7 Dicembre, 1917

È guerra USA-Vienna

È fatta. Il 7 dicembre gli Stati Uniti dichiarano guerra all’Austria-Ungheria. Il Presidente Wilson firma il documento approvato all’unanimità dal Senato e all’unanimità meno uno alla Camera.
Gli Alleati gioiscono, anche per non focalizzarsi sull’altro boccone, quello amaro: è arrivata l’ufficialità, la Romania tratta l’armistizio con le Potenze centrali; le smentite dei giornali inglesi erano fuffa.

È invece concreta la conquista britannica di Hebron, in Palestina. Così come resta concreta l’attività sul nostro fronte: gli italiani continuano ad arretrare tra l’altopiano di Asiago e il massiccio del Grappa, tastando il terreno in cerca di appoggi sempre più solidi.
Lo ammette anche il bollettino ufficiale scritto da Diaz, focalizzando l’attenzione sui reparti impegnati a trattenere la spinta nemica e a coprire il riposizionamento.

 Ma non c’è solo la prima linea. Spicca l’istantanea di Luigi Ambrosini sulle retrovie venete: «Passata Mestre s’entra nella solitudine. Ai due lati del vialone per Treviso sfilano le ville abbandonate. I cancelli chiusi, le imposte sbarrate, i giardini e i parchi deserti, aumentano la malinconia della strada. Chi vide questi paesi nella quieta vigilia del rovescio, chi li conobbe prima, sente ora lo strazio della guerra. Nulla è calpestato, nulla è toccato, ma sembra che la bellezza, il sorriso, tutto sia finito con l’esodo muto della popolazione. L’anima delle cose è fuggita con gli abitanti».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti e il Senato approvano la mozione per la dichiarazione di guerra all'Austria-Ungheria. Il Presidente Wilson firma la dichiarazione di guerra.
  • L’Ecuador rompe le relazioni diplomatiche con la Germania.
  • Da Parigi si conferma ufficialmente che l'atteggiamento delle truppe russe ha imposto anche ai rumeni la sospensione delle ostilità.
  • Portogallo: Il Governo di Alfonso Costa, non potendo reprimere i disordini di Lisbona e Oporto, si dimette. Costituito un Governo provvisorio presieduto da Sidonio Pais, che pubblica un manifesto dichiarando la fedeltà agli Alleati.

Fronte occidentale

  • Migliorata la linea britannica a nord di La Vacquerie.

Fronte italiano

  • Altopiano di Asiago: gli italiani continuano a ripiegare. Gli austro-tedeschi reclamano 15.000 prigionieri dal 4 dicembre.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Hebron (25 km. a sud di Gerusalemme) catturata dai britannici.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 964 - 07 DICEMBRE 1917 - ORE 18:00

Sull' Altipiano di Asiago la battaglia continua ininterrotta. Nella notte sul 6 e nella mattinata di ieri il ripiegamento delle nostre truppe dal saliente delle Melette alla linea di difesa retrostante si è compiuto sotto la protezione delle artiglierie che hanno trattenuto l' avanzata delle masse avversarie. Un riparto di fanteria nemica che tentava scendere in Val Frenzela, colpito da raffiche di mitragliatrici dovette retrocedere in disordine. Nel pomeriggio, dopo violentissima preparazione di fuoco estesa dal nord della valle dei Ronchi al monte Kaberlaba, l' avversario tentò con grandi forze lo sfondamento della nostra linea a sud di Gallio. Il tentativo nemico fallì per la bravura delle nostre truppe che, affrontato l' avversario al monte Sisemol e impegnatolo in strenua lotta durata 12 ore diedero tempo ai riparti retrostantidi saldare regolarmente le difese anche da quella parte. Dopo sei tentativi, ributtato dai nostri contrattacchi, il nemico, decimato dovè arrestare sul Sisemol la propria avanzata.

Sulla rimanente fronte, tranne la consueta attività delle opposte artiglierie accentuatasi su qualche tratto, non si ebbero azioni combattive.
Nel pomeriggio del giorno 5 due velivoli nemici, uno dei quali in combattimento aereo vennero abbattuti dagli alleati francesi.

GENERALE DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori