Ultimi Zeppelin su Londra
I nuovi zeppelin sono più grandi, più potenti, volano più in alto e più veloci, ma non sembrano più efficaci dei predecessori. Sul finire del 19 ottobre ben tredici dirigibili sorvolano l’Inghilterra e Londra: il bombardamento causa 36 morti e una cinquantina abbondante di feriti, ma per la Germania è un disastro. Sì, perché cinque dirigibili vengono abbattuti e quindi, con un equipaggio di circa venti uomini ognuno, i tedeschi hanno subito più perdite di quelle causate, o al massimo sono andati in pari. Tecnologia vecchia, ormai superata o quasi. Sarà l’ultimo grosso raid di zeppelin sulla Gran Bretagna.
Sul fronte estone l’isola di Hiiumaa pullula di soldati del Kaiser e sembra abbia le ore contate. Già perse Saaremaa e Muhu, la domanda più frequente in Russia è banale: la Germania stringerà i tempi e marcerà subito su Pietrogrado, oppure aspetterà la primavera e la bella stagione? Nel dubbio il Governo provvisorio ordina il trasferimento delle fabbriche di munizioni e di interesse bellico lontano dalla capitale.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Grecia: dalle deposizioni fatte alla Commissione parlamentare d'inchiesta risultano un complotto militare per assassinare Venizelos e le compromissioni dell'ex Re Costantino con la Germania.
- Formato dal professor Eden il nuovo Governo liberale svedese.
- Trasferite le fabbriche di munizioni di Pietrogrado.
- Inasprito l’embargo commerciale americano per i neutrali nord-europei.
Fronte occidentale
- 13 zeppelin di nuova generazione effettuano un raid sul nord-est dell’Inghilterra e a Londra: 36 morti e 55 feriti; 5 dirigibili vengono abbattuti.
Fronte orientale
- I tedeschi sbarcano ancora sull’isola Dagö (Hiiumaa, Golfo di Riga).
Fronte meridionale
- I tedeschi falliscono nel tentativo di fraternizzare sul fronte rumeno.
Fronte d’oltremare
- Terminano le azioni di Nyangao (Africa orientale tedesca).
Operazioni navali
- Silurato e affondato l’incrociatore mercantile inglese “Orana”; nessuna perdita.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
19 OTTOBRE 1917
Nella notte sul 18 lungo le fronti Tridentina e Carnica si ebbe un vivace risveglio di attività combattiva locale; l’azione nemica fu specialmente accanita contro la nostra linea tra a valle del Posina e quella del Rio Freddo, dove, dopo ripetuti attacchi in forze e parecchi concentramenti di fuoco riuscì all’avversario di occupare un nostro posto avanzato a nord di Monte Mano e di irrompere in un altro ad est di Cagliari. Lo sloggiammo dal primo e con energico contrattacco lo ricacciammo col fuoco dal secondo. Furono da noi catturati una quarantina di soldati e tre ufficiali.
A Monte Mesola, (alto Avisio) a nord del passo di Monte Croce di Comelico, fra il Pal Grande e il Piccolo Pal e sul Monte Granuda, grossi nuclei nemici vennero fugati prima che potessero raggiungere le nostre posizioni.
Sulla fronte Giulia, un attacco contro le pendici settentrionali del San Gabriele, effettuato con lancio di bombe a mano da riparti di assalto, si infranse sotto il nostro fuoco.
Generale CADORNA