Sfida accettata
Se ne parlava da qualche giorno, ma adesso tutti i dubbi sembrano fugati: l’America ha lanciato la sfida. Il Rochester e l’Orleans sono salpate come nulla fosse da New York e il 14 febbraio navigherebbero dritte verso le acque vietate; sono disarmate e non trasportano contrabbando, garantisce Washington. Hanno l’ordine di attraversare il blocco tedesco e sondare fin dove è pronta a spingersi la Germania. Berlino vede e accetta la sfida: «Se i piroscafi americani fossero trovati in acque vietate, verrebbero colati a picco e la responsabilità sarebbe solo statunitense».
Tempi duri per il commercio. Gli Alleati hanno la necessità di aumentare la cubatura disponibile per i beni di prima necessità, l’unica opzione è tagliare le importazioni di ogni genere superfluo. Reiterati gli appelli all’austerità: «La spesa è contagiosa e può servir da modello al vicino. V’è la necessità di abbassare il nostro stile di vita. Del resto le spese in oggetti di lusso diffondono false impressioni. La nostra abnegazione e la leale accettazione delle restrizioni dimostreranno la nostra ferma determinazione».
Per chiarire meglio la gravità della situazione basta poco: anche i vestiti sono considerati beni di lusso. In Germania si sarebbe addirittura studiata una tessera apposta: si potrebbero acquistare abiti nuovi solo se i vecchi fossero giudicati abbastanza logori. Mentre i consumatori faticano ad accettare le limitazioni, chi dovrebbe vivere di «beni non indispensabili» è con l’acqua alla gola. A Torino i gelatai sono sul piede di guerra: un decreto vieta la vendita di gelati per tre giorni la settimana; «Così si sopprime l’industria».
Sono tanti i problemi da risolvere, ma in questo momento gran parte dell’Intesa è impegnata anche a vendere la pelle dell’orso prima di averlo accoppato. Il destino delle colonie è già segnato e tutti sono abbastanza concordi sui futuri confini occidentali della Germania: l’Alsazia e la Lorena a Parigi e magari anche qualcosa in più, tipo tutta la valle del Saar, immenso bacino carbonifero; restano da valutare i confini russi e la divisione dei possedimenti tedeschi nel Pacifico, cosa spetti all’Inghilterra e cosa al Giappone.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo inglese informa quello giapponese che appoggerà le pretese giapponesi sui possedimenti tedeschi a nord dell’equatore se Tokyo farò lo stesso con le rivendicazioni inglesi a sud.
- Il Governo inglese riconosce che la restituzione dell’Alsazia-Lorena è un obiettivo della guerra.
- L’Ambasciatore tedesco negli U.S.A. salpa, assieme al suo staff, da Hoboken sulla S.S. “Frederik VIII”.
- I preparativi militari degli Stati Uniti continuano attivamente. La Camera approva un progetto navale, che prevede la spesa di 1.855.000.000 di lire e il diritto di requisire i cantieri marittimi, le fabbriche di materiale da guerra e i brevetti per aeroplani.
Fronte occidentale
- I francesi effettuano con successo un'incursione su larga scala a circa 20 km. a nord-ovest di Compiègne.
- Il porto di Bruges bombardato nuovamente dagli aviatori inglesi.
Fronte orientale
- Fra Złoczów e Ternopil’ (Tarnopol, nord della Galizia) i tedeschi riportano il successo di una grande incursione, in cui sono stati catturati 6 ufficiali russi e 275 prigionieri.
Fronte meridionale
- A est di Monastir gli italiani effettuano un contrattacco e ristabiliscono la loro linea più o meno sulle posizioni originali.
Parole d'epoca
Pianto di soldato
di Ernesto Rosadi, Sottotenete di artiglieria, 58^ batteria bombardieri
Carissimi genitori, Sono arrivato al mio posto martedì sera. Del ritardo non mi è stata fatta nessuna osservazione. Eccettuato il dispiacere di aver lasciato voialtri ho fatto un discreto viaggio. Domenica a mezzanotte arrivai a Feltre da dove vi ho mandato una illustrata che spero vi sia giunta. Qui ho trovato una stagione molto migliore che in Italia: c'è un sole sfolgorante di luce e calore tanto che della neve durante il giorno molta se ne scioglie, quassù si sente proprio caldo cosa che non avrei mai immaginato. Mi hanno detto i miei soldati che durante la mia assenza è stata sempre un'ottima stagione e non ha mai nevicato. A Feltre ho avuto l'incarico di accompagnare 70 sodati per 30 Km. cioè fino a Fiera di Primiero, ho soddisfatto il detto impegno senza incidenti. Da Feltre per arrivare qui ho nuovamente assistito allo spettacolo imponente che già altre volte vi ho accennato: ho veduto migliaia di lavoratori [militarizzati] occupati all'ingrandimento delle sponde e alla costruzione di ponti, infinite colonne di muli e di slitte, centinaia di soldati andare e venire per le licenze.
Avvicinandoci a Fiera di Primiero abbiamo cominciato a sentire il cannone e venendo più avanti anche il rumore secco delle mitragliatrici si è fatto sentire come il rombo fragoroso delle bombarde. Tutte queste cose ci hanno ricordato che la vita piena di disagi e di pericoli anche per noi sta per ricominciare mentre il ricordo dei brevi 19 giorni non era ancora svanito. Qualcuno à bestemmiato, qualcun'altro ha implorato protezione da Dio, due soldati non hanno potuto nascondere le lacrime e hanno pianto. La notizia che leggemmo sul giornale era vera ed il fatto ebbe conseguenze sfavorevoli per noi. Ho trovato il fronte molto modificato, il nemico ha costruito una serie di difese veramente imponenti da impensierire i nostri alti Comandi data la necessità per noi di andare avanti. Per ora ho veduto queste cose dal cannocchiale ma le vedrò da molto vicino perché ho già avuto l'ordine di andare in ricognizione in due posti (a Cima Stradone e Colbricon Grande). Oggi sono stati accordati due giorni per riposarsi perciò domani debbo partire. Anche noi lavoriamo attivamente per la costruzione di gallerie trincee e reticolati: temiamo di essere attaccati e i dubbi hanno sicuro fondamento: ma speriamo bene. Oggi si è avuto una giornata poco lieta: i canoni nemici hanno sparato tutta la giornata mentre gli aeroplani volavano sulle nostre posizioni forse per vedere i danni prodotti dal tiro che è stato rabbioso e celere. Ora tralascio di darvi queste notizie perché il tempo e la carta mi impediscono di prolungarmi e vi dico che io sono dispiaciutissimo per avervi lasciato e nel pensare quanto tempo passerà prima che ci potremo rivedere se forse quel giorno verrà. Intanto prego Dio che mi faccia passare dalla mente il ricordo della licenza, delle comodità e degli affetti che ho trovato presso di voi altrimenti sarebbe una vita insopportabile e non mi potrei adattare più a stare qui. Spero che mi risponderete subito, alla svelta. Vi ho detto che qui quando arriva una cartolina è una festa, io dunque vi saluto, sto benissimo, state tranquilli sul mio conto
Ernesto
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
In tutto il teatro delle operazioni consueta attività delle artiglierie e di nuclei in ricognizione. La stazione di Tarvis fu nuovamente colpita dai nostri tiri. Nella zona a nord di Sober (Gorizia) un nuovo attacco tentato dal nemico nella notte sul 14 fu nettamente ributtato. Velivoli nemici lanciarono qualche bomba sul Vallone (Carso) e in Golametto (Laguna di Grado). Furono respinti dal fuoco delle artiglierie e da nostri aviatori in caccia.
Firmato: CADORNA