C'è sempre da guadagnare
Il contrabbando di guerra è un problema difficile da combattere e, se un paese è geograficamente al centro del Mediterraneo, la tentazione è irresistibile. In Italia continuano a saltar fuori traffici illeciti. Da Genova partirebbero carichi per la Francia: la merce verrebbe scaricata in alto mare, su imbarcazioni militari. Alcune voci parlano di canali aperti con i Balcani e persino con la Turchia. E poi arriva lo scaricabarile della Svizzera. Il Petit Parisien pubblica un’intervista con l’ex Presidente della Confederazione Svizzera. Gli elvetici sono accusati di spacciare grano ai tedeschi, Hoffmann dà la sua versione: “Non è vero, da noi le merci transitano soltanto, le spedizioni partono dall’Italia”.
Noi abbiamo altro a cui pensare: i ribelli albanesi attaccano Durazzo. A parole non vorremmo essere i “gendarmi” europei della regione, ma il 4 gennaio l’assalto degli insorti viene respinto solo grazie alle cannonate delle nostre navi: la “Sardegna” e la “Misurata”.
Sul fronte occidentale i francesi recuperano Steinbach dopo una settimana di combattimento.
Gli scontri più violenti sono però nel Caucaso. La vittoria turca ad Ardahan dura meno di un giorno: i russi annientano un intero corpo d’armata nemico, scacciano gli ottomani dalla città e continuano a vincere a Sarikamiş. La disfatta della Turchia e di Enver Pascià è ormai inevitabile. Il suo piano geniale, un attacco invernale, sulle montagne e senza l’adeguato equipaggiamento, è misteriosamente naufragato.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Riapre la Borsa inglese.
Fronte occidentale
- I francesi avanzano vicino Saint Georges (Fiandre) e completano la conquista di Steinbach (Alsazia) dopo diversi giorni di duri combattimenti.
Fronte meridionale
- I ribelli albanesi attaccano Durazzo, ma desistono per l'intervento delle navi italiane “Sardegna” e “Misurata” che sparano alcune cannonate.
Fronte asiatico ed egiziano
- I russi vincono a Sarikamiş e Ardahan. Distrutto un intero corpo d’armata turco.