Palla agli Alleati
Arrivati a questo punto si può considerare concluso il ripiegamento tedesco sulla linea Hindenburg. Il fronte occidentale si è accorciato di svariati chilometri, le difese in profondità sono salde e Berlino ha “liberato” un consistente numero di uomini da destinare altrove. La palla passa agli Alleati: spetta a loro entrare in contatto con la nuova barriera e forzarla. Londra e Parigi non hanno intenzione di interrompere l’avanzata e l’intenso bombardamento dimostra la prossimità dell’offensiva. Il 5 aprile i cannoni continuano a tambureggiare l’Artois, gli smontano i connotati tra dense colonne di fumo. «Ancora per molto tempo il sole illuminerà solo il caos di un suolo frugato nelle sue viscere».
L’artiglieria e i modi di usarla sono migliorati sotto tutti i punti di vista. Il vero problema degli anglo-francesi è l’aviazione. I nuovi modelli non sono ancora arrivati e ogni ricognizione grava su aerei vecchi, inadeguati: sono tanti, ma nettamente inferiori a quelli pilotati da Manfred von Richthofen, il Barone Rosso, e dalla sua squadriglia di “rock star”. Dico rock star perché questo sono i piloti della Grande Guerra, con tanto di citazioni nei bollettini ufficiali.
Gli scontri sono impari: la Royal Flying Corps britannica ribattezzerà l’aprile 1917 come “the bloody april”, l’aprile di sangue.
La voce roca e affannosa delle sirene antiaeree si fa sentire anche in Inghilterra: il Kent supera senza vittime l’ennesimo bombardamento tedesco. Questo rappresenta però l’ultimo dei problemi londinesi. Il Governo è costretto a varare ulteriori misure restrittive sull’alimentazione. Nessuno lo ammette, ma la guerra sottomarina continua a far molti più danni del previsto, la perdita di tonnellaggio è in costante aumento e l’intervento americano appare necessario.
Da Washington arriva il primo verdetto: il Senato statunitense approva, a maggioranza bulgara, la mozione Presidenziale; l’entrata nel conflitto è sempre più vicina. «È uno di quei fatti formidabili capaci di segnare le epoche. È l’inizio di nuovi processi storici, l’inizio di un grande periodo di partecipazione dell’America alla politica europea».
Dopo l’entusiasmo dei fogli Alleati, arriva il suono della campana tedesca. In Germania i giornali non si sorprendono e commentano quasi tutti con lo stesso tono, riassumo: “Non c’è nulla di strano nell’intervento statunitense. L’America non è mai stata veramente neutrale. Wilson ha solo gettato la maschera, Washington non aveva un reale motivo di entrare in guerra se non l’incremento del commercio di armi con gli Alleati. Il resto sono solo scuse”.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Senato americano approva con voti 81 contro 6 la mozione che riconosce lo stato di guerra con la Germania.
- Ordini degli inglesi sull’incetta di cibo.
- Nota olandese al Governo inglese sui mercantili armati.
- Il Generale Lyautey designato al Marocco.
Fronte occidentale
- Completata la ritirata dei tedeschi verso la Linea Hindenburg.
- I britannici catturano tre villaggi fra Cambrai e Saint-Quentin.
- I tedeschi bombardano i francesi a nord di Urvillers.
- Nei cieli del fronte occidentale comincia una grande battaglia aerea che durerà due giorni.
- Raid aereo tedesco sul Kent e Ramsgate: nessuna perdita.
Fronte asiatico ed egiziano
- Nell'oasi di Derania, a sud-est di Zuara, il Generale Cassinis sconfigge nuovamente nuclei ribelli capitanati da al-Baruni e distrugge il loro campo a el-Agelat.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 679 - 05 APRILE 1917 - ORE 18:00
Nella giornata di ieri azioni prevalentemente di artiglierie, più intense nei vari tratti della fronte Tridentina. Sulla fronte Giulia felice attività delle nostre pattuglie, che, passato il Frigido a sud di Raccogliano, ricondussero otto prigionieri.
Iersera velivoli nemici gettarono bombe sulla zona costiera fra Grado e Monfalcone, causando danni materiali ad alcune abitazioni civili. Ad immediata rappresaglia nostri, idrovolanti bombardarono il campo d' aviazione in Prosecco ed i fabbricati del Lloyd austriaco presso Trieste.
Generale CADORNA