Negoziati in alto mare
La Russia rifiuta l’offerta e considera inaccettabili le formule proposte dagli Imperi centrali. Alla riunione dei Soviet non sono sfuggiti i dettagli contraddittori: quella non è una pace democratica, la Germania “predica bene, ma razzola male”. In fondo non è difficile intuire i motivi del mancato sgombero di intere regioni, soprattutto accostandolo con la spiccata volontà annessionista di una buona fetta di establishment tedesco e con l’opposizione all’assunto «popoli liberi di disporre delle proprie sorti».
Il 3 gennaio Pietrogrado propone anche di spostare la contesa su campo neutro, a Stoccolma.
In una trattativa tra giganti si rischia di dimenticare gli attori minori, come la Bulgaria. A Sofia c’è un solo pensiero: mantenere le regioni acquisite. «La Bulgaria non è entrata in guerra per occupare terre straniere, ma è decisa a conservare quanto conquistato perché si tratta del suo territorio nazionale. La Bulgaria è disposta a combattere sino all’ultima goccia di sangue pur di preservare l’integrità nazionale. Nessuna diplomazia potrà strapparcela».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo russo propone alle Potenze centrali che i negoziati di pace siano proseguiti a Stoccolma, dichiarando inaccettabili talune delle proposte austro-tedesche.
- L’Air Council prende le funzioni dell’Air Board.
- Conferenza fra il Governo britannico e i sindacati diretta da Sir. A. Geddes.
- Concesso il congedo a Sir J. Buchanan, Ambasciatore inglese a Pietrogrado.
Fronte occidentale
- Incursione aerea Alleata nel distretto di Metz.
- I francesi respingono un attacco vicino Ranspach (Alsazia) con pesanti perdite.
- La linea britannica a sud di Lens avanza lentamente.
Fronte italiano
- Gli austro-ungarici bombardano Treviso e Padova.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
3 GENNAIO 1918
Lungo la fronte nessun avvenimento notevole.
Nella notte sul due gli aviatori nemici gettarono bombe anche su Castelfranco Veneto, colpendo in pieno due ospedali: 18 fra i ricoverati restarono uccisi.
GENERALE DIAZ