27 Ottobre, 1918

Il più è fatto

«L’Austria-Ungheria aderisce al punto di vista del Presidente Wilson sui diritti dei popoli, in particolare per quanto riguarda cecoslovacchi e jugoslavi. […] Avendo il Governo austro-ungarico accettato tutte le condizioni esposte dal Presidente Wilson, più nulla impedisce un armistizio immediato e di entrare in pourparler per la pace con tutti i Governi della parte avversa, senza dover attendere l’esito degli altri negoziati».
Il 27 ottobre Vienna accetta lo smembramento e scrive a Washington.
A 500 chilometri di distanza Berlino fa lo stesso: «Il Presidente Wilson conosce i mutamenti politici già avvenuti nell’Impero, o in esecuzione. I negoziati saranno condotti da un Governo popolare, arbitro del potere e libero di prendere decisioni. Le autorità militari sono subordinate a questo Governo. Attendiamo le proposte per un armistizio, il primo passo verso una giusta pace». Il più è fatto.

Al fronte il cannone continua a tuonare. Su quello occidentale i britannici prendono Famars, ora Valenciennes è accerchiata da tre lati; più a sud i francesi sfondano sull’Oise, riducendo il saliente tra quel fiume e la Serre.

 Del fronte italiano si è capito ancora poco. Anche i giornali nostrani sottovalutano la reale portata dell’iniziativa. «Azione di discrete proporzioni. Non si tratta di offensiva in grande stile».
E invece sì, perché, passato il Piave e consolidate le teste di ponte, la marcia accelera: sono 9.000 i prigionieri presi nelle ultime ventiquattro ore. «Ci sentivamo già diversi in quella guerra su un terreno aperto. […] Stavamo avanzando in territorio ostile. La morte aleggiava ancora, forse era dietro l’angolo, ma la nostra sorte non era più avversa».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Pubblicata la replica tedesca al Presidente Wilson. Berlino attende le proposte per un armistizio.
  • L’Austria-Ungheria invia una nota agli Stati Uniti accettando tutte le condizioni di Wilson. Chiesto l’armistizio e l’immediato avvio di conversazioni per la pace.
  • Una folla enorme si reca al castello di Buda per reclamare la nomina di Károlyi come Presidente del Consiglio. Al ritorno avvengono conflitti con le truppe che sbarrano le vie, i soldati tedeschi sparano sulla folla. Si annuncia che a Budapest si è costituito il Consiglio nazionale.
  • Il Consiglio della Corona germanica discute dell'opportunità dell'abdicazione del Kaiser.
  • La Gazzetta ufficiale dello Stato sassone annuncia le dimissioni di tutti i Ministri. Il Re ha accettato quelle del Primo Ministro e del Ministro delle finanze.
  • I giornali pubblicano la lettera con cui Sonnino dichiara che il Governo italiano riconosce ufficialmente il Governo nazionale provvisorio cecoslovacco.
  • Il Colonnello House arriva a Parigi come rappresentante speciale degli U.S.A. per stabilire le condizioni di armistizio e pace.

 Fronte occidentale

  • I tedeschi cedono il passo tra la Serre e l’Oise; i francesi li inseguono fino ai dintorni di Guise.
  • Respinto l’attacco tedesco a nord-ovest di Le Quesnoy.
  • Gli americani prendono Bois Belleau (riva est della Meuse).

Fronte italiano

  • Italiani e britannici continuano ad avanzare nel settore del Piave; 9.000 prigionieri. Mantenuti i progressi sul Grappa.
  • Lord Cavan comanda la decima armata italiana.

Fronte meridionale

  • I serbi respingono gli austro-tedeschi a nord di Kragujevac.

Fronte asiatico ed egiziano

  • La cavalleria britannica assedia la giunzione di Muslimiya (nord di Aleppo, sulla ferrovia di Baghdad).
  • Il cuore dell’armata britannica è in contatto con i turchi sullo Zab meridionale.
  • I turchi si ritirano verso le colline di Al-Shirqat.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO

BOLLETTINO DEL 27 OTTOBRE 1918

Sul Monte Grappa, forti, ripetuti ed insistenti attacchi sferrati dall’avversario, hanno ieri localizzato l’azione nelle zone dell’Asolone, del Pertica e al saliente del Solarolo. Il nemico venne ributtato con gravi perdite e 514 prigionieri restarono nelle nostre mani.
Sul medio Piave l’attività combattiva è grandemente aumentata: nella giornata di ieri venne completato il possesso delle Grave di Papadopoli ove furono catturati altri 351 prigionieri; numerose forze nemiche lanciate al contrattacco, specialmente contro truppe britanniche vennero annientate.
Gli aerei nostri ed alleati spiegarono molta attività eseguendo poderose azioni di bombardamento delle retrovie nemiche e mitragliando ripetutamente truppe in posizione e in marcia.
Dieci velivoli avversari precipitarono in seguito a combattimenti aerei.
Sulla stazione ferroviaria di Levico sorpresa in piena attività, una nostra aeronave lanciò nella notte 400 Kg. di bombe.


ALBANIA: Le nostre avanguardie, superate le ultime resistenze nemiche, hanno passato il Mati e marciano su Alessio.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori