19 Settembre, 1916

Solite diffidenze Alleate verso la Grecia

Le diffidenze Alleate verso il nuovo Governo greco sono palesi e nessuno si preoccupa di nasconderle. L’intellighenzia parigina la tocca piano: «Il Gabinetto è composto quasi esclusivamente di gente ricca, senza competenza alcuna e designata dal Re solo per le loro relazioni mondane con la Corte. In questo strano Ministero non si vede un sol uomo politico il cui passato consenta di far fronte alle difficoltà attuali. Personalità insignificanti, incapaci di resistere alle influenze occulte; i nuovi Ministri sono docili strumenti nelle mani della nefasta cricca di Palazzo». Giudizio pacato, sobrio, equilibrato, per nulla astioso.
L’Intesa è infastidita anche perché Atene non ha ancora sciolto le Camere e indetto nuove elezioni, come stabilito dagli “accordi” di giugno. In più è vero, il Gabinetto Kalogeropoulos sembra fatto apposta per indispettire gli Alleati.
A Parigi non si parla solo di Grecia: in Parlamento il Premier Briand risponde alle obiezioni socialiste con un discorso retorico oltre ogni limite. È comunque una vittoria e non solo per gli applausi scontati, lo è anche perché i socialisti francesi si dividono in tre tronconi, mostrando un dissidio interno poco rassicurante.


Sul fronte macedone gli Alleati portano avanti l’offensiva: buoni i risultati all’ala sinistra, ma l’efficacia dell’azione va scemando verso oriente, fino allo stallo sullo Struma, all’estrema destra.
Sotto i riflettori c’è sempre la Romania. In Transilvania le cose vanno meno bene: a Merișor gli austro-tedeschi non danno respiro; sono le prime, vere, difficoltà di Bucarest su questo fronte. La situazione sembra però migliorare in Dobrugia, dove i russo-rumeni tengono la linea Rasova-Tuzla e difendono la ferrovia per Costanza, fondamentale porto sul Mar Nero.
Sul fronte orientale le armate zariste giocano le ultime carte dell’offensiva di Brusilov. Furenti i corpo a corpo in Galizia: i combattimenti lungo il corso del Narajowka, dello Stokhod e ad Halych durano da tre giorni. Pietrogrado rivendica il successo, proprio come Berlino.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Premier francese Briand risponde ai dissidenti socialisti alla Camera.

Fronte occidentale

  • Il maltempo ostacola le operazioni francesi e britanniche.

Fronte orientale

  • In Galizia duri scontri da tre giorni.
  • Combattimenti disperati sul fiume Narajowka, nella regione di Halych. I tedeschi rivendicano il successo qui e sullo Stokhod (Pripyat); molti prigionieri.

Fronte meridionale

  • Gli Alleati cominciano il blocco della costa macedone greca, dalla bocca dello Struma fino a quella del Mesta.
  • L’armata Alleata avanza, facendo progressi nella marcia verso Monastir.
  • Duri scontri a Merișor (Transilvania), a ovest di Petrozsény.
  • I rumeni in Dobrugia tengono la posizione Rasova-Tuzla e difendono la ferrovia Bucarest-Costanza, pesantemente attaccata.

Fronte d’oltremare

  • I belgi (sotto il comando del Generale Tombeur) occupano Tabora (capitale della Africa orientale tedesca).

Parole d'epoca

Un sol colpo

di Antonio Grasso, militare

Oggi le nostre artiglierie fecero poco fuoco e la nostra batteria non fece che un sol colpo.
Si sente quasi tutta la notte la nostra fanteria e le artiglierie da 75, che cominciano il fuoco quasi sempre alle ore 6 di sera e continuano quasi tutta la notte.
Il nemico non sparò sulle nostre batterie, ma si difese soltanto contro le nostre Armi a piedi.

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

 

DAL FRONTE

Nella giornata di ieri azioni prevalentemente di  artiglieria. Quella nemica fu più attiva contro le nostre posizioni di Zugna, in Valle Lagarina, a est del torrente Miaso, in Valle Sugana. Fu constatato  l'intenso  uso  da  parte  dell'avversario  di  granate producenti  gas  asfissianti  di  cui  potemmo   neutralizzare  gli effetti. Le nostre artiglierie bombardarono le posizioni  nemiche  a nord est del Cauriol (Valle  di  Fiemme)  nel  Vallone di Travenanzes (Boite)  e colpirono  più  volte  la  linea  ferrata  di  Valle Drava. Piccole azioni di fanterie sulle pendici di Monte Zebio (Alto­ piano di Asiago) dove respingemmo un tentativo di attacco, e nel Vallone di  Travenanzes  dove, un  nostro nucleo  occupò un ricovero nemico, prendendovi un lanciabombe,   armi e murnizioni. Sul Carso nella notte sul 18 respingemmo un violento attacco nemico contro le posizioni da noi conquistate sull'altura di quota 144 a nord-est  di Monfalcone. Nella giornata le truppe attesero a rafforzare e ad ampliare le linee raggiunte. Lungo tutta la fronte  dal  Vippacco  al  mare continuò  vivo  il  duello  delle artiglierie. Un velivolo nemico lanciò bombe in  Valle Vanoi (Torrente Ciamon-Brenta) in prossimità di un ospedale della Croce Rossa  visibilmente  munito  dei  segni di neutralità.  Non si deplorano vittime.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori