, chi non protesta cerca di assistere al corteo funebre di Francesco Ferdinando e Sophie.
I vertici dell’Impero si agitano come formiche impazzite: il Capo di Stato Maggiore Conrad suggerisce l’intervento armato. Subito.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Proclamazione dello stato d'assedio in Bosnia-Erzegovina per i gravi disordini provocati dall'elemento croato cattolico e dai mussulmani contro i Serbi, che reagiscono violentemente.
  • Nel pomeriggio a Sarajevo si tengono i funerali dell'Arciduca Francesco Ferdinando e della consorte Sophie.
  • Continua la rivolta antiserbi a Sarajevo e in tutta la Bosnia in generale, ma anche a Vienna e Brno. Le manifestazioni continueranno anche nei giorni seguenti.
  • In Bosnia-Erzegovina comincia una feroce repressione contro i serbi, che provoca grande risentimento e vive  manifestazioni antiaustriache in Serbia.
  • Il segretario della Legazione austro-ungarica a Belgrado invia un dispaccio a Vienna suggerendo la complicità serba nel delitto.
  • In uno scambio tra Berchtold, Ministro degli esteri austriaco, e Conrad, Capo di stato maggiore, il secondo sollecita un'azione militare immediata contro la Serbia.
  • Berchtold discute anche col Primo Ministro Tisza del possibile intervento russo e dei dubbi sull'alleato tedesco.

Parole d'epoca

Antonino Paternò-Castello di San Giuliano

Ministro degli affari esteri italiano

Discorso alla Camera dei Deputati italiana

Compio il triste ufficio di comunicare alla Camera che ieri, a Sarajevo, cessava di vivere S. A. Imperiale Beale l'Arciduca ereditario Francesco Ferdinando. Egli, e Sua Altezza la Duchessa di Hohenberg, sua consorte, cadevano vittime di un esecrando attentato, contro di cui si solleva unanime l'indignazione di tutto il mondo civile, ora e sempre strettamente solidale nei sentimenti più. gentili e pia alti, che elevano e nobilitano l'animo umano. Tutti vediamo nell'alto suo senno uno dei più saldi presidi della pace e della calma operosa e fidente, che, nell'unità complessa, intellettuale, morale ed economica, del mondo moderno, è condizione essenziale di ogni progresso per tutti i popoli civili, e mezzo benefico e fecondo di concordia sociale

Parole d'epoca

Ritter von Storck

Segretario di Legazione Austroungarico a Belgrado

Lettera a Berchtold, Ministro degli esteri austriaco 

Belgrade, 29 June 1914.

Under the terrible shock of yesterday’s catastrophe it is difficult for me to give any satisfactory judgment on the bloody drama of Serajevo with the necessary composure and judicial calm. I must ask you, therefore, to allow me for the moment to limit myself to putting on record certain facts.

Yesterday, the anniversary of the battle of the Amselfeld, was celebrated with greater ceremony than usual, and there were celebrations in honour of the Servian patriot, Milos Obilic, who, in 1389 with two companions treacherously stabbed the victorious Murad.

Among all Servians, Obilic is regarded as the national hero. In place of the Turks, however, we are now looked on as the hereditary enemy, thanks to the propaganda which has been nourished under the aegis of the Royal Government and the agitation which has for many years been carried on in the press.

A repetition of the drama on the field of Kossovo seems, therefore, to have hovered before the minds of the three young criminals of Serajevo, Princip, Cabrinovic and the third person still unknown, who also threw a bomb. They also shot down an innocent woman, and may therefore think that they have surpassed their model.

For many years hatred against the Monarchy has been sown in Servia. The crop has sprung up and the harvest is murder.

The news arrived at about 5 o’clock; the Servian Government at about 10 o’clock caused the Obilic festivities to be officially stopped. They continued, however, unofficially for a considerable time after it was dark. The accounts of eye-witnesses say that people fell into one another’s arms in delight, and remarks were heard, such as: “It serves them right, we have been expecting this for a long time,” or “This is revenge for the annexation.”

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori