Si rianima il fronte mediorientale
La ritirata italiana ha compiuto il primo step: i superstiti della Seconda armata e la Terza, quasi al completo, hanno attraversato il Tagliamento e distrutto i ponti; fondamentale il sacrificio di chi ha coperto le operazioni, di chi ha resistito, rallentando gli austro-tedeschi.
A Treviso Cadorna analizza lo scenario con il Capo di Stato maggiore britannico Robertson e il Comandante francese Foch; i primi rinforzi dal fronte occidentale sono arrivati.
L’argomento del giorno è sempre quello anche a Londra e Parigi. Il Colonnello Rousset, critico militare del Petit Parisien, non si capacita del successo austro-tedesco: «Da molto tempo l’eventualità di un’irruzione nemica era stata considerata e la sua possibilità ammessa. Stupisce l’immobilismo del nostro rispettabile esercito in Macedonia. Ma bando alle recriminazioni. L’essenziale è ora di far naufragare la manovra. Solo dopo potremo risalire alle origini e filosofare sugli errori, che cominciano a ripetersi con troppa frequenza».
Tutta l’Intesa ostenta compattezza e solidarietà. Ma è il Generale Smuts a lasciarsi sfuggire un concetto condiviso da tutti gli Alleati e in genere taciuto: «La guerra non fu decisa né in Serbia, né in Romania e non verrà decisa neanche in Italia. Sul fronte principale la Germania è venuta scadendo e cerca di procurarsi un vantaggio in qualche teatro minore». Tatto pochino.
Il 31 ottobre è tempo di rimettere in moto i giochi in Palestina. La torrida estate è alle spalle, muoversi allora era impossibile. I britannici sono riusciti a ingannare i turchi con un abile lavoro di intelligence: hanno convinto Costantinopoli di voler attaccare subito Gaza, hanno fatto un po’ di rumore nel settore, ma il vero obiettivo sono i pozzi d’acqua di Be'er Sheva, fondamentali per tirare avanti nel deserto. L’esercito britannico attacca all’alba, le scarse difese ottomane non hanno chance. Non riescono neanche a sabotare i pozzi prima di essere travolti da una carica di cavalleria. Be'er Sheva cade, 1.800 i prigionieri; guai serissimi per Costantinopoli.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- In uno scambio di telegrammi, Orlando e Giolitti invocano “l’unione sacra” dei partiti.
- La Giunta municipale socialista di Milano pubblica un nobile e patriottico manifesto ai cittadini, invocandone la concordia e la serenità.
- Il Governo degli Stati Uniti concede all'Italia un nuovo prestito di 1 miliardo e 150 milioni e sospende a suo favore tutte le restrizioni per l'esportazione.
- Il Conte Hertling è incaricato di formare il nuovo Governo tedesco al posto del dimissionario Michaelis.
Fronte occidentale
- Raid aereo tedesco nel Kent e a Dover: nessun danno. Un altro raid notturno nel Kent, Essex e Londra: 10 morti, 22 feriti.
Fronte orientale
- Un tentativo tedesco di fraternizzazione si scontra con il fuoco d’artiglieria.
Fronte italiano
- Le truppe italiane compiono il ripiegamento sul Tagliamento. La III armata (Duca d'Aosta), quasi al completo, compie la ritirata dal Carso.
- La II e III armata italiana si ritirano dietro il fiume Tagliamento.
- I tedeschi reclamano oltre 180.000 prigionieri e 1.500 cannoni.
Fronte asiatico ed egiziano
- Battaglia di Be'er Sheva (prima fase della terza battaglia di Gaza): i britannici catturano Be'er Sheva con 1.800 turchi e 9 cannoni.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 927 – 31 OTTOBRE 1917 - ORE 18:00
Nella giornata di ieri ebbero luogo scontri sulle colline di S. Daniele del Friuli, lungo il Canale di Ledra, a Pasian Schiavonesco, e a Pozzuolo del Friuli. Il valoroso contegno dei reparti di protezione e della cavalleria ha permesso alle nostre truppe di continuare i movimenti per raggiungere le nuove posizioni di schieramento.
Generale CADORNA