9 Maggio, 1918

Niente inchiesta, fiducia al Governo

La notte porta consiglio. «Il Governo britannico ha compreso di non poter affrontare un’inchiesta sul suo onore e, allo stesso tempo, continuare a governare». La strategia scelta è di ritirare l’imbarazzante proposta dei due giudici e imboccare la strada più logica: il voto di fiducia sulla mozione Asquith.
Il 9 maggio è il Premier Lloyd George a difendere l’operato del Governo e presentarne la volontà in Parlamento: «Il Generale Maurice contestò le dichiarazioni fatte da due Ministri quando cessò di occupare la sua carica. Se avesse ritenuto la cosa tanto importante, non era forse suo dovere segnalare prima l’errore al Gabinetto? E non fece neppure rimostranze ai suoi capi. […] Parlando di forze combattenti, il Generale Maurice stabilisce una distinzione tra queste e quelle non combattenti. Io non accetto tale distinzione. […] Durante la Conferenza di Versailles il Generale Maurice era presente, ma non partecipò a tutte le riunioni. Non è vero che l’estensione del fronte venne decisa dal Gabinetto di guerra senza tenere conto delle obiezioni dei Marescialli Robertson e Haig, né

impartimmo ordini per scavalcarli. […] Si decise di far risolvere la questione ai due Comandanti in capo al fronte e poi al Consiglio di Versailles. […] Con questo voglio smentire quelle voci perniciose, pestilenziali, piene di malignità e dannose all’esercito britannico. Noi non costringemmo Sir Douglas Haig e Sir William Robertson a correre un rischio sgradito».
Terminata l’arringa difensiva, l’appello al voto: «Se la mozione Asquith fosse approvata, ci sarà impossibile continuare a governare. L’unità nazionale è minacciata, l’unità dell’esercito è minacciata. I tedeschi preparano il più grande attacco della guerra, devo occuparmi delle richieste dei nostri Generali al fronte. Vi chiedo, vi scongiuro, di porre termine a questi attacchi irritanti».
Il Parlamento gli crede, o comunque ritiene sconveniente aprire la crisi. La mozione Asquith è bocciata, nessuna inchiesta, fiducia al Governo. Del resto lo stesso Asquith aveva usato toni molto morbidi nella presentazione, assicurando di non volere la caduta del Gabinetto.
L’intervento di Lloyd George non racconta proprio tutta la verità, è di parte e un filo ingannevole, ma la questione è molto complessa e forse vale la pena di provare a semplificarla, anche perché non credo ci siano “buoni e cattivi”, ma solo punti di vista ed esigenze diverse.
Per analizzare l’evoluzione delle scelte sul fronte occidentale sono quattro le prospettive da considerare: quella politica francese, quella militare francese, quella militare inglese e quella politica inglese. Parigi si era dissanguata per tre anni e aveva bisogno di uomini per la sua industria e la sua agricoltura; il Comando francese si estendeva per circa trequarti del fronte, normale chiedesse un maggiore impegno ai britannici. Già, però dal punto di vista inglese quello francese era un fronte vasto, ma in gran parte inattivo: Pétain aveva messo “in pausa” il suo esercito dopo lo schianto di Nivelle, lasciando i britannici a sostenere tutto, o quasi, il peso della guerra. Infine c’è Londra: tenere i settori più caldi e critici del fronte ha fatto schizzare le perdite inglesi e Lloyd George teme un contraccolpo in patria. Può sembrare un paradosso, ma dipese da questo la sua decisione di sostenere le richieste francesi a scapito dei suoi vertici militari. Voleva impedirgli di accarezzare un’idea offensiva, molto più dispendiosa di qualsiasi difensiva. Un rischio più o meno calcolato.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Dibattito nella House of Commons sulla lettera del Generale Maurice; la mozione di Asquith viene respinta dalla stragrande maggioranza.
  • Gli operai dell'arsenale di Woolwich inviano al Premier Lloyd George un telegramma di sostegno dopo gli attacchi del Generale Maurice.
  • Ustemovich nominato Presidente dell’Ucraina. Il Generale Skoropadskyi rimane Hetman.
  • In Olanda formato il Comitato dell’Intesa per il commercio.
  • Per il quarto anniversario della sua assunzione, il Papa ordina che per il 29 giugno tutti i sacerdoti preghino per la pace durante la messa.

Fronte occidentale

  • Respinto l’attacco tedesco nel settore di La Clytte-Voormezele; i francesi e i britannici ristabiliscono le loro posizioni.
  • I francesi hanno successo a Grivesnes, nord-ovest di Montdidier.
  • I tedeschi hanno successo ad Albert.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 9 MAGGIO 1918

L’attività delle opposte artiglierie si rianimò attratti nella conca di Asiago, sulla sinistra del Brenta, intorno al Montello e nella regione di Meserada.
Ripartì avversari il movimento furono dispersi dal nostro fuoco sul Sisemol e nella zona di Col Coprile-Col Berretta.
Scontri di pattuglie avvennero sull’altipiano di Asiago, presso Pennare, lungo il Piave, nelle vicinanze di Fener.
Il campo di aviazione di Motta di Livenza venne bombardato da aviatori britannici.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori