28 Marzo, 1916

Chiusa la conferenza di Parigi

La conferenza interalleata di Parigi si conclude il 28 marzo. Nugoli di cronisti si ritrovavano davanti al Quai d’Orsay, pronti a cogliere le uniche notizie rivelabili sul congresso: informazioni poche e soprattutto banali; le deliberazioni restano segrete. E allora tutti si concentrano sull’acclamata unità d’azione in campo militare, economico e diplomatico, sul concetto del “fronte unico”, sul coordinamento della consolidata unione politica tra gli otto paesi partecipanti.
A riempire i giornali sono dunque i commenti. «È importante che le decisioni prese siano accettate ovunque e con perfetta disciplina»; «La Storia dirà un giorno quanto occorse di buona volontà, di reciproca e generosa abnegazione, di spirito di sacrificio, per costruire quest’opera di stretta unione, esistente oggi e che nessuno prima di questa guerra avrebbe potuto supporre di realizzare».
Qualche voce di corridoio trapela, ma conferme ufficiali non se ne sentono: si parla di istituire uffici internazionali di censura in ogni capitale dell’Intesa, così da impedire la pubblicazione di notizie sgradite a qualsiasi alleato.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Termina la conferenza interalleata di Parigi: Pubblicata una dichiarazione di unità d'azione militare, economica e diplomatica. La conferenza consolida l'unione politico-militare tra le Potenze Alleate.

Fronte occidentale

  • Battaglia di Verdun: dopo due giorni di bombardamento un nuovo attacco tedesco ad Haucourt-Malancourt viene contenuto e respinto.

Fronte orientale

  • I russi hanno successo a nord di Bojan (Galizia).

Fronte asiatico ed egiziano

  • Si forma il secondo ANZAC Corps in Egitto.

Operazioni navali

  • Una torpediniera russa affonda dieci imbarcazioni e distrugge un deposito di munizioni nel Mar Nero.

Parole d'epoca

E' la prima notte che ho passato al fronte

di Sisto Monti Buzzetti, 60° fanteria

Cartolina Postale del 28 Marzo 1916 dal fronte

Babbo mio, oggi è il mio onomastico. Come dissi ieri a mamma attendevo lettere ma la posta non è ancora venuta, spero che fra poco giungerà e possa avere qualche cosa di straordinario dagli altri giorni, come per festeggiarlo. D’altra parte ho pensato però anche a festeggiarlo, perché siccome oggi non sono ai posti avanzati ho mandato a prendere dello “champagne” per fare un po’ di festa con gli altri ufficiali della compagnia. Scenderemo a riposo il 31 ed allora vi scriverò lettere, poiché ora non ne ho la possibilità…

 

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

 

 

DAL FRONTE

Nell' Alto But lento fuoco delle artiglierie avversarie contro le posizioni da noi conquistate.
Tiri efficaci delle nostre artiglierie ributtarono una colonna nemica che per Valle Valentina saliva verso il Pal Piccolo.
Pioggia e nebbia ostacolarono anche ieri l' attività dell' artiglieria nella zona dell' Alto Isonzo. Tuttavia sul Mrzli furono demoliti appostamenti nemici e colpito in pieno un cannone lancia-bombe.
Nel settore di Zagora nostri arditi bombardieri sconvolsero una trincea nemica, fugandone i difensori. L' aspra ed accanita lotta, durata circa 40 ore, sulle alture nord-ovest di Gorizia si è chiusa stamani col successo delle nostre armi.
Dopo un' intensa concentrazione di fuoco di artiglieria sui nostri trinceramenti del Grafenberg, già danneggiati dalle precedenti intemperie, la sera del 26 l' avversario pronunciava con ingenti forze un violento attacco. L' ostinata resistenza dei nostri trattenne alle ali le irrompenti masse nemiche, mentre al centro, dopo un furioso corpo a corpo, un battaglione ripiegava per circa 400 metri trascinando seco una trentina di prigionieri.

 Ieri seguì vivissimo per l' intera giornata il fuoco di interdizione delle opposte artiglierie sulla contrastata posizione. La sera le nostre fanterie iniziarono il contrattacco e con reiterati sanguinosi sforzi, mirabilmente secondate dall' artiglieria, espugnarono i perduti trinceramenti. Caddero nelle nostre mani 302 prigionieri di cui 11 ufficiali, due mitragliatrici, fucili, munizioni in gran numero e materiale da guerra di ogni specie. Un quarto velivolo, colpito dal nostro fuoco di fucileria ha atterrato ieri pressoVittorio. I due aviatori sono prigionieri.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori