24 Febbraio, 1917

La riconquista di Kut al-Amara

301 giorni dopo. I britannici hanno impiegato tanto a prendersi la rivincita, a vendicare l’orrendo e imbarazzante scacco subito a Kut al-Amara nel tramonto dell’aprile scorso. Il 24 febbraio i turchi sono sconfitti, abbandonano tutte le posizioni e si ritirano. Hanno fretta, rischiano di essere tagliati fuori, ma pagano comunque oltre 1.700 prigionieri. Il contingente britannico non ha sferrato un attacco frontale, ha manovrato su Sanna-i-Yat, innescando un calcolato effetto domino. Semplifichiamo: presa Sanna-i-Yat hai in mano Kut al-Amara e con Kut al-Amara hai un’autostrada aperta per Baghdad. Ecco la chiave strategica della Mesopotamia.

Come i turchi, anche i tedeschi ripiegano nella nebbia del fronte occidentale: Serre, Miraumont, Pys e Warlencourt vengono evacuati secondo i piani.
In Germania le correnti annessioniste scatenano dibattiti serrati. La destra e i conservatori non hanno nessuna intenzione di lasciarsi strappare dalla pace le miniere di ferro di Briey o i bacini carboniferi di Longwy; troppo importanti per la ripresa tedesca, troppo importanti per segare qualsiasi istinto di rivalsa francese. 

 Il presupposto è ovvio: la vittoria. Tanto per farsi un’idea: Berlino raccoglie da Briey circa l’80% di tutto il suo ferro e le miniere varrebbero anche di più per i francesi. Mentre i grandi industriali e gli agrari esultano al solo accennare di queste ipotesi, la sinistra frena: «Certi discorsi destano all’estero un sospetto grave, che tutte le offerte tedesche fossero un gioco per coprire la cupidigia e la sete di conquiste».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • L’Ambasciatore Gerard è ricevuto a Madrid dal Re di Spagna.

Fronte occidentale

  • Grande ritirata tedesca: i villaggi di Serre, Miraumont, Petit Miraumont, Pys e Warlencourt vengono evacuati.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Kut al-Amara evacuata dai turchi e rioccupata dai britannici, che prendono tutte le posizioni ottomane da lì a Sanna-i-Yat, con 1.730 prigionieri. I turchi si ritirano verso Baghdad.

Parole d'epoca

E' giunta una pallottola

di Sisto Monti Buzzetti militare, 60° reggimento fanteria, brigata Calabria

Il giorno 24 è giunta una pallottola che, solo per miracolo di Dio non mi ha trinciato le budella. Io lo considero un vero e proprio miracolo e ne ringrazio a mani giunte Iddio. Mi ero proposto di non farvelo sapere per non arrecarvi quel patema d’animo che certe notizie apportano sempre. Ma per provare la mia ripugnanza verso la trincea non ho potuto fare a meno dall’esporvelo. La pallottola mi ha forato la giacca un po’ a sinistra, sotto le costole, mi ha trapassato il portafoglio e tutte le carte che vi stavano dentro, mi ha rotto la penna stilografica, ha attraversato altre carte e le lettere che avevo in tasca, ha forato il maglione, la camicia, la maglia e mi ha colpito proprio al ventre sopra all’ombelico facendomi fortunatamente solo una scalfittura, un po’ dolorosa sì, ma di nessuna conseguenza. Forse nell’attraversare le carte, il portafoglio e la penna ha perduto forza e forse anche si deviata. ma io continuo sempre a considerarla una grazia di Dio segnalatissima.

Fra le carte forate c’è l’immagine della Madonna Addolorata che mi mandaste insieme al ricordino della prima comunione di Maria, pure esso forato. Ed il portafoglio bucato e le carte bucate le ho ancora in tasca e nel portafoglio ho pure la pallottola che ho raccattato ed ho ancora indosso la giacca, il maglione, la camicia, la maglia; tutto forato. E dire che la notte avanti ero uscito di pattuglia e nessuno m’aveva tirato un colpo, invece in trincea, una pallottola poco è mancato che mi mandasse nel mondo dei più. Vedete dunque quanto cattiva e traditrice la trincea e se io ho ragione di far di tutto pur di non ritornarvi. Ora non state ad angustiarvi per quanto accaduto; quel che stato è stato ed per questa volta andato bene e non se ne parli più se non per ringraziare Iddio...

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

Consuete azioni delle artiglierie; la nostra disperse una colonna nemica nella valle di Sexten (Drava). o In piccoli scontri disperdemmo nuclei in ricognizione che lasciarono alcuni prigionieri nelle nostre mani.

Nella zona a sud-est di Gorizia con ardito colpo di mano un nostro riparto irruppe nelle linee nemiche ad oriente di Vertoiba, prendendovi prigionieri.

Firmato: CADORNA

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori