8 Settembre, 1914

Tedeschi tra luci e ombre

Giornata agrodolce a Berlino. L’8 settembre i tedeschi sono costretti a ritirarsi al di là della Marna; decisiva l’avanzata dal Generale francese Foch. Berlino ingoia un secondo brutto rospo: l’attacco a Nancy è fallito.
Le buone notizie per il Kaiser comunque non mancano: dopo un estenuante assedio le truppe tedesche hanno conquistato Maubeuge, fatto molti prigionieri e incetta di armamenti.
E poi c’è sempre il fronte orientale. Nella battaglia dei laghi Masuri l’esercito russo continua a indietreggiare verso il confine. In Prussia le vittorie si susseguono da giorni.

Se a Pietrogrado si storce il naso per la ritirata a nord, nel contempo si gongola per i successi in Galizia, ormai occupata fino al fiume San. Il Generale Brusilov ha raggiunto Mikolajow, nei Carpazi. E la città di Przemysl è sotto assedio. Sarà una storia lunga. Persino il New York Herald parla di «panico austriaco» dopo l’ennesima sconfitta.


Dal Vaticano Papa Benedetto XV si rivolge ai cattolici di tutto il mondo: «Esortiamo e scongiuriamo tutti i figli della chiesa a implorare Dio, arbitro e dominatore di tutte le cose, affinché, memore della sua misericordia, allontani questo flagello dell’ira con il quale fa giustizia dei peccati dei popoli. […] Inoltre preghiamo e scongiuriamo vivamente coloro che reggono le sorti dei popoli a deporre tutti i loro dissidi nell’interesse della società umana».
Non riscuoterà un grande successo; almeno non nell’immediato.

L’8 settembre La Stampa smentisce una notizia “bufala” apparsa su La Tribuna e neanche presa in considerazione a Torino: non ci sarebbe nessuna armata zarista imbarcata al porto di Arcangelo, nel nord della Russia, oltre la Scandinavia, e diretta in Francia. Cito direttamente La Stampa: «Un viaggio degno della fantasia di Giulio Verne». Il problema però è a monte: com’è stato possibile prenderla per buona?

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Esortazione apostolica di Papa Benedetto XV.
  • Gran Bretagna: Lloyd George spiega la necessità di economizzare.
  • Il Generale John Maxwell assume il comando delle forze britanniche in Egitto.

Fronte occidentale

  • Continua la battaglia della Marna. I tedeschi sono costretti a ritirarsi al di là del fiume. Mossa decisiva del Generale francese Foch.
  • Nancy viene attaccata invano.
  • Troyon viene bombardata.
  • Maubeuge è conquistata dalle truppe tedesche, che fanno molti prigionieri e incetta di armi.

Fronte orientale

  • Continuano i successi tedeschi nella battaglia dei laghi Masuri, in Prussia orientale. I russi iniziano a ripiegare verso il confine originario.
  • Galizia: feroce battaglia nei pressi di Rava Rus’ka.
  • L’armata del Generale russo Brusilov avanza fino a Mikolajow, nei Carpazi.

  • I russi schiacciano gli austro-ungarici nei pressi di Lemberg (Leopoli), già conquistata.
  • Inizia l’assedio di Przemysl, la Galizia orientale viene occupata fino al fiume San.

Operazioni navali

  • L’ "Oceanic" si schianta sulla costa nord della Scozia.

Parole d'epoca

Benedetto XV

Esortazione apostolica

A tutti i cattolici del mondo. Non appena fummo innalzati alla cattedra di San Pietro, pur essendo consapevoli di quanto fossimo impari ad un così grande ufficio, adorammo profondamente l’arcana decisione della divina Provvidenza che aveva elevato l’umiltà della Nostra persona ad un grado tanto sublime. Pur non essendo forniti di meriti idonei, tuttavia mostriamo di avere assunto con animo fidente il governo del sommo Pontificato soltanto perché, confidando nella divina bontà, non dubitavamo minimamente che Colui che Ci aveva imposto l’onere gravissimo di questa dignità, Ci avrebbe dato la forza e l’aiuto opportuni. Allorché da questa vetta Apostolica abbiamo rivolto lo sguardo a tutto il gregge del Signore affidato alle Nostre cure, immediatamente l’immane spettacolo di questa guerra Ci ha riempito l’animo di orrore e di amarezza, constatando che tanta parte dell’Europa, devastata dal ferro e dal fuoco, rosseggia del sangue dei cristiani. Naturalmente dal Pastore buono, Gesù Cristo, del quale facciamo le veci nel governo della Chiesa, abbiamo il compito di abbracciare tutti — quanti sono — i suoi agnelli e le sue pecore con viscerale, paterna carità.

E poiché, sullo stesso esempio del Signore, dobbiamo essere — e lo siamo — pronti a dare la vita per la loro salvezza, abbiamo fermamente deciso, per quanto è in Nostro potere, di nulla omettere per affrettare la fine di questa calamità.

Frattanto, — prima ancora di rivolgerCi con una lettera enciclica, come è consuetudine dei Romani Pontefici all’inizio del loro Apostolato, a tutti i Sacri Pastori — non possiamo non raccogliere quell’ultima parola che il Nostro Predecessore Pio X — santissimo e degno d’immortale memoria — già prossimo a morire espresse al primo scoppio di questa guerra, animato da Apostolica sollecitudine e da amore per il genere umano. Pertanto, mentre Noi stessi, con le mani e gli occhi levati al cielo supplicheremo Dio, così come fece con tanto ardore il Nostro Predecessore esortiamo e scongiuriamo tutti i figli della Chiesa, specialmente quelli che sono ministri del Signore, affinché proseguano, insistano, si sforzino, sia privatamente con la loro umile preghiera, sia pubblicamente con frequenti suppliche, ad implorare Dio, arbitro e dominatore di tutte le cose, affinché, memore della sua misericordia, allontani questo flagello dell’ira con il quale fa giustizia dei peccati dei popoli. Imploriamo che nei nostri voti comuni ci assista e favorisca la Vergine Madre di Dio, la cui faustissima nascita, che celebriamo in questo stesso giorno, rifulse al travagliato genere umano come aurora di pace, dovendo ella dare alla luce Colui nel quale l’eterno Padre volle riconciliare tutte le cose, « rappacificando con il sangue della sua croce sia le cose che sono sulla terra, sia quelle che sono nei cieli »(1 Coloss. 1, 20).

Inoltre preghiamo e scongiuriamo vivamente coloro che reggono le sorti dei popoli a deporre tutti i loro dissidi nell’interesse della società umana. Considerino che sono già troppe le miserie e i lutti che accompagnano questa vita mortale, al punto che non si deve renderla ancora più misera e luttuosa; bastino le rovine che sono già state prodotte, basti il sangue umano che è già stato sparso; si affrettino dunque a prendere decisioni di pace e a stendersi scambievolmente la mano; otterranno ragguardevoli ricompense da Dio per loro stessi e per le loro nazioni; si renderanno altamente benemeriti della convivenza civile degli uomini, e a Noi, che da questa così grave perturbazione di cose vediamo non poco intralciato fin dall’inizio il Nostro Apostolico ministero, faranno la cosa più gradita e desiderata.

Dal palazzo Vaticano, il giorno 8 settembre, festa della nascita di Maria Santissima, dell’anno 1914.

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori