30 Gennaio, 1916

Il futuro è nella specializzazione

La notizia arriva dagli Stati Uniti e promette rumore. Secondo alcuni giornali, Washington avrebbe inviato un ultimatum alla Germania: ai tedeschi sarebbe concesso fino al 2 febbraio per risolvere l’affaire “Lusitania”. Conferme ufficiali non ce ne sono, ma tanto basta a scatenare le fantasie del pubblico.

Il 30 gennaio ricalca le orme del giorno prima: Parigi subisce un nuovo raid di zeppelin, questa volta molto meno efficace.
Sul fronte occidentale i francesi respingono gli assalti tedeschi a Dompierre. La lotta di trincea, la tattica del logoramento, hanno rivoluzionato “l’arte” della guerra. Gli eserciti si sono trasformati in enormi cooperative, il mestiere delle armi si è declinato in un’industria edile: non più semplici soldati, ma ingegneri, costruttori, falegnami, fabbri, scavatori. È il concetto di “specializzazione”: l’uomo giusto al posto giusto; non più soldati “tutto-fare”.
La metamorfosi non piace a tutti, di certo non ai romantici, ai nostalgici dell’era cavalleresca. Come testimonia Domenico Russo su La Stampa: «Gli ufficiali non dissimulano l’uggia profonda, ispiratagli da una lotta condotta a questo modo. Le loro simpatie vanno molto più alla guerra fatta come una volta».

Davide Sartori

Parole d'epoca

Paolo Pallavicini

La guerra italo austriaca 1915 -1919

Il 5 gennaio i nostri occupano di sorpresa la posizione di San Giovanni sulle balze meridionali del Monte Sperone.

Durante questo mese, sempre a cagione dell'imperversare del mal tempo, dai bollettini ufficiali si rileva una sosta nelle operazioni di avanzata.

Gli scontri però continuano quasi quotidianamente con alterne vicende,ma rafforzando sempre più in diverse parti le nostre posizioni.

L'artiglieria è in continua, fortissima, efficacissima attività e produce ogni giorno gravi danni al nemico.

Le azioni aeree, malgrado le pessime condizioni atmosferiche, si ripetono da parte dei nostri con ottimi risultati.

 

DAL FRONTE

Bollettino

Lungo tutta la fronte attività delle artiglierie favorita dallo stato sereno dell' atmosfera.
Sul Medio Isonzo una nostra batteria bombardò la stazione di Santa Lucia nel settore di Tolmino. Artiglierie nemiche di grosso calibro tirarono alcuni colpi sulla borgata di San Martino Quisca facendo qualche vittima nella popolazione.
Da prigionieri nemici si ha conferma delle gravi perdite subite dall' avversario e specialmente dal 37° reggimento di Landwehr durante le recenti azioni sulle alture ad ovest di Gorizia.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori