Silenzio, parla Michaelis
«La Germania non ha voluto la guerra, né mira a estendere la sua potenza con la violenza. Perciò non prolungherà la guerra neanche un giorno più del necessario a ottenere una pace onorevole. Noi vogliamo far la pace come una Potenza affermatasi con successo. Con questo spirito inizieremo i negoziati quando il momento sarà giunto. Da ciò risultano gli scopi di guerra. Prima di tutto i confini della patria sono inviolabili; con un avversario che esiga il territorio dell’Impero non possiamo trattare. Dobbiamo garantire, con accordi e compromessi, le condizioni vitali dell’Impero tedesco sul continente e oltremare. La pace dovrà gettare le basi di una durevole riconciliazione dei popoli. La pace dovrà, come indicato dal Reichstag, prevenire ulteriori inimicizie, scongiurando serrate economiche. Non possiamo offrire noi la pace un'altra volta, ma se il nemico desiderasse entrare in negoziati, tutto il popolo tedesco, l’esercito e i suoi capi, sono d’accordo con questa dichiarazione. La Germania vuole chiedere agli avversari cosa hanno da dirci. Fino ad allora noi attenderemo tranquilli e con pazienza».
Il 19 luglio segna il debutto di Michaelis al Reichstag. Le dichiarazioni del neo-Cancelliere non si discostano molto dalla mozione della maggioranza, pur non abbracciandola per intero, ma due postille sembrano abbastanza chiare: la guerra la stiamo vincendo noi e devono essere loro a chiedere la pace. Tra le altre cose dette da Michaelis si segnalano le «buonissime relazioni del Comando Supremo»; la fiducia nel migliorare i vettovagliamenti; le fumose e improvvisate frasi fatte sulle eventuali riforme interne. Il Reichstag approva.
Giornata di votazioni anche al Parlamento finlandese, dove in terza lettura passa “facile” il progetto di riforma costituzionale autonomista; il parere russo non è richiesto. Per Pietrogrado è un’altra coltellata, ma preoccupa molto di più quanto sta accadendo 1.100 chilometri più a sud. In Galizia gli austro-tedeschi sono passati alla controffensiva e questa volta sembra una cosa seria. Le linee russe vengono travolte a Zoločiv e a Nowica; a dirla tutta molti reparti non si impegnano granché nella difesa, fuggono, o si arrendono.
Ora per Pietrogrado è brutta davvero. Sì, perché quella di Brusilov non era una semplice offensiva, era un match “win or go home”, una partita senza domani, l’ultima carta. Se non si riuscisse a ricompattare l’esercito e stoppare il nemico, chiudete le valigie, si va in malora.
Avevamo lasciato un’altra questione aperta: la convocazione di una sessione straordinaria del Parlamento spagnolo a Barcellona. Il Governo l’aveva vietata, ma un centinaio di parlamentari si presentano comunque in Catalogna. La seduta non ci sarà, merito del Governatore militare: «Come rappresentanti del Paese non potete deliberare senza convocazione legale e con le garanzie costituzionali sospese non avete il diritto di riunirvi neanche come semplici cittadini». La forza armata entra nella sala e procede in tranquillità allo sgombero. Proteste in strada.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Cancelliere Michaelis parla al Reichstag della “Risoluzione maggioritaria” sulla pace e gli scopi di guerra tedeschi.
- La Dieta finlandese vota a grande maggioranza l'autonomia della Finlandia, deliberando di non chiedere l'approvazione del Governo provvisorio russo.
- Russia: tentativo di assassinare Kerenskij.
- Dichiarazione rilasciata a Stoccolma in occasione di incontri tra socialisti russi e tedeschi.
- Malgrado l'opposizione del Governo spagnolo, i parlamentari catalani si radunano a Barcellona, ma il Governatore ottiene lo scioglimento della seduta.
- Il Governo americano delibera di non partecipare alla Conferenza degli Alleati di Parigi sui Balcani.
- Non avendo la Germania versato i diritti di soggiorno delle navi tedesche sequestrate, il Governo brasiliano decide di prenderne ufficialmente possesso. Si tratta di 49 navi per 250 mila tonnellate.
- Pubblicato il rapporto delle operazioni nell’Africa orientale.
Fronte occidentale
- Pesanti attacchi tedeschi respinti a sud di Lombartzyde (settore Nieuwpoort), a sud di Saint-Quentin e a nord dell’Aisne.
Fronte orientale
- Si apre la controffensiva tedesca: penetrate le posizioni russe a est di Zoločiv (est di Leopoli) per l’insubordinazione delle truppe russe.
- Le truppe tedesche, dopo violento bombardamento, passano due forti linee di difesa presso Nowica e respingono i contrattacchi russi sulla Lomnytsia.
Fronte asiatico ed egiziano
- La cavalleria turca viene intercettata e respinta a ovest di Be'er Sheva (Palestina).
Fronte d’oltremare
- Le principali posizioni tedesche nella regione di Narongombe (Est africa) vengono attaccate; pesanti perdite da entrambi i lati.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 782 - 19 LUGLIO 1917 - ORE 18:00
Nella notte sul 18 riparti di assalto nemici, sostenuti da vivo fuoco di artiglieria e di mitragliatrici, attaccarono le nostre posizioni ad ovest di Versic. L' attacco fu nettamente arrestato dalle vigili nostre fanterie e dal pronto intervento delle artiglierie.
Durante la giornata d' ieri in regione Monte Melino (Val Giudicarie) respingemmo mediante contrattacco, nuclei nemici che, dopo preparazione di artiglieria, avevano attaccato una nostra piccola guardia.
Le azioni di artiglieria furono più intense sulla fronte Giulia. La nostra distrusse un ridottino nemico sul Potoco (Monte Nero) disperse truppe avvistato sul rovescio di Monte Santo, e disturbò movimenti di nuclei avversari e colonne di rifornimenti sulle retrovie dell' Altipiano di Bainsizza e del Carso; l' avversario battè le nostre posizioni ad est di Santa Caterina, sul Dosso Faiti, e a sud-ovest di Versic.
L' attività aerea fu intensa lungo tutta la fronte. Un velivolo nemico abbattuto in combattimento precipitò nei pressi di Asiago.
Generale CADORNA