18 Luglio, 1917

Pace bianca: perché sì, perché no

A tutt’oggi non è chiaro quale sarà l’orientamento del nuovo Governo tedesco, il Cancelliere Michaelis non si è ancora espresso, né si è collocato in un punto preciso dello spettro politico, compreso tra pangermanisti e socialisti. L’unica informazione da analizzare è l’occhiolino del Reichstag alla “pace bianca”. Dunque perché a Berlino dovrebbe convenire finirla qui? «Se la pace si concludesse ora, la Germania non avrebbe bisogno di spostare un solo palo delle sue frontiere, né di chiedere un solo marco dei miliardi versati. La guerra sarebbe vinta con un semplice ritorno allo status quo».
Prima osservazione di carattere finanziario: i tedeschi sono pieni di debiti, come tutti, ma, a differenza dell’Intesa, li hanno contratti verso sé stessi; economia chiusa. Secondo punto: i confini sono intatti, di più, si sono rafforzati. A oriente la minaccia zarista non esiste più, sostituita da una Russia antimilitarista e antimperialista; senza contare la nuova Polonia, perfetto Stato cuscinetto.
A occidente la Francia ha capito che questa è l’ultima possibilità di riottenere l’Alsazia-Lorena; un'altra guerra non varrebbe la pena.

 E con una “vittoria di fatto” il Belgio, grazie ai fiamminghi, potrebbe propendere per Berlino come partner principale.
A completare il quadro ci sarebbero Austria-Ungheria e Bulgaria, buone a garantire l’egemonia tedesca nei Balcani. E i Turchi a controllare gli stretti. Riottenere le colonie, in cambio dei territori occupati, è l’ultimo tassello. Voler strafare, pretendere di più, darebbe solo ai vicini un buon motivo per volere un’altra guerra, costringendo Berlino a investire più del necessario in spese militari.
Ok, non tutti i giornali condividono queste osservazioni e non è detto siano giustificate, ma offrono una buona riflessione su cosa bolla nella pentola tedesca e sul perché l’Intesa non gradisca una “pace bianca”.

Spostandoci su un terreno più concreto, la sommossa di Pietrogrado viene finalmente sedata il 18 luglio, al terzo giorno. Tornata una relativa calma, il Governo provvisorio, appoggiato dal Soviet, vieta tutte le manifestazioni e proclama di voler punire con severità le diserzioni e le ribellioni al fronte, crimini contro la rivoluzione e disonorevoli per la Russia. Ma In Galizia le cose non sembrano migliorare.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Soffocata la rivolta a Pietrogrado; ripristinato l’ordine.
  • In seguito ai gravi disordini provocati dai leninisti a Pietrogrado, il Consiglio dei delegati operai e soldati di Mosca approva il divieto di qualsiasi manifestazione nelle vie. Ventilata l'idea di trasferire la sede del Governo a Mosca.
  • Il gruppo socialista francese decide di convocare a Parigi una Conferenza preliminare con i delegati delle organizzazioni dell'Intesa per fissare il programma della Conferenza di Stoccolma.
  • Sir E. Geddes succede Sir E. Carson come Primo Lord dell’Ammiragliato.
  • Rapporto sulla Mesopotamia: il Governo britannico annuncia decisioni imminenti.
  • La petizione per ampliare il Parlamento canadese non verrà portata avanti.
  • Approvato lo schema di rimpatrio australiano.

Fronte occidentale

  • Contenuti gli attacchi tedeschi a sud di Saint-Quentin e a nord-ovest di Verdun.

Fronte orientale

  • I russi guadagnano e perdono Nowica (Galizia); duri scontri.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 781 - 18  LUGLIO 1917 - ORE 18:00

Durante la giornata di ieri, nuclei nemici che tentavano avvicinarsi alle nostre posizioni di Bucheustein, Montepiano, passo di Monte Croce di Comelico, in Cadore e di Cigini (sud-ovest di Tolmino) furono respinti. Rimase nelle nostre mani qualche prigioniero.
L' artiglieria nemica battè specialmente le nostre linee in regione Zugna, sul Pasubio, sul Vodice e ad oriente di Gorizia.
Venne ovunque controbattutta dalla nostra che eseguì anche un concentramento di fuoco sulla stazione di Nabresina, provocandovi un incendio.
L' attività aerea fu notevole su tutta la fronte, due apparecchi nemici, colpiti dai nostri aviatori, precipitarono, uno ad oriente di Monte San Daniele, l' altro a Lom (a sud di Tolmino). Uno dei nostri fu obbligato a prender terra entro le nostre linee.

Generale CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori