7 Giugno, 1915

Dieci giorni di notorietà

Reginald Alexander John Warneford, nato in India nel 1891, è uno dei tanti ufficiali britannici in servizio. Di mestiere fa il pilota per la Royal Naval Air Service e fin dall’addestramento ha manifestato una condotta audace, sprezzante, spericolata.
Stando alla leggenda, un suo istruttore disse: «Questo ragazzo è destinato a fare grandi cose, oppure a uccidersi con le sue stesse mani». Già, perché i pionieri dell’aviazione militare hanno spesso avuto vita breve.
Il 7 giugno l’imberbe sottotenente è in missione sui cieli del Belgio quando, tra Gent e Bruxelles, avvista uno zeppelin tedesco; non c’è neanche da pensarci. L’L.Z.-37 è il primo dirigibile abbattuto da un aereo, ma qui le cose si complicano: il “Morane-Saulnier L” di Warneford è in avaria, è costretto a un atterraggio d’emergenza “behind enemy lines”, dietro le linee nemiche. 35 minuti dopo il guasto è riparato e l’aviatore britannico torna incolume alla base, guadagnandosi la "Victoria Cross". Bello il lieto fine, ma siamo sempre in guerra.

 Dieci giorni dopo, il 17 giugno, il Generale Joffre in persona gli consegnerà la “Legion d’honneur”; seguirà un pranzo ufficiale, poi è previsto un volo di prova. Sarebbe semplice routine, a bordo con Warneford c’è anche il giornalista americano Henry Beach Newman, ma l’aereo precipita e per i due non c’è niente da fare. Reginald Warneford, 23 anni e appena dieci giorni di notorietà. Aveva ragione il suo istruttore.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • A Milano la sottoscrizione generale per i bisogni di guerra si apre con offerte per 1.600.000 lire.
  • Russia e Cina concludono un accordo riguardante la Mongolia.
  • Primo incontro del Comitato dei Dardanelli nel Gabinetto inglese, l’organo con cui il Consiglio di guerra esercitava le sue funzioni durante il periodo critico della campagna dei Dardanelli.

Fronte occidentale

  • Primo dirigibile abbattuto da un aereo: il sottotenente di volo Warneford distrugge lo Zeppelin tedesco “L.Z.-37” fra Gent e Bruxelles.
  • I francesi conquistano il villaggio di Neuville, nel settore di Arras.
  • Offensiva francese vicino Hébuterne.
  • Ripetuti contrattacchi tedeschi vengono respinti a nord dell’Aisne.

Fronte italiano

  • Avanzata italiana in Val d'Assa.

Fronte d’oltremare

  • Il Comandante in Capo degli Alleati in Cameroon decide di abbandonare l’avanzata su Yaoundé.

 

Parole d'epoca

Reginald Alexander John Warneford

Rapporto ufficiale

I left Furnes at 1:00 am on 7th June 1915 on Morane No. 3253 under orders to look for Zeppelins and attack the Berchem St Agathe Airship Shed with six 20 lb bombs.
On arriving at Dixmude at 1:15 am, I observed a Zeppelin apparently over Ostend and proceeded in chase of the same. I arrived at close quarters a few miles past Bruges at 1:50 am and the Airship opened heavy maxim fire, so I retreated to gain height and the Airship turned and followed me.
At 2:15 am it stopped firing and 2:25 am I came behind, but well above the Zeppelin; height then 11,000 feet, and switched off my engine to descend on top of him. When close above him at 7,000 feet altitude I dropped my bombs, and, whilst relasing the last, there was an explosition which lifted my machine and turned it over. The aeroplane was out of control for a short period, went into a nose dive, but control was regained. I then saw the Zeppelin was on the ground in flames.

 The joint on my petrol pipe and pump from the back tank was broken and at about 2:40 am I was forced to land in enemy territory to repair my pump. I made preparations to set the machine on fire, but was not observed, so was able to effect a repair of the aircraft and after considerable difficulty in starting my engine single handed, was able to take off and head in a South Westerly direction.
I tried several times to find my whereabouts but was unable to do so, so I eventually landed and discovered I was at Cape Gris Nez, where I was given petrol by French soldiers. When the weather cleared I was able to proceed and arrived back at my Aerodrome about 10:30 am.

Dal fronte

Mentre lungo tutta la frontiera le nostre truppe avanzate proseguono regolarmente nella presa di possesso delle posizioni più importanti oltre il confine, incontrando deboli resistenze, e mentre sui noti altopiani di Lavarone e di Folgaria, continua l' ostinata lotta di artiglieria, anche lungo tutta la linea dell' Isonzo, da Caporetto al mare, siamo entrati in questi ultimi giorni in stretto contatto con l' avversario. Forti nuclei avanzati, protetti da potenti artiglierie, hanno infatti raggiunto ovunque tale importante linea fluviale, con lo scopo di stabilirsi solidamente sui punti di passaggio più adatti e impiantarvi teste di ponte, per dominare le rive ed avere luoghi sicuri di transito. 
Nell' alta valle, fra le aspre giogaie di Caporetto, le nostre truppe continuano la fiera lotta dei giorni 4, 5 e 6 corr. fronteggiando le posizioni del nemico annidato sugli alti versanti, ma hanno saldo piede sulle due rive del fiume e minacciano seriamente Tolmino.


Sul corso inferiore dell' Isonzo, gettati i ponti militari in presenza dell' avversario, forti reparti, preceduti da brillanti ricognizioni di cavalleria, sono passati già sulla sponda orientale dove stanno fortificandosi. Si tende così a ottenere anche sull' Isonzo come sugli altri fronti, la necessaria libertà di manovra; e vennero iniziate le operazioni per il giorno in cui sarà deciso l' impiego delle masse. Le nostre perdite sono relativamente lievi. Le truppe hanno solennizzato ieri la festa dello Statuto, offrendo volonterose ed entusiaste al Sovrano, sempre presente alle fatiche e ai cimenti, lo spettacolo della loro operosità, del loro spirito di sacrificio e del più caldo ed elevato amore alla Patria. 

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori