Il proclama del Re alle forze armate
«Soldati di terra e di mare! L’ora solenne delle rivendicazioni nazionali è suonata. Seguendo l’esempio del mio grande avo, assumo oggi il comando supremo delle forze di terra e di mare con sicura fede nella vittoria, che il vostro valore, la vostra abnegazione, la vostra disciplina, sapranno conseguire. Il nemico che vi accingete a combattere è agguerrito e degno di voi, favorito dal terreno e dai sapienti apprestamenti dell’arte; egli vi opporrà tenace resistenza, ma il vostro indomito slancio saprà di certo superarla.
Soldati! A voi la gloria di piantare il tricolore d’Italia sui termini sacri che natura pose a confine della Patria nostra; a voi la gloria di compiere, finalmente, l’opera con tanto eroismo iniziata dai nostri padri.
Vittorio Emanuele».
È questo il proclama del Re agli italiani, il 26 maggio 1915. Verrà pubblicato da tutti i quotidiani nazionali, ma ci sono altre tre parole fondamentali, comparse all’improvviso più o meno ovunque e destinate a mantenere diritto di cittadinanza per molto tempo: «Vistato dalla censura». Tre parole a precedere la maggior parte degli articoli.
Le disposizioni sono chiare anche ai giornalisti. Corvetto, inviato de La Stampa in Veneto, deve omettere varie informazioni: per esempio non si possono riferire i luoghi, ovvio; spesso con le gerarchie dell’esercito «si discorre di tutto fuorché di cose militari, sulle quali bisogna tenere la bocca chiusa».
E poi sono già nate le prime “leggende metropolitane”, storielle diffusesi in neanche due giorni da paese a paese. «Naturalmente, di quelle informazioni, centocinquanta su cento sono false. Smentiamo, ma non serve a nulla».
Il fronte italiano è probabilmente il più complesso dell’intero conflitto. Meravigliose e strette vallate, sorvegliate dagli spettacolari picchi alpini e dolomitici, ostacoli spesso insuperabili, sempre infernali. Scarpate, roccia franabile, neve: i soldati impazziranno per sopravviverci. E pure è tutto così bello… e sembra ancora così quieto. Il fronte italiano sarà deciso dalla geografia, prima ancora che dai militari. C’è il Trentino, una pericolosa lama affondata tra la Lombardia e il Veneto, a minacciarci le spalle; la Carnia friulana; poi pian piano si scende, si passa per gli altipiani, fino all’Isonzo, fino all’Adriatico e a Trieste.
Noi siamo in superiorità numerica rispetto agli austro-tedeschi, nonostante Berlino abbia inviato alcuni reparti dell’Alpenkorps in supporto alle truppe asburgiche. Ma ha ragione Vittorio Emanuele III: il terreno favorisce la difesa e rende quasi inespugnabili le postazioni fortificate; in più gli “altri” vantano un anno di esperienze belliche e sembrano meglio armati. Sì, siamo più numerosi, ma è un vantaggio quasi ininfluente.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Re d’Italia, assumendo il Comando supremo delle forze di terra e di mare, indirizza alle truppe un proclama.
- Il Governo italiano dichiara il blocco effettivo del litorale austro-ungarico dal confine italiano al confine montenegrino e del litorale albanese dal confine montenegrino sino a capo Kiephali.
- A Milano avvengono gravi disordini per il saccheggio e la devastazione di negozi, uffici e appartamenti di tedeschi e austriaci. Nelle vie si accendono grandi falò col mobilio portato e buttato fuori dai negozi e dalle finestre. Il Prefetto cede la tutela dell’ordine pubblico all'autorità militare.
- Londra: l’Unionist Party si riunisce al Carlton Club schierandosi a favore della coalizione.
- Portogallo: si dimette il Presidente Arriaga.
Fronte occidentale
- Raid degli Zeppelin a Southend.
Fronte orientale
- Gli austro-tedeschi guadagnano terreno grazie ai tanti scontri vicino Przemsyl.
Operazioni navali
- Uno squadrone da battaglia inglese si concentra a Malta per unirsi con la flotta Italiana nell’Adriatico.
Parole d'epoca
Proclama del Re
SOLDATI DI TERRA E DI MARE!
L'ora solenne delle rivendicazioni nazionali. È suonata. Seguendo l'esempio del mio Grande Avo, assumo oggi il Comando Supremo delle forze di terra e di mare con sicura fede nella vittoria, che il vostro valore, la vostra abnegazione, la vostra disciplina sapranno conseguire.Il nemico che vi accingete a combattere È agguerrito e degno di voi. Favorito dal terreno e dai sapienti apprestamenti dell'arte, egli vi opporrà tenace resistenza; ma il vostro indomito slancio saprà di certo superarlo.
SOLDATI! A voi la gloria di piantare il tricolore sui termini sacri che la natura pose ai confini della Patria nostra. A voi la gloria di compiere, finalmente, l'opera con tanto eroismo iniziata dai nostri padri.
Gran Quartier Generale,
VITTORIO EMANUELE
Dal fronte italiano
Ecco il riassunto delle operazioni alla frontiera del Tirolo e del Trentino dal 24 maggio.
Le nostre truppe, prendendo ovunque l'offensiva occuparono i seguenti punti: Forcella di Montozzo, Tonale, Ponte Caffaro in Val Giudicaria, terreno a nord di Ferrara di Monte Baldo, Monte Corno, Monte Foppiano sul versante nord dei Monti Lessini, Pasubio, Monte Baffelan, alla testata delle Valli d'Agno e di Leogra, e altri passi di Val Brenta. Vennero fatti parecchi prigionieri.
In Cadore vennero occupati tutti i passi di confine. L'artiglieria nemica di medio calibro aprì il fuoco sulla Conca di Misurina, senza risultato.
Alla frontiera della Carnia, nella notte dal 24 al 25 furono conquistati con un attacco alla baionetta il passo di Vall'Inferno e la testata di Val Degano.
Alla frontiera del Friuli il 25 maggio nel medio Isonzo continuarono felicemente le operazioni di offensiva. Presso Caporetto vennero sistemate le truppe sulle alture conquistate tra l'Judrio e l'Isonzo. L'artiglieria austriaca di medio calibro da Santa Maria a Santa Lucia, a sud-ovest di Tolmino, aprì il fuoco contro le alture fra l'Judrio e l'Isonzo, senza risultati.
Nel basso Isonzo continuarono pure le azioni ffensive per raggiungere la linea di detto fiume. Dovunque il nemico si ritira distruggendo ponti. I nostri aviatori bombardarono le officine elettriche e la stazione ferroviaria di Monfalcone.
Firmato: Cadorna
LE OPERAZIONI DEL GIORNO 26 MAGGIO 1915
Alla frontiera del Tirolo-Trento continua la lotta di artiglieria tra le nostre fortificazioni e quelle nemiche al Tonale e sull’altopiano di Asiago. Venne estesa verso non la occupazione del terreno oltre il confine a monte dello sbocco del Ghiese, nel lago d’Idro e quella dell'aspra zona montana tra il lago d’Idro e il lago di Garda.I maggiorenti di Tezze in val Sugana e di altri paesi si sono presentati alle nostre autorità esprimento patriottici sensi di devozione a nome delle popolazioni.Alla frontiera della Carnia continuano i combattimento delle nostre truppe alpine con felici risultati e colla cattura di prigionieri.Alla frontiera del Friuli è stato occupato Grado, dove la popolazione è entusiasta. Nella notte dal 26 al 27 la squadra delle nostre aeronavi compì una incursione su territorio nemico lanciando bombe sulla linea di Trieste-Nabresina e producendo evidenti danni e a quanto pare interruzioni della ferrovia: benchè fatte segno a violento fuoco di fucileria e di artiglieria, rientrarono incolume nelle nostre file. Firmato CADORNA