1 Ottobre, 1918

Ritirate e consapevolezza

La fine della guerra è come una figura nella nebbia: nessuno la vede nitida, ma qualcuno la intuisce, la percepisce vicina. E non è più solo propaganda. L’armistizio bulgaro, la Turchia, volente o meno, avviata allo stesso destino: «I topi cominciano ad abbandonare la nave e a pensare ai propri interessi. […] La nefasta alleanza crolla».
A Berlino Guglielmo II indica l’unica via percorribile: affidare il Governo a chi abbia il sostegno popolare. Per forza, la priorità è ricostituire il fronte interno. Il programma di massima lo illustra il Tageblatt: la Germania è pronta a entrare nell’ipotetica Società delle Nazioni e a lasciar ricostituire il Belgio; non è disposta a cedere l’Alsazia-Lorena, ma a donarle l’autonomia sì; e prepara la riforma costituzionale, con tanto di suffragio universale in Prussia. In definitiva si ricalcano un po’ i quattordici punti di Wilson e un po’ la risoluzione del Reichstag del 1917. Per la destra conservatrice e reazionaria sono tutti “pusillanimi” e si oppone a qualsiasi cambiamento, rifiutando l’idea di trasformare l’Impero in un comune Stato occidentale.

 Siamo al cambio pagina, ma la prossima non si può ancora leggere, annebbiata, come la fine della guerra: «La vecchia Germania è morente, ma la nuova non è ancora nata».
Nella stessa barca c’è l’Austria-Ungheria. Il Premier Hussarek ipotizza una pace per accordi; il Parlamento mormora.

Il primo ottobre sul fronte occidentale piove. È il meteo la principale preoccupazione Alleata, variabile incalcolabile e pericoloso ostacolo. Nelle Fiandre Roeselare e Menen vedono gli anglo-belgi sempre più vicini; alla loro destra i britannici si piazzano sulla linea della Lys e flirtano con Armentières. A Cambrai la lotta è ormai casa per casa, si avanza nei sobborghi; mentre a Saint-Quentin i francesi sono entrati in città, non l’hanno ancora occupata, ma è questione di ore. I “poilus” galoppano tra la Vesle e l’Aisne, a nord-ovest di Reims. I tedeschi battono in ritirata su tutta la regione, abbandonando il plateau.

Si ritira anche l’esercito austro-ungarico d’Albania. Senza l’alleato bulgaro Vienna deve correre a difendere i propri confini. Gli italiani riprendono Berat e superano Fier, la resistenza non è neanche troppo accanita.
Strada sempre libera per i britannici in Medio Oriente: Damasco è occupata senza batter ciglio. Il Generale Allenby e Lawrence d’Arabia entrano in città. Gli arabi festeggiano.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Barone Hussarek (Primo ministro austriaco) apre a offerte di pace; grande impressione al Reichsrat.
  • Germania: reso pubblico il programma della maggioranza.
  • A ottobre esplode in tutta Europa l'epidemia di influenza spagnola, che provocherà molti milioni di morti.
  • Sul porto di Ebeltoft, Spitsbergen, viene issata la bandiera inglese.
  • Controllo del latte in Gran Bretagna.
  • Gran Bretagna: si insedia il Comitato sui salari (maschili e femminili).

Fronte occidentale

  • I britannici occupano il crinale delle Fiandre e assediano Ledegem.
  • I britannici fanno progressi e prendono il terreno a sud di Le Catelet; duri scontri vicino Bony e a sud di Cambrai.
  • Fine della battaglia del Canal du nord.
  • I francesi prendono una parte di Saint-Quentin.
  • I tedeschi si ritirano da Reims e dal plateau dell’Aisne; i francesi avanzano stabilmente in Champagne.

  • In Francia le truppe italiane, continuando la loro energica pressione, compiono rilevanti progressi sull'altopiano a nord dell’Aisne e catturano prigionieri e mitragliatrici. I francesi, attaccando tra l'Aisne e la Vesle, avanzano e fanno 1600 prigionieri.

Fronte meridionale

  • Gli austro-ungarici prendono misure difensive sul fronte a sud dopo l’armistizio bulgaro.
  • Gli italiani occupano Berat (Albania) e proseguono rapidamente oltre.
  • Le truppe italiane in Albania oltrepassano Fier e raggiungono il fiume Semeni. Il nemico si ritira rapidamente, bruciando i suoi magazzini, ma lasciando prigionieri e grande quantità di materiale.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Il Generale Allenby entra a Damasco, occupata nella notte dalle truppe britanniche e arabe. Presi 7.000 prigionieri.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO

BOLLETTINO DEL 1 OTTOBRE 1918

I consueti duelli di artiglieria normali in quasi tutta la fronte ebbero saltuaria intensità nella zona del Pasubio, sull’altipiano di Asiago e nella regione del Montello.
A sud di Mori nostri piccoli posti dispersero col fuoco nuclei nemici che tentavano di avvicinarsi.

FRONTE OCCIDENTALE - In Francia nella giornata del 28, le nostre truppe, in armonia con l'avanzata svolta sulla loro sinistra dall'Armata del generale Mangin, hanno attaccato sulla fronte Presles-Vieil-Arcy-Villers en Payres. Vinta la tenace resistenza opposta dal nemico sulle sue prime linee, esse hanno forzato ad est di Vieil-Arcy il passaggio del canale litorale dell’Aisne e del fiume Aisne ed avanzano verso nord-est incalzando il nemico oltre ao Chemin des Dames.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori