Ripartono i negoziati
I francesi applaudono il discorso di Lloyd George: «È chiaro, l’Intesa non nutre nessun desiderio di conquista o di egemonia. […] A Pietrogrado sarà difficile accusare gli Alleati di mire imperialiste».
Anche i giornali italiani lo hanno apprezzato, almeno a parole. Nessuno rileva, o ha voglia di far notare, i problemi connessi alle rivendicazioni romane, quelle da mantenere «entro i limiti del legittimo».
Il più entusiasta è forse il Vaticano, lesto a sottolinearne le similitudini con la tanto bistrattata nota pontificia.
Accoglienza opposta dall’altra parte della barricata. In Germania molti commenti si assomigliano: «Il tono più mite è un sintomo della debolezza inglese. La Germania non accetterà mai una pace a spese dei suoi alleati, né la cessione dell’Alsazia-Lorena, o la mancata restituzione delle sue colonie. […] Il Premier inglese dice di non voler smembrare la Germania, ma parlando dell’Alsazia-Lorena e della nuova Polonia smentisce sé stesso».
Il discorso di Lloyd George occupa solo una porzione del dibattito politico tedesco, il resto spetta a Brest-Litovsk: «Pietrogrado ha avanzato domande esagerate, non rispondenti alla realtà. I russi non devono dimenticare di essere vinti e di non poter pretendere nulla». Più esitante l’atteggiamento dei socialisti ufficiali, combattuti tra la fedeltà alla concordia nazionale e i propri principi internazionalisti.
I negoziati di pace riprendono il 7 gennaio, sempre a Brest-Litovsk, dove sono tornati i delegati russi, questa volta accompagnati da Trockij in persona. C’è però una novità: negli ultimi giorni ucraini e tedeschi si sono sempre più avvicinati.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- I delegati russi e Trockij ritornano a Brest-Litovsk e continuano i negoziati di pace.
- Il Governo russo adotta il calendario gregoriano.
- Un decreto del Luogotenente del Re d’Italia istituisce il Ministero delle pensioni e dell’assistenza militare.
- Lord Reading nominato High Commissioner per gli U.S.A.
- Fermato un ammutinamento navale a Lisbona.
Fronte occidentale
- I francesi respingono il tentativo tedesco a Béthincourt (Meuse).
- Assalto tedesco a una postazione britannica vicino Flesquières (Cambrai). Ulteriore assalto respinto vicino Ypres.
Fronte d’oltremare
- Africa orientale: La colonna britannica da Fort Johnson ingaggia le forze tedesche e le respinge verso nord.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
7 GENNAIO 1918
Scambi di raffiche di fuoco tra Praso e Cimego (Val Giudicarie) e più intensa attività di medi calibri nemici in regione Zugna (Val Lagarina).
Sull’Altipiano di Asiago efficaci tiri di nostre artiglierie su carruggi e truppe avversarie in marcia nelle retrovie e attività di reparti esploranti.
A nord di Costalunga nuclei austriaci vennero fugati e inseguiti da una nostra pattuglia, che fece alcuni prigionieri.
Violenti concentramenti di fuoco delle nostre artiglierie sulle posizioni avversarie tra Val Frenzela e Val Brenta, in risposta ad insistenti tiri sulle nostre linee. Le posizioni e le retrovie nemiche tra Vidor il ponte della Priula furono ripetutamente battute con ottimi risultati da batterie francesi ed inglesi.
In qualche punto pattuglie inglesi, passato il Piave a guado, portarono l’allarme nelle linee avversarie. Nella pianura moderata azione di artiglieria.
Albania: A Monastir, sull’Ossum, un grosso reparto nemico, che attaccò all’alba del 6 le nostre bande albanesi, venne messo in fuga dalle truppe regolari, prontamente accorse.
GENERALE DIAZ