Zeppelin su Parigi
Sui giornali iniziano a trapelare i dettagli dell’attacco ai Dardanelli. Il comunicato parigino sottolinea la prova d’onore e «la brillante parte presa dalla divisione navale francese». Ecco, visto l’esito dell’operazione, “brillante” non mi sembra l’aggettivo più adatto.
Il 21 marzo quattro zeppelin tedeschi tentano un raid su Parigi: due vengono costretti alla ritirata dalle difese aeree della capitale, gli altri sganciano le proprie bombe. Danni lievi, pochi i feriti, ma tanta paura.
A Torino La Stampa pubblica un’interessante intervista con il Generale Pistoia. Al Deputato vengono chiesti chiarimenti sullo stato del nostro esercito: «In questi mesi si sono fatte delle spese ingenti per completare la nostra preparazione. Il denaro si è speso bene e possiamo dire di essere preparati. […] Ma abbiamo le nostre forze dislocate per tutta Italia e occorre che siano adunate nello scacchiere prestabilito, ciò richiede una quindicina di giorni. Fino a quel momento non possiamo dire di essere pronti».
Ben più importante è però il telegramma inviato da Sonnino agli Ambasciatori di Parigi, Londra e Pietrogrado: «Il movente principale, determinante la nostra entrata in guerra a fianco dell’Intesa, è il desiderio di liberarci dall’intollerabile situazione attuale di inferiorità nell’Adriatico di fronte all’Austria. […] Del resto l’Italia potrebbe probabilmente conseguire la maggior parte dei suoi desiderata nazionali con un semplice impegno a mantenere la neutralità, senza esporsi ai terribili rischi e danni della guerra».
Ora spetta al miglior offerente convincerci da che parte stare.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L’attaché militare italiano lascia Vienna.
Fronte occidentale
- Due Zeppelin bombardano Parigi, lievi danni; altri due costretti a tornare indietro dalla difesa aerea francese.
- I francesi riguadagnano le trincee perdute vicino Notre-Dame-de-Lorette.
- Duri combattimenti a Bagatelle (Argonne).
Fronte orientale
- I tedeschi abbandonano gli attacchi a Osowiec e ripiegano con la loro artiglieria.