Come una mareggiata
Gli eccessi narrativi di alcuni giornalisti sconfinano in ossimori concettuali dai risvolti grotteschi: «Le granate austriache, seppur giungano con molta precisione, hanno il tiro più corto». Delle due l’una: o vanno a segno, o son corte; essere entrambe le cose mi sembra complicato. Del resto è così ovunque e dall’inizio della guerra. I primi successi dell’esercito italiano autorizzano i quotidiani a immaginarsi un futuro tutto rose e fiori. È presto, ne deve passare di acqua sotto i ponti. Noi comunque proseguiamo bene: stiamo avanzando sulle Alpi Carniche e sull’Isonzo abbiamo espugnato Plava.
Le cose stanno per cambiare sul fronte orientale, dove i russi sembrano in ripresa. Sì, ma qui la parola chiave è “sembrano”. Il 12 giugno sulle tavole dei Generali austro-tedeschi è apparecchiata un’offensiva gargantuesca, estesa a tutto il fronte: le armate attaccano a Šiauliai, a Przasnysz, sul Bzura, a Mościska e a Lubaczów; dalla Lituania all’Ucraina è un’inaspettata mareggiata in crescita, un’onda anomala.
Berlino può gioire anche per il primo successo diplomatico da almeno un anno a questa parte, l’Ambasciatore americano porta un messaggio da Londra: la Gran Bretagna ha ceduto, pur di mandare in porto lo scambio di prigionieri civili è disposta a riconsiderare il trattamento dei sommergibilisti tedeschi. Non sarà la svolta della guerra, ma resta un punto segnato.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Gran Bretagna informa i tedeschi, tramite l’Ambasciatore degli Stati Uniti, che i prigionieri dei sottomarini sono trattati ora come normali prigionieri.
Fronte orientale
- Gli austro-tedeschi attraversano il Dnestr a Kolomyya.
- I russi rioccupano Zurawno.
- I tedeschi attaccano lungo tutto il fronte orientale: a nord di Šiauliai (Lituania), a nord di Przasnysz, sul Bzura, a Mościska e a Lubaczów (Galizia).
Fronte italiano
- Gli italiani fanno progressi sulle Alpi Carniche, gli Alpini conquistano il passo di Volaia.
- Gli italiani, con un violentissimo combattimento, occupano Plava, sull’Isonzo.
- Bombardata Malborghetto.
Dal fronte
Lungo la frontiera Tirolo-Trentino sono continuati i piccoli scontri tra le nostre truppe più avanzate e quelle nemiche che ripiegano gradualmente e che in alcuni punti si sono ritirate. Intanto la nostra artiglieria prosegue nella demolizione delle opere fortificate dell' avversario.
In Cadore nulla di notevole da segnalare.
In Carnia gli alpini conquistarono il passo di Volaia, facendo venticinque prigionieri.
Sul medio Isonzo riparti delle nostre truppe sono riusciti, nella notte dal 9 al 10, ad irrompere di viva forza, sulla sinistra del fiume, presso Plava, vivamente contrastati dall' avversario, che dovette, però, ripiegare di fronte ai nostri reiterati, impetuosi assalti, abbandonando sul campo numerosi morti. Facemmo 200 prigionieri. Successivi contrattacchi dell' avversario diretti a sloggiare le nostre truppe dalle posizioni conquistate sulla riva destra del fiume vennero costantemente respinti.
Sul Basso Isonzo una nostra batteria pesante, arditamente portava avanti sin quasi sulla linea delle fanterie, con bene aggiustati tiri, distruggeva presso Sagrado la diga all' incile del canale di Monfalcone per mezzo della quale il nemico aveva ottenuto l' inondazione d' una larga zona di terreno al piede delle alture di Ronchi, inceppando la nostra avanzata. Sul fronte da Tolmino al mare i nostri ottimi aviatori continuano ad esplicare con abilità ed ardimento la loro opera di scoperta e d' offesa.
Firmato: CADORNA