Il fronte rumeno è spezzato
I russo-rumeni sono vivi. La resistenza si accentua nelle regioni settentrionali, in Bucovina e verso la Moldavia. Bravi, peccato quello sia un fronte abbastanza irrilevante per la difesa di Bucarest. E l’iniziativa in Dobrugia non basta. Nelle valli dell’Olt e del Jiu gli austro-tedeschi sembrano aver superato gli ostacoli naturali più preoccupati. La conquista di Târgu Jiu significa il controllo di un crocevia strategico e non solo, perché qui il fronte rumeno è ormai spezzato. L’accelerazione e la rapidità dei recenti progressi di Falkenhayn sono inquietanti. Bucarest fa la danza della pioggia e incrocia le dita, sperando nel maltempo per rallentare la marcia degli austro-tedeschi.
La guerra dà, la guerra toglie. In Macedonia gli Alleati sono a pochi passi da Monastir e la città non sembra difendibile. Ma non si può dire. Almeno non a Sofia e Berlino. Il comunicato ufficiale bulgaro del 17 novembre recita: «Nella pianura di Monastir il nemico avanza con deboli forze di fanteria respinte dal nostro fuoco».
Sulla stessa falsariga quello tedesco: «I nuovi attacchi delle truppe dell’Intesa fallirono».
Gli Alleati non sono ancora tranquilli, continuano ad avere una fastidiosa sensazione, sentono la necessità di guardarsi alle spalle. La soluzione c’è: ad Atene viene ribadito l’ordine di consegnare il materiale bellico.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Nota dell’Ammiragliato francese al Governo greco con la richiesta della consegna di materiali bellici.
- Regno Unito: emanata la legge che regola costi e produzione del cibo.
Fronte occidentale
- Raid aereo francese del capitano Beauchamp a Monaco, attraversate le Alpi per atterrare vicino Venezia.
- Raid aereo inglese a Ostenda e Zeebrugge.
Fronte meridionale
- Fronte dello Struma: i britannici catturano Kavakli, sulla riva sinistra dello Struma.
- Battaglia di Târgu Jiu (nella valle del Jiu): i tedeschi rompono il fronte rumeno.
Fronte asiatico ed egiziano
- Bombardata Suez.
Parole d'epoca
Diario di guerra
di Agostino Pennisi di Floristella, tenente, 28a Sezione Automobilistica della Croce Rossa
Sono un'altra volta in zona di guerra!!. .. Sono stato ammalato durante il viaggio. A Bologna credevo di non poter più proseguire ... Avevo la febbre alta e un mal di gola terribile ... Si trattava di un'angina con placche bianche, come quella che ebbe Agata nei brevi giorni che fui con lei ... mi feci una specie di pennellazione con le dita ... Poi ebbi dei dolori fortissimi al fegato ... Fui sul punto di presentarmi al posto di soccorso alla stazione di Bologna, donde sarei stato internato in qualche ospedale. Non lo feci solo per il pensiero di casa. Che cosa avrebbero detto sapendomi a Bologna in un Ospedale? Non sarebbero impazziti?
Proseguii dunque rincattucciato in un angolo dello scompartimento, mezzo addormentato per la febbre, senza prender niente tutto il giorno.
Arrivai a Udine più morto che vivo battendo i denti. Gaetano e Nino mi dissero subito che ero ammalato ...
Adesso sto molto meglio: è un fatto che in zona di guerra si sta sempre bene in salute; certo per una grazia speciale del Signore.
DAL FRONTE
Lungo la fronte Tridentina azioni intermittenti delle artiglierie e movimenti di truppe nemiche nella zona di Valle d' Adige. Sulla fronte Giulia l' artiglieria avversaria fu più attiva nel settore di Plava. Sull' altura di San Marco, ad oriente di Gorizia, continuò ieri aspra lotta. Tre successivi violenti attacchi tentati dal nemico col favore delle tenebre contro il saliente di «Casa dei due Pini» furono vigorosamente respinti. Nella mattinata, dopo intenso bombardamento dell' artiglieria, l' avversario rinnovò gli sforzi, riuscendo ad occupare qualche trincea a sud-est di «Casa dei due Pini». Nel rimanente tratto di fronte fu nettamente ributtato con perdite ingenti. Sul Carso situazione invariata.
Firmato: CADORNA