1 Luglio, 1914

Conrad vuole la guerra, l'Imperatore esita

Mercoledì 1 luglio a Sarajevo prosegue la caccia alle streghe, ma in qualche modo il disordine pubblico non sfocia in guerriglia. In generale ci si limita al boicottaggio reciproco: i serbi non fanno affari con gli altri e nessuno fa affari con i serbi. O almeno così viene riportato. In realtà qualche tumulto più violento c’è, specie a Zagabria.
I giornali austriaci continuano ad azzardare particolari difficili da confermare. Per qualcuno l’attentato era noto da tempo; altri accusano i russi di complicità. Tutti aspettano risposte da Vienna.
Nel pantheon dell’impero asburgico c’è da prendere una decisione.
Franz Conrad von Hötzendorf, Capo di Stato maggiore dell’esercito, non ha dubbi: si deve intervenire militarmente. Subito.
Dello stesso parere è il Ministro degli esteri, Leopold von Berchtold. Le velleità di quella regione vanno ridimensionate.
Al contrario Tisza, Primo Ministro ungherese, è preoccupato: teme la reazione della Russia e che la Germania se ne lavi le mani. Difficile, considerando le parole di Guglielmo II.


Ma la Triplice alleanza, stipulata nel 1882 con i tedeschi e gli italiani, ha una connotazione difensiva, non è applicabile a un’eventuale aggressione alla Serbia. A meno che non si riesca a far passare l’attentato come una dichiarazione di guerra. Un discreto volo pindarico, seppur non impossibile.
Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria-Ungheria, esita.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Arrivano a Trieste le salme dell'Arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo e della moglie Sophie.
  • Un po' ovunque continuano le manifestazioni antiserbe.
  • Léon Descos, Ambasciatore francese a Belgrado, riferisce che militari serbi sono coinvolti nell'assassinio di Francesco Ferdinando, e che l'Ambasciatore russo Hartwig è in conversazioni costante con Alexander, il Principe reggente serbo, per guidare la Serbia attraverso questa crisi.
  • A Torino muore d' improvviso il Capo di Stato maggiore italiano, generale Pollio.

Multimedia

Il corteo funebre a Trieste

A Trieste un corteo accompagna le salme dell'Arciduca Francesco Ferdinando d'Arburgo e della moglie Sofia

Parole d'epoca

Nikola Pašić

Primo ministro e ministro degli esteri serbo

Comunicazione a tutte le Ambasciate all'estero

Belgrade, 1 July 1914.

The Austrian and Hungarian press are blaming Serbia more and more for the Sarajevo outrage. Their aim is transparent, viz., to destroy that high moral reputation which Serbia now enjoys in Europe, and to take the fullest advantage politically against Serbia of the act of a young and ill-balanced fanatic. But, in Serbia itself, the Sarajevo outrage has been most severely condemned in all circles of society, inasmuch as all, official as well as unofficial, immediately recognised that this outrage would be most prejudicial not only to our good neighbourly relations with Austria-Hungary but also to our co-nationalists in that country, as recent occurrences have proved. 

At a moment when Serbia is doing everything in her power to improve her relations with the neighbouring Monarchy, it is absurd to think that Serbia could have directly or indirectly inspired acts of this kind. On the contrary, it was of the greatest interest to Serbia to prevent the perpetration of this outrage. Unfortunately this did not lie within Serbia’s power, as both assassins are Austrian subjects.

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori