20 Agosto, 1917

Roma e Vaticano

Charles Rappoport sarebbe nato ebreo russo, ma è cittadino francese d’adozione. È un peperino marxista dal pensiero indipendente e non allineato; è un pacifista, ma contrario alla conferenza di Stoccolma. Il suo punto di vista è diverso e aiuta a illuminare meglio il complesso universo socialista: «Si è avuto paura di veder uscire la pace da Stoccolma, ma gli invitati non avevano il potere di farla nascere. I Governi si preoccupano per lo spirito dei combattenti, ma niente permette di sopportare la miseria meglio della speranza. Stoccolma avrebbe giovato al morale nelle trincee. Se poi i Governi avessero un po’ di genio avrebbero spedito a loro spese i socialisti a Stoccolma, perché si accapigliassero e si rompessero del tutto. Sul serio credete sia mai possibile gettar ponti tra Scheidemann e Renaudel, o tra Plechanov e Haase? Nessuna transazione è possibile tra formule così diametralmente opposte. In questo momento la resurrezione dell’Internazionale è una chimera, il socialismo attraversa una crisi terribile, frutto di tutte le scissioni interne. Stoccolma avrebbe solo accentuato la crisi. Ovunque le correnti socialiste si combattono come acqua e fuoco. Perciò, restando valida la massima ‘divide et impera’, i Governi sbagliano impedendo ai socialisti di dividersi ancora»


Più tradizionali e scontate le posizioni di Sonnino sulla nota papale. Il 20 agosto il nostro Ministro degli esteri comunica con gli Ambasciatori italiani nelle capitali Alleate: «Con tutto il rispetto per la persona e le buone intenzioni del Santo Padre, il suo intervento non poteva avvenire in un momento più inopportuno e aveva tutto l’aspetto di essere stato concertato con l’Austria. Per l’Italia non sono nemmeno adombrate le basi di possibili accordi. […] Quanto detto nella nota rappresenta un bel niente per eventuali trattative. Con il rischio di affievolire i propositi patriottici di una parte dell’opinione pubblica, certo non appare come un atto amichevole verso l’Italia. Il regio Governo provvede a sventare tale minaccia e l’attitudine della nostra stampa ci dà piena fiducia. […] In linea di massima non credo convenga rispondere al messaggio del Papa. Se le circostanze consigliassero altrimenti, sarebbe necessario un previo scambio di idee e un’intesa fra gli Alleati». Noi il derby Roma-Vaticano non vorremmo giocarlo.
Riguardo ai rapporti italo-austriaci Sonnino non ha tutti i torti. Nell’interpretazione viennese il Papa chiede solo di migliorare le condizioni delle minoranze, una questione di politica interna. “Non un solo palmo di terreno sarà ceduto all’Italia”.

E allora tutto ruota intorno ai campi di battaglia. Nel settore di Tolmino la resistenza asburgica frustra ogni nostro tentativo. «Il nemico si aggrappa maledettamente ai più piccoli appigli. Il nostro è il fronte più complesso, con un fiume incassato tra pendici montuose». L’esercito italiano ha invece più fortuna sul Carso e supera la linea austro-ungarica Korita-Sella.
Anche sul fronte occidentale è iniziata una nuova battaglia e coinvolge di nuovo la regione di Verdun. I francesi hanno preso l’offensiva su entrambe le sponde della Meuse per un’estensione di circa 18 chilometri e ne percorrono fino a due in profondità: occupano le posizioni tedesche sul Mort Homme e nei boschi di Avocourt, des Corbeaux e di Cumières.
Intanto l’Ungheria ha un nuovo Premier: l’Imperatore Carlo ha scelto Sándor Wekerle come successore del dimissionario e inconcludente Esterházy.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Da Pietrogrado si annunciano gravi disordini in Finlandia, particolarmente a Helsinki, per opera degli agitatori bolscevichi. Il Partito socialista finlandese sostiene la separazione della Finlandia dalla Russia.
  • Sándor Wekerle nominato Primo Ministro ungherese, in sostituzione del dimissionario Esterházy.
  • Un decreto del Governo greco ordina la mobilitazione delle classi 1916-17. 
  • Sonnino invita a ignorare la nota pontificia del 1° agosto, in una lettera agli Ambasciatori italiani a Parigi e a Londra.

Fronte occidentale

  • I francesi conquistano le difese tedesche a nord di Verdun, su un fronte di quasi 18 km. per una profondità di circa 2 km. Occupate le posizioni nel bosco di Avocourt, sul Mort Homme e la Hill 240; 5.000 prigionieri.
  • I britannici avanzano leggermente a nord di Ypres.

Fronte orientale

  • L’indisciplina costringe le forze russe a ripiegare sul fronte di Riga.

 Fronte italiano

  • L'offensiva italiana continua energica. Sul Carso e verso il mare gli austro-ungarici cedono in più punti. 
  • La battaglia continua in favore degli italiani; superate le difese austro-ungariche fra Korita e Sella (ala destra).

Fronte meridionale

  • Gli austro-tedeschi guadagnano terreno nella regione di Ocna.
  • I rumeni guadagnano parte del terreno perso il 19 agosto a nord di Focșani.
  • I bulgari lanciano su Monastir oltre 2.000 granate e incendiano la città. 

Operazioni navali

  • A Wilhelmshaven (Germania) si ammutinano gli equipaggi di quattro navi da guerra. A Helgoland e in altri porti si registrano ulteriori rivolte nei giorni seguenti, represse con inflessibile severità.

 

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 814 – 20 AGOSTO 1917 - ORE 18:00

La battaglia è in corso sulla fronte Giulia. Nella mattina di ieri, dopo 24 ore di fuoco, durante le quali le nostre artiglierie hanno battuto le posizioni nemiche con intensità sempre crescente, le masse delle nostre fanterie hanno iniziato l’avanzata verso i loro obiettivi.
A nord di Anhovo, superate brillantemente difficoltà tecniche e resistenze del nemico, numerosi ponti sono stati gettati sull’Isonzo e le nostre truppe sono passate sulla sinistra de fiume.
Da Plava al mare i nostri superata di balzo la prima linea nemica, ridotta informe groviglio di materiali da difesa, hanno serrato dappresso l’avversario, che, fortemente aggrappato al terreno, e sostenuto da numerose mitragliatrici ed artiglieria, oppone disperata resistenza.
Duecent’otto nostri velivoli hanno instancabilmente concorso alla battaglia, attaccando ripetutamente con bombe e mitragliatrici le truppe ammassate sul rovescio delle posizioni avversarie.

L’azione delle nostre fanterie continua vigorosa, mentre l’artiglieria prosegue implacabile nella sua fulminea opera di distruzione. Le perdite dell’avversario sono gravissime: il bottino si annuncia fino da ora considerevole: alcuni cannoni e molte mitragliatrici Ono cadute in nostre mani: fino a iersera oltre 7500 uomini di truppa ed un centinaio di ufficiali erano passati dalle stazioni di concentramento dei prigionieri.

Generale CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori