Stampa scatenata
C’è ancora tanta Italia sui giornali Alleati. Complimenti meritati, non solo propaganda. L’importante è sapere di non poter abbassare la guardia, di dover percorrere ancora tanta strada, letteralmente.
Il 25 giugno la riva occidentale del Piave è ripulita dalla presenza asburgica e alla foce gli italiani rioccupano l’intera testa di ponte a Caposile. «Il Montello è un vero carnaio, l’aria è pestilenziale. Non si trovano più corpi, ma soltanto pezzi monchi, rottami umani. […] Per secoli i nostri pronipoti continueranno a trovare ossa di austriaci sul terreno».
In Francia il Temps mette il dito nella piaga: «Quando l’Austria-Ungheria ha combattuto da sola, senza l’aiuto tedesco, è sempre stata battuta. La sconfitta avrà serie ripercussioni interne. […] Come riuscirà Vienna a sopportare e superarne le conseguenze?»
In Germania stampa e opinione pubblica si spaccano sulle dichiarazioni di von Kühlmann. Lo scetticismo nel poter vincere con la forza è un fuoriprogramma inatteso, stona con quanto assicurato finora.
La destra e i conservatori non apprezzano la doccia fredda e scendono sul piede di guerra: «Sarà la spada tedesca, e solo lei, a darci la pace tedesca. Von Kühlmann ha parlato come un morituro. Si è messo contro il Kaiser, i circoli politici e quelli militari. Il suo discorso è un atto di sabotaggio politico e morale».
Il dibattito interessa il giusto a Saarbrücken, Offenburg e Karlsruhe, tutte alle prese con nuovi raid aerei Alleati.
In Russia la Legione cecoslovacca continua a far più danni delle cavallette. Secondo notizie da Mosca i bolscevichi avrebbero perso il controllo di Samara e Syzran’ sul Volga e di Penza in Siberia.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Discorso di Shortt, Segretario per l’Irlanda, alla Camera dei Comuni.
Fronte occidentale
- Aeroplani inglesi bombardano con successo le officine di Saarbrücken, i depositi di locomotive e le caserme di Offenburg e le fabbriche di esplosivi e la stazione di Karlsruhe.
- Successo americano vicino la foresta di Belleau.
Fronte orientale
- Da Mosca si annuncia che a Čeljabinsk i cecoslovacchi hanno costituito un Consiglio militare, comprendente anche ex ufficiali russi e cosacchi. Il potere della città apparterrebbe al Comitato nazionale, che ha abolito tutte le leggi bolsceviche.
- Secondo notizie da Mosca i cecoslovacchi hanno preso Samara e Syzran' (sul Volga) e avanzano su Kuznek e Penza. In Siberia marciano su Tobol'sk, infrangendo ovunque la resistenza delle truppe del Soviet.
Fronte italiano
- La testa di ponte di Caposile è completamente rioccupata dalle truppe italiane, che respingono tutti i contrattacchi asburgici.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 25 GIUGNO 1918
Nella giornata di ieri le valorose truppe della Terza Armata, vinte ed obbligate alla resa le estreme retroguardie nemiche, hanno rioccupato completamente la riva destra del Piave, catturando 18 ufficiali e 1607 uomini di truppa.
Nella zona del Tonale arditi alpini con riuscito colpo di mano, catturarono al completo il presidio di un posto avanzato nemico a sud-est della punta di Ercavallo.
Sull’altipiano di Asiago, con irruzioni sulle pendici del Monte di Valbella, catturammo 102 prigionieri.
Su tutta la fronte nord-occidentale del Grappa le nostre truppe, con azioni combinate di forti concentramenti di artiglieria e puntate di fanteria, eseguite con grande slancio, inflissero all’avversario forti perdite, conseguirono notevoli vantaggi di terreno e catturarono 7 ufficiali, 326 uomini di truppa e 16 mitragliatrici.
Fra Sile e Piave, continuando l’azione brillantemente iniziata dagli arditi marinai del battaglione Caorle, abbiamo allargata la nostra occupazione.
Durante la giornata di ieri e nella notte scorsa gli aeroplani hanno eseguito efficaci bombardamenti. Nei giorni 23 e 24 vennero abbattuti 9 velivoli nemici.
Per la vita condotta tenuta nella lotta sul Piave meritano particolare citazione in reggimenti di fanteria 222 (brigata Jonio) e 225 (brigata Arezzo) ed il 23º riparto di assalto. Saldi al loro posto di dovere nell’infuriare della battaglia i reali carabinieri diedero prova di grande valore. Gli automobilisti, mercè un lavoro che non ebbe mai tregua, assicurarono il tempestivo spostamento delle riserve e il rifornimento ai combattenti fino sulle linee di fuoco.
Firmato: DIAZ