Solite diffidenze Alleate verso la Grecia
Le diffidenze Alleate verso il nuovo Governo greco sono palesi e nessuno si preoccupa di nasconderle. L’intellighenzia parigina la tocca piano: «Il Gabinetto è composto quasi esclusivamente di gente ricca, senza competenza alcuna e designata dal Re solo per le loro relazioni mondane con la Corte. In questo strano Ministero non si vede un sol uomo politico il cui passato consenta di far fronte alle difficoltà attuali. Personalità insignificanti, incapaci di resistere alle influenze occulte; i nuovi Ministri sono docili strumenti nelle mani della nefasta cricca di Palazzo». Giudizio pacato, sobrio, equilibrato, per nulla astioso.
L’Intesa è infastidita anche perché Atene non ha ancora sciolto le Camere e indetto nuove elezioni, come stabilito dagli “accordi” di giugno. In più è vero, il Gabinetto Kalogeropoulos sembra fatto apposta per indispettire gli Alleati.
A Parigi non si parla solo di Grecia: in Parlamento il Premier Briand risponde alle obiezioni socialiste con un discorso retorico oltre ogni limite. È comunque una vittoria e non solo per gli applausi scontati, lo è anche perché i socialisti francesi si dividono in tre tronconi, mostrando un dissidio interno poco rassicurante.
Sul fronte macedone gli Alleati portano avanti l’offensiva: buoni i risultati all’ala sinistra, ma l’efficacia dell’azione va scemando verso oriente, fino allo stallo sullo Struma, all’estrema destra.
Sotto i riflettori c’è sempre la Romania. In Transilvania le cose vanno meno bene: a Merișor gli austro-tedeschi non danno respiro; sono le prime, vere, difficoltà di Bucarest su questo fronte. La situazione sembra però migliorare in Dobrugia, dove i russo-rumeni tengono la linea Rasova-Tuzla e difendono la ferrovia per Costanza, fondamentale porto sul Mar Nero.
Sul fronte orientale le armate zariste giocano le ultime carte dell’offensiva di Brusilov. Furenti i corpo a corpo in Galizia: i combattimenti lungo il corso del Narajowka, dello Stokhod e ad Halych durano da tre giorni. Pietrogrado rivendica il successo, proprio come Berlino.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Premier francese Briand risponde ai dissidenti socialisti alla Camera.
Fronte occidentale
- Il maltempo ostacola le operazioni francesi e britanniche.
Fronte orientale
- In Galizia duri scontri da tre giorni.
- Combattimenti disperati sul fiume Narajowka, nella regione di Halych. I tedeschi rivendicano il successo qui e sullo Stokhod (Pripyat); molti prigionieri.
Fronte meridionale
- Gli Alleati cominciano il blocco della costa macedone greca, dalla bocca dello Struma fino a quella del Mesta.
- L’armata Alleata avanza, facendo progressi nella marcia verso Monastir.
- Duri scontri a Merișor (Transilvania), a ovest di Petrozsény.
- I rumeni in Dobrugia tengono la posizione Rasova-Tuzla e difendono la ferrovia Bucarest-Costanza, pesantemente attaccata.
Fronte d’oltremare
- I belgi (sotto il comando del Generale Tombeur) occupano Tabora (capitale della Africa orientale tedesca).
Parole d'epoca
Un sol colpo
di Antonio Grasso, militare
Oggi le nostre artiglierie fecero poco fuoco e la nostra batteria non fece che un sol colpo.
Si sente quasi tutta la notte la nostra fanteria e le artiglierie da 75, che cominciano il fuoco quasi sempre alle ore 6 di sera e continuano quasi tutta la notte.
Il nemico non sparò sulle nostre batterie, ma si difese soltanto contro le nostre Armi a piedi.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Nella giornata di ieri azioni prevalentemente di artiglieria. Quella nemica fu più attiva contro le nostre posizioni di Zugna, in Valle Lagarina, a est del torrente Miaso, in Valle Sugana. Fu constatato l'intenso uso da parte dell'avversario di granate producenti gas asfissianti di cui potemmo neutralizzare gli effetti. Le nostre artiglierie bombardarono le posizioni nemiche a nord est del Cauriol (Valle di Fiemme) nel Vallone di Travenanzes (Boite) e colpirono più volte la linea ferrata di Valle Drava. Piccole azioni di fanterie sulle pendici di Monte Zebio (Alto piano di Asiago) dove respingemmo un tentativo di attacco, e nel Vallone di Travenanzes dove, un nostro nucleo occupò un ricovero nemico, prendendovi un lanciabombe, armi e murnizioni. Sul Carso nella notte sul 18 respingemmo un violento attacco nemico contro le posizioni da noi conquistate sull'altura di quota 144 a nord-est di Monfalcone. Nella giornata le truppe attesero a rafforzare e ad ampliare le linee raggiunte. Lungo tutta la fronte dal Vippacco al mare continuò vivo il duello delle artiglierie. Un velivolo nemico lanciò bombe in Valle Vanoi (Torrente Ciamon-Brenta) in prossimità di un ospedale della Croce Rossa visibilmente munito dei segni di neutralità. Non si deplorano vittime.
Firmato: CADORNA