29 Settembre, 1918

La Bulgaria è fuori

L’apertura di trattative è una formalità che non riguarda gli eserciti Alleati in Macedonia, almeno non fino alla chiusura. Il 29 settembre Skopje, capoluogo della regione, viene presa e superata come niente fosse. In serata i delegati bulgari accettano tutte le condizioni dell’Intesa: a Salonicco si firma l’armistizio, le ostilità saranno ufficialmente sospese a mezzogiorno di domani.
Gli impegni sottoscritti da Sofia impongono l’immediata smobilitazione dell’esercito; la consegna di attrezzature, rifornimenti, veicoli e materiale bellico; lo sgombero di tutti i territori occupati; la disponibilità di Sofia a lasciar operare gli eserciti Alleati su suolo bulgaro, concedendo ogni mezzo di trasporto e il controllo delle ferrovie. Di sistemazione territoriale non si parla, quella verrà decisa nella futura Conferenza di pace.
Il forfait della Bulgaria separa la Germania dalla Turchia, eliminando la principale rotta tedesca per l’oriente. Se questa è un enorme guaio per Berlino, figuriamoci per Costantinopoli, alle prese con il destino segnato di Damasco e con un esercito che perde pezzi.
L’annuncio era atteso da un po’ nelle capitali Alleate: la Terra Santa è libera.


Sul fronte occidentale la situazione tedesca precipita ancora. L’Intesa cala il poker: la quarta offensiva in quattro giorni è realtà; sono troppe per la Germania, non per l’Intesa. Foch dimostra di aver pianificato tutto. Gli attacchi sono distinti, ma legati. E coordinati alla perfezione. Ma soprattutto si snodano su circa 400 chilometri di fronte, da Diksmuide a Verdun.
Iniziamo da nord. Nelle Fiandre gli anglo-belgi conquistano Passchendaele, Gheluvelt, Messines e lambiscono la strada Roeselare-Menen.
In Piccardia Cambrai inizia a sentir puzza di accerchiamento, perché i britannici picchiano forte a nord e a ovest della città. Il Canal du Nord è sfondato: «Avanzammo, lasciandoci scivolare giù lungo l’argine. L’acqua, gelida, ci arrivava alle ascelle. Sulla sponda opposta l’argine era alto una decina di metri e infestato di mitragliatrici. Ci arrampicavamo lanciando le granate nei cunicoli. Dopo tanti anni ancora non so come ne uscimmo». Attorno a Cambrai cadono Fontaine-Notre-Dames, Marcoing e, più a sud, Gouzeaucourt. Anche Saint-Quentin se la passa male, pressata da australiani e americani e sempre più stretta nella morsa.
A nord-ovest di Soissons i francesi del Generale Mangin avanzano verso lo Chemin des Dames e Laon, i tedeschi sono ricacciati sulla sponda settentrionale dell’Ailette, mentre gli italiani gli strappano il terreno a nord dell’Aisne.
Nell’ultimo settore in subbuglio, quello tra Reims e la Meuse, i franco-americani superano il confine regionale delle Ardenne. L’Intesa non ci metteva piede da un po’.
«Ovunque i tedeschi subiscono scacchi su scacchi». Già, gli Alleati dettano il gioco, Ludendorff può solo rincorrere, a volte reagire e mai anticipare. La barriera tedesca scricchiola, una breccia di una decina di chilometri si è già aperta nella linea Hindenburg.

A Spa il Kaiser si incontra di nuovo con il Cancelliere Hertling, il Ministro degli esteri Hintze e l’Alto Comando. Non c’è più nessun dubbio: con il crollo bulgaro e l’esercito a pezzi, bisogna porre fine alla guerra, o almeno ottenere una pausa, un armistizio. La Germania decide di orientarsi sui quattordici punti di Wilson, ma spera ancora di mantenere il suo equilibrio in oriente e i territori contesi, come l’Alsazia-Lorena. Inviso all’Intesa, il Governo si dimette. Come un segno di buona volontà. A Berlino partono le lusinghe ai socialisti, ritenuti i meno odiati all’estero e i più inclini a una pace di accordi.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Siglato l’armistizio fra Bulgaria e Intesa.
  • Risoluzione cecoslovacca per la proclamazione della libertà a Praga.
  • Incontro a Spa tra Governo, Alto Comando e l'Imperatore tedesco: i Generali, di fronte all'esaurimento dell'esercito, suggeriscono di chiedere l'armistizio sulla base dei quattordici punti di Wilson.
  • Il Cancelliere tedesco Hertling, il Ministro degli Esteri von Hintze e tutti i Segretari di Stato presentano le loro dimissioni.
  • Si forma il nuovo Governo giapponese sotto Hara Takashi (Kei Hara).
  • Il conte Yasuya Uchida nominato Ministro giapponese per gli affari esteri.
  • Il Luogotenente Generale Ken’ichi Oshima, Ministro giapponese della Guerra, si dimette. Al suo posto sarà nominato Giichi Tanaka.

Fronte occidentale

  • Buon progresso dell’attacco anglo-belga; Diksmuide, Passchendaele, Gheluvelt, Messines e altri posti vengono occupati; gli Alleati raggiungono la strada Roeselare-Menen
  • I britannici raggiungono le periferie di Cambrai e rompono la linea Hindenburg su un fronte di 10 km. 22.000 prigionieri presi in tre giorni.

  • Australiani e americani impegnati duramente al tunnel di Saint-Quentin.
  • Il Generale Mangin raggiunge l’Ailette.
  • Le truppe italiane in Francia espugnano Chavonne e, con le truppe francesi, procedono alla conquista dell'altopiano a nord dell’Aisne.

Fronte orientale

  • Da Pechino si comunica che i cecoslovacchi, operando con nuove forze russe, hanno attaccato le truppe tedesco-bolsceviche a nord della ferrovia sulla riva sinistra del Volga e avanzano vittoriosamente. 

Fronte meridionale

  • La cavalleria francese entra a Skopje. Le truppe procedono a nord, verso il Danubio.
  • I serbi sono vicino alla frontiera bulgara a sud della regione di Kyustendil e assaltano le posizioni bulgare a 18 km. a nord-est di Veles.
  • Duri scontri con gli austro-ungarici di retroguardia in Albania.
  • Le truppe italiane sul fronte macedone procedono vittoriosamente.

Fronte asiatico ed egiziano

  • 10.000 turchi si arrendono ad Al-Jizah (27 km. a sud di Amman).
  • Continuano I movimenti della cavalleria e dei veicoli britannici verso Damasco.
  • Si annuncia che tutta la Palestina è ormai libera.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 29 SETTEMBRE 1918

Nella giornata di ieri la nostra artiglieria, controbattendo insistenti azioni di molestia dell’avversario, eseguì violenti concentramenti di fuoco sull’Altipiano di Asiago e sulla sinistra del Piave, in corrispondenza del Montello, ed al settore Musile-Cortellazzo.
Nella regione di Mori e a Cima di Val Bella tentativi di pattuglie nemiche fallirono per la pronta ed efficace reazione della nostra difesa.

ALBANIA - Nel corso di ardite ricognizioni nella valle dello Janiza e nella regione a sud di Berat, nostri nuclei impegnarono vivaci combattimenti con riparti nemici di occupazione avanzata e riuscirono a sopraffarli, catturando complessivamente 2 ufficiali e 52 uomini di truppa.


MACEDONIA - Secondo ulteriori notizie le nostre truppe, nella loro vigorosa avanzata attraverso l’aspro massiccio del M. Baba, hanno dovuto vincere una ostinata difesa tentata dal nemico nella regione ad ovest di Kruscevo. Infrante le successive resistenze di forti retroguardie, a cavallo della strada Kruscevo-Cer, che immette a sud di Sop nella rotabile Monastir-Kicevo, linea di ritirata bulgara, le nostre colonne hanno continuato celermente la loro marcia in avanti su tutta la fronte, occupando anche la città di Pribilci ed i villaggi di Pustareka e Kocista.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori