27 Febbraio, 1916

L’esercito asburgico occupa Durazzo

Dopo essersi dati la zappa sui piedi, i francesi provano a riprendersi Fort Douaumont: cinque assalti e nessun risultato. La battaglia di Verdun va però cristallizzandosi: anche i tedeschi faticano ad avanzare, respinti alla stazione di Eix e alle porte di Douaumont paese.

Difficile staccare gli occhi dal fronte occidentale, ma il 27 febbraio l’esercito austro-ungarico occupa Durazzo. Appena tre giorni fa i giornali italiani ne esaltavano la sicura ed eroica resistenza; oggi abbondano gli elogi per la nostra splendida evacuazione. Retromarcia repentina: «Durazzo rappresentava solo un punto d’appoggio per soccorrere serbi e montenegrini, un obiettivo transitorio. Il suo abbandono era perfettamente logico e previsto da tempo nel nostro piano. […] Nessuno a conoscenza della situazione strategica avrebbe potuto mai pensare alla difesa di una città e di un porto privi di valore militare».
Ma come, non era un baluardo? Fino all’altro ieri si leggeva l’esatto contrario.
Una novità arriva anche dal fronte persiano: i russi hanno occupato Kermanshah.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Fronte Occidentale

  • Battaglia di Verdun: i tedeschi prendono Talou Hill e respingono cinque attacchi a Fort Douaumont.
  • I francesi respingono un attacco alla stazione di Eix.

Fronte Meridionale

  • Gli austro-ungarici occupano Durazzo.

Fronte asiatico e egiziano

  • I russi occupano Kermanshah (Persia).
  • Egitto: Farafra e l’oasi di Dakhla occupate dagli arabi.

Oeprazioni Navali

  • La nave di linea della P.&O. "Maloja" colpita da una mina a Dover; 155 perdite.

Parole d'epoca

Terribili lezioni

di Arturo Busto

Cave di Selz, Ronchi dei Legionari (GO)
Verso la fine di febbraio il reggimento diventa più aggressivo verso il nemico per alleggerire in tal modo indirettamente la pressione sugli alleati impegnati nella gigantesca battaglia di Verdun. Cominciò per noi una vita assai agitata, bombardamenti continui, azioni di pattuglia, piccole azioni dimostrative. Per oltre quindici giorni non avemmo tregua: anche i buoni ripari ci furono tolti. Il nemico a sua volta reagì, tempestando di fuoco le nostre posizioni, minando le nostre trincee. Il 25 febbraio circa 20 metri della linea sulla mia destra saltarono in aria per una mina austriaca, e si dovette provvedere a ricostruirla sotto il fuoco continuo del nemico.
La scossa subita nell’offensiva di ottobre-novembre a Monfalcone, la vita rude e combattiva del settore di Selz avevano influito notevolmente sul morale delle nostre truppe che davano segni evidenti di stanchezza e di spirito depresso.

Anche i soldati e più valorosi obbedivano ai nostri ordini senza entusiasmo, come degli automi, spinti soltanto dall’attaccamento verso i loro ufficiali e dalle condizioni della disciplina fermissima. E noi ufficiali per tenere al posto i nostri dipendenti, di cui conoscevamo i meriti e del cui stato morale ci rendevamo conto, dovemmo pagare di persona, vigilando assiduamente ed esporci ai pericoli più del necessario. Riuscimmo soltanto ad evitare delle gravi ribellioni, ma non in tutti i reggimenti. Il fenomeno doloroso, ma non del tutto ingiustificato era generale e ci vollero delle terribili lezioni  per mantenere la disciplina dei reparti.

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

 

DAL FRONTE

CADORNA

Efficaci azioni delle nostre artiglierie sulle rotabili dell' alta Rienz e del Seebachdove erano segnalati movimenti di truppe nemiche.

Lungo la fronte dell' Isonzo duello delle artiglierie particolarmente intenso nella Conca di Plezzo.

Sul Monte Kuk (zona di Plava) una nostra batteria, sconvolse con tiri aggiustati i trinceramenti nemici fugandone i difensori.

Attività di nostri drappelli nella zona del Monte Nero e sul Carso: fu preso al nemico qualche prigioniero.

Firmato: CADORNA

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori