Esplode il caso Grimm-Hoffmann
Dopo tanto strepitare, a prescindere dalle scarse informazioni pubblicate, la soluzione “a tarallucci e vino” della possibile crisi di Governo italiana potrebbe lasciare tutti “appesi” alle proprie domande; due su tutte: cos’è realmente successo? E ne valeva la pena di alzare tanta cagnara? Le risposte non le hanno date neanche i giornali, o comunque non gli è stato consentito di pubblicarle. «Molti rimarranno senza dubbio stupiti nel leggere come sia stata risolta la misteriosa crisi ministeriale. Il Paese ignora i retroscena politici e noi ne siamo lieti, perché la conoscenza esatta dell’alchimia politica non è fatta precisamente per ispirare serenità, fede ed energia nei cittadini, almeno in questo momento».
Neanche la Russia sembra ispirare fede e serenità. I quotidiani britannici, esasperati, la toccano piano: «Se la politica adottata e appoggiata da tutti gli Alleati non concorda con gli ideali del Soviet ci dispiace molto, ma ne sopporteremo le conseguenze». In sostanza: “Noi ci siamo stufati, se siete d’accordo bene, altrimenti pazienza”.
Nel clima non proprio idilliaco del 17 giugno prova a inserirsi la Duma, votando una mozione al 100% pro-Intesa: una pace separata, o l’inattività al fronte, sarebbe «un ignobile tradimento»; per la salvezza della libertà russa è necessario passare all’offensiva. Inutile dirlo, il reale peso politico della mozione è pari a zero, forse meno.
Molto più rilevante e succulente l’esplosione dell’affaire Grimm-Hoffmann: ci sono le prove della missione pacifista di Robert Grimm. È stato intercettato e pubblicato un messaggio di Hoffmann, Ministro degli esteri svizzero: nel testo viene assicurato al rappresentante socialista che la Germania non intraprenderà nessuna offensiva finché sembri possibile un’intesa con la Russia. Per Grimm è stato un via libera a intavolare trattative di pace, tanto care a Berlino. Nonostante le consequenziali accuse, gli svizzeri non lo fanno tanto per amore della Germania, ma per interesse nella pace, cioè il principale interesse elvetico.
Rapido giro sui campi di battaglia: sul fronte occidentale i portoghesi hanno il battesimo del fuoco, azioni minori; su quello italiano gli austro-ungarici attaccano sull’altopiano di Asiago e si difendono sul Carso, anche qui niente di clamoroso.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Si annuncia il voto della Duma russa per una mozione contraria alla pace separata con la Germania e all’inattività prolungata dell'esercito, "un ignobile tradimento verso gli Alleati. [...] La salvezza della Russia e della conquistata libertà dipenda da un'immediata offensiva".
- La conferenza economica di Parigi si conclude con l’accordo per la futura politica economica.
Fronte occidentale
- Le truppe portoghesi in azione sul fronte occidentale per la prima volta.
- I tedeschi catturano le trincee francesi vicino Hurtebise.
- Due zeppelin effettuano un raid sul Kent e nelle contee esterne: 3 morti, 16 feriti; un dirigibile distrutto.
Fronte italiano
- Gli austro-ungarici attaccano sull’altopiano di Asiago.
- Gli italiani avanzano vicino Jamiano (Carso); attacchi austro-ungarici respinti sul Vodice.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 751 - 17 GIUGNO 1917 - ORE 18:00
Nella giornata di ieri il fuoco d' artiglieria fu più vivace del consueto sulla fronte Carnica, dove batterie nemiche di medio calibro ripetutamente tirarono contro le nostre posizioni di Pal Piccolo e di Pal Grande.
In vari tratti della fronte nostri piccoli nuclei in ricognizione inflissero perdite all' avversario e riportarono nelle nostre linee qualche prigioniero. Stamane velivoli nemici lanciarono bombe su Gorizia e su qualche altro centro abitato della pianura del Basso Isonzo. Nè danni, nè vittime.
Generale CADORNA