3 Dicembre, 1917

Chiusa la Conferenza di Parigi

«La Conferenza interalleata ha permesso di assicurare l’unità di azione economica, finanziaria, diplomatica e militare. Sono stati conclusi accordi sulla base di una completa intesa e di una stretta solidarietà. […] È stata decisa la creazione di un Comitato navale supremo interalleato». Il comunicato ufficiale, a suggellare la conclusione della Conferenza interalleata, non dice molto. Circola però un’indiscrezione: «Unità di azione, non di Comando».
A Parigi c’è anche Carlotti, l’ex Ambasciatore italiano in Russia. Anche lui considera i bolscevichi come fumo negli occhi, ma fa il suo lavoro, il diplomatico. Le sue parole hanno il pregio di smorzare i toni: «In Russia non c’è mai nulla di definitivo, il male di oggi può diventare il bene di domani. Non esistono trionfi massimalisti, ma una debolezza dei partiti, dovuta alla disorganizzazione. Il primo partito capace di organizzarsi avrà la vittoria. Bisognerà contare sul trionfo di un capo sorto all’improvviso. […] Non sarebbe prudente eliminare la Russia dal gioco dell’Intesa. Vi sono ancora forze capaci di risanare il paese»

 Carlotti coglie alcune verità, ma c’è un particolare: il partito meglio organizzato è quello bolscevico e il leader è già “sorto”, è Lenin.

In Francia la controffensiva tedesca costringe i britannici a tornare ancora sui propri passi. Londra si ritira a La Vacquerie e a est di Marcoing; il 3 dicembre la vittoria di Cambrai si fa sempre più esigua.
Sul fronte italiano, dopo una breve pausa e l’azione dell’artiglieria, gli austro-tedeschi si scagliano di nuovo contro il caposaldo delle Melette, occupando postazioni tra Monte Tondarecar e Monte Badenecche.
Problemi anche lontano dalle prime linee: a Roma comincia il razionamento viveri.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • La Conferenza interalleata a Parigi decide di istituire un Consiglio dei trasporti marittimi Alleati.
  • Si chiude a Parigi la Conferenza interalleata.
  • La Bulgaria si dichiara pronta a negoziare la soluzione della Guerra con la Russia.
  • Primo giorno di razionamento del cibo a Roma.
  • Il Generale Duchonin viene assassinato da una folla di soldati e marinai alla stazione di Mogilev. Il Generale Kornilov evade dal carcere.

Fronte occidentale

  • I britannici si ritirano a La Vacquerie e a est di Marcoing.
  • I britannici guadagnano terreno a sud-ovest della foresta di Polygon (Ypres).
  • Sul fronte di Verdun le truppe tedesche sviluppano una violenta offensiva, costringendo le truppe francesi a ritirarsi lievemente in un solo punto. Altrove sono respinte con gravi perdite.

 Fronte italiano

  • Sull'altopiano di Asiago gli austro-tedeschi, dopo un formidabile schieramento d'artiglieria, attaccano in forze il caposaldo italiano delle Melette, occupando qualche tratto più avanzato della linea italiana tra Monte Tondarecar e Monte Badenecche. Sul tratto Monte Sisemol-Meletta di Gallio l'attacco fallisce e gli Imperi centrali perdono qualche centinaio di prigionieri.

Fronte asiatico ed egiziano

  • I britannici spingono i turchi fuori da Kara Tepe (Qarah Tapah); i russi cooperano dalla Persia. I turchi inondano il territorio fra i fiumi Nahrin e Diyala.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 960 - 03 DICEMBRE 1917 - ORE 18:00

Lungo tutta la fronte l' attività combattiva fu nella giornata di ieri assai limitata.
Numerose forze nemiche segnalate in movimento nelle retrovie dell' Altipiano di Asiago e fra Brenta e Piave, si mantennero fuori del raggio di azione delle nostre batterie.
Intense, prolungate azioni di artiglieria si ebbero al Pasubio, nella regione delle Melette e sul versante nord del massiccio di Monte Grappa.
Efficaci concentramenti di fuoco furono da noi eseguiti contro truppe nemiche in Valle di Nos e sulle pendici settentrionali del Monte Pertica.
Pattuglie avversarie, munite di mitragliatrici, vennero fugate al Monte Tondarecar e in regione Monfenera.
Nella pianura del Piave, presso Fagarè, catturammo alcune imbarcazioni nemiche.
Nella zona litoranea frequenti tiri d' artiglieria e intensa attività di pattuglie.

GENERALE DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori