Ritirate e consapevolezza
La fine della guerra è come una figura nella nebbia: nessuno la vede nitida, ma qualcuno la intuisce, la percepisce vicina. E non è più solo propaganda. L’armistizio bulgaro, la Turchia, volente o meno, avviata allo stesso destino: «I topi cominciano ad abbandonare la nave e a pensare ai propri interessi. […] La nefasta alleanza crolla».
A Berlino Guglielmo II indica l’unica via percorribile: affidare il Governo a chi abbia il sostegno popolare. Per forza, la priorità è ricostituire il fronte interno. Il programma di massima lo illustra il Tageblatt: la Germania è pronta a entrare nell’ipotetica Società delle Nazioni e a lasciar ricostituire il Belgio; non è disposta a cedere l’Alsazia-Lorena, ma a donarle l’autonomia sì; e prepara la riforma costituzionale, con tanto di suffragio universale in Prussia. In definitiva si ricalcano un po’ i quattordici punti di Wilson e un po’ la risoluzione del Reichstag del 1917. Per la destra conservatrice e reazionaria sono tutti “pusillanimi” e si oppone a qualsiasi cambiamento, rifiutando l’idea di trasformare l’Impero in un comune Stato occidentale.
Siamo al cambio pagina, ma la prossima non si può ancora leggere, annebbiata, come la fine della guerra: «La vecchia Germania è morente, ma la nuova non è ancora nata».
Nella stessa barca c’è l’Austria-Ungheria. Il Premier Hussarek ipotizza una pace per accordi; il Parlamento mormora.
Il primo ottobre sul fronte occidentale piove. È il meteo la principale preoccupazione Alleata, variabile incalcolabile e pericoloso ostacolo. Nelle Fiandre Roeselare e Menen vedono gli anglo-belgi sempre più vicini; alla loro destra i britannici si piazzano sulla linea della Lys e flirtano con Armentières. A Cambrai la lotta è ormai casa per casa, si avanza nei sobborghi; mentre a Saint-Quentin i francesi sono entrati in città, non l’hanno ancora occupata, ma è questione di ore. I “poilus” galoppano tra la Vesle e l’Aisne, a nord-ovest di Reims. I tedeschi battono in ritirata su tutta la regione, abbandonando il plateau.
Si ritira anche l’esercito austro-ungarico d’Albania. Senza l’alleato bulgaro Vienna deve correre a difendere i propri confini. Gli italiani riprendono Berat e superano Fier, la resistenza non è neanche troppo accanita.
Strada sempre libera per i britannici in Medio Oriente: Damasco è occupata senza batter ciglio. Il Generale Allenby e Lawrence d’Arabia entrano in città. Gli arabi festeggiano.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Barone Hussarek (Primo ministro austriaco) apre a offerte di pace; grande impressione al Reichsrat.
- Germania: reso pubblico il programma della maggioranza.
- A ottobre esplode in tutta Europa l'epidemia di influenza spagnola, che provocherà molti milioni di morti.
- Sul porto di Ebeltoft, Spitsbergen, viene issata la bandiera inglese.
- Controllo del latte in Gran Bretagna.
- Gran Bretagna: si insedia il Comitato sui salari (maschili e femminili).
Fronte occidentale
- I britannici occupano il crinale delle Fiandre e assediano Ledegem.
- I britannici fanno progressi e prendono il terreno a sud di Le Catelet; duri scontri vicino Bony e a sud di Cambrai.
- Fine della battaglia del Canal du nord.
- I francesi prendono una parte di Saint-Quentin.
- I tedeschi si ritirano da Reims e dal plateau dell’Aisne; i francesi avanzano stabilmente in Champagne.
- In Francia le truppe italiane, continuando la loro energica pressione, compiono rilevanti progressi sull'altopiano a nord dell’Aisne e catturano prigionieri e mitragliatrici. I francesi, attaccando tra l'Aisne e la Vesle, avanzano e fanno 1600 prigionieri.
Fronte meridionale
- Gli austro-ungarici prendono misure difensive sul fronte a sud dopo l’armistizio bulgaro.
- Gli italiani occupano Berat (Albania) e proseguono rapidamente oltre.
- Le truppe italiane in Albania oltrepassano Fier e raggiungono il fiume Semeni. Il nemico si ritira rapidamente, bruciando i suoi magazzini, ma lasciando prigionieri e grande quantità di materiale.
Fronte asiatico ed egiziano
- Il Generale Allenby entra a Damasco, occupata nella notte dalle truppe britanniche e arabe. Presi 7.000 prigionieri.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 1 OTTOBRE 1918
I consueti duelli di artiglieria normali in quasi tutta la fronte ebbero saltuaria intensità nella zona del Pasubio, sull’altipiano di Asiago e nella regione del Montello.
A sud di Mori nostri piccoli posti dispersero col fuoco nuclei nemici che tentavano di avvicinarsi.
FRONTE OCCIDENTALE - In Francia nella giornata del 28, le nostre truppe, in armonia con l'avanzata svolta sulla loro sinistra dall'Armata del generale Mangin, hanno attaccato sulla fronte Presles-Vieil-Arcy-Villers en Payres. Vinta la tenace resistenza opposta dal nemico sulle sue prime linee, esse hanno forzato ad est di Vieil-Arcy il passaggio del canale litorale dell’Aisne e del fiume Aisne ed avanzano verso nord-est incalzando il nemico oltre ao Chemin des Dames.
Firmato: DIAZ