Partita aperta
Il tempo sta cambiando. Le prime nevi sono già cadute, più o meno abbondanti, sulle Alpi, sul Caucaso e sui Carpazi. Qui, nella catena nord-orientale, i russi e i rumeni mantengono l’iniziativa. Al contrario, nella Transilvania meridionale sono gli austro-tedeschi a pressare gli eserciti di Bucarest, costretti a resistere gravitando attorno al passo di Vulcan, a sud di Petrozsény. Pausa di riflessione in Dobrugia, teatro sottovalutato a Parigi: «Qui la ritirata strategica rumena ha attirato i bulgaro-tedeschi in una via senza uscita, dove pagheranno carissimo la loro temerarietà. […] Se dalla Dobrugia si può invadere la Bulgaria, dalla Bulgaria, risalendo la Dobrugia, non si invade nulla». Parere opinabile.
Sempre da Parigi i giornali pubblicano l’accordo raggiunto tra i Ministri francesi e italiani per migliorare lo sviluppo dei commerci, dei trasporti e delle vie di comunicazione tra i due paesi.
Sul fronte occidentale i francesi mantengono attizzato il fronte di Verdun. La guerra sembra l’unica cosa a mantenersi viva, mentre l’intera regione è ormai morta e sepolta.
Il 21 settembre i tedeschi perdono alcune trincee a sud-est di Thiaumont. Ma come accade anche sulla Somme, gli assalti spesso non arrivano alle linee nemiche: i soldati vengono spazzati via nella terra di nessuno, schiacciati dalle artiglierie, falciati dalle mitragliatrici, mietuti come spighe di grano mature.
Nei Balcani gli Alleati continuano l’avanzata verso Monastir, in particolare i serbi, tornati a giocare in casa. Sì, ma l’offensiva di Sarrail non si sta sviluppando con la rapidità sperata: sulla sinistra va bene, ma dal Vardar allo Struma non si registrano ancora progressi percepibili; tutto fermo, immobile.
Della Grecia si parla anche in America, grazie a un’intervista rilasciata da Re Costantino. Per prima cosa il sovrano nega l’esistenza di cospirazioni germanofile, poi ribadisce il suo pensiero: nonostante l’invasione bulgara, non ci sono ancora le condizioni di un intervento, «prima di ogni decisione, Atene deve assicurarsi sviluppi vantaggiosi». Quindi chiude con una considerazione umanitaria: «Ogni Governo ellenico deve tener presente il milione e mezzo di greci residenti in Turchia e che, in caso di intervento, potrebbero subire la stessa sorte degli armeni».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Parigi: il Generale Duport nominato Capo dello staff del Ministro della guerra.
Fronte occidentale
- A Verdun i francesi prendono delle trincee a sud-est di Thiaumont e oltre 100 prigionieri.
- Sud dell’Ancre: durante la notte i britannici avanzano tra Flers e Martinpuich.
Fronte meridionale
- Serbi vicini a Monastir.
- Gli Alleati fanno pressione sulle strade a nord di Florina.
- Combattimenti a Călimani e sulle montagne di Gheorgheni (Transilvania); i rumeni prendono prigionieri.
- In Transilvania i rumeni tengono duro vicino al passo di Vulcan (sud di Petrozsény).
Operazioni navali
- Sottomarino tedesco distrutto a Hagios-Kosmos (est di Phaleron, Grecia).
Parole d'epoca
Sollevo 150 quintali al giorno
di Cosimo Puliti, 44° reggimento fanteria, brigata Forlì
Catturato dagli austriaci, Cosimo Puliti viene deportato ai lavori forzati a Neštěmice, nell’attuale Repubblica Ceca, dove si trovava una fabbrica di zucchero.
Dopo un'ora di sosta ci portarono a lavorare cominciando col nome santo di Dio a maneggiare balle di quintale e per 12 mesi fu il mio mestiere che in media giornalmente mi toccava a passare di sopra alle mie spalle non meno di 150 quintali e se disgraziatamente un giorno mi sentivo male mi montava un monte di pensieri ripensando che dovevo passare la visita del Dottore e se disgraziatamente non venivo riconosciuto per qualche volta mi mandavano a lavorare e se insitevo a marcare visita vienivo punito come e stato punito diversi Russi a due ore di ferri al giorno bensì che fussero un poco molati.
Chi non ha provato non può credere quanto è brutta la vita del pigionecero privo di tutti il necesar per fare un discorso certo privi anche di un poca d'aria perché nei primi tempi che siamo venunti a questa fabbrica la mattina di buonora sveglia un poco di Caffè e dopo passare in riga e con due sentinelle in bainetta incanna si veniva accompagnati a lavoro ammezzoginno venivano a prenderci e ci portavano a mangiare e dopo all'una ci accompagnavano a lavoro. Il peggio è stato quando cé toccato a la note e senza mangiar La sera alle ore 6 ci davano un poco da mangiare e fino alle 6 la mattina dopo non ci davano più niente. Considerate quanto sarà bella lavorare 12 ore di notte senza mangiare niente e facendo molta fatica nessuno può immaginarsi quanto è brutta quelle 12 ore nel mezzo al sonno e alla fatica.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Sul Garda i nostri battelli armati furono fatti segno al tiro delle artiglierie nemiche, senza alcun nostro danno. Nell'aspra zona montuosa fra Vanoi-Cismone ed Avisio continuano e con tenacia le nostre operazioni offensive, pur contrastate da abbondanti nevicate. Nel pomeriggio del giorno 19 respingemmo un tentativo di attacco nemico sulle pendici settentrionali del Colbricon. Lungo la fronte Giulia la pioggia dirotta ed incessante limitò ieri l'azione delle artiglierie. Nella zona collinosa ad est di Gorizia con improvviso sbalzo un nostro reparto occupò una nuova posizione nei pressi di Santa Caterina. Sul Carso nuclei nemici che tentavano sorprendere le nostre posizioni di Quota 208, a sud di Villanova (Nova Vas), furono prontamente ricacciati con perdite.
Firmato : CADORNA