L'ultima speranza di Kut al-Amara
I tedeschi hanno placato i propri ardori a Verdun. Non sono riusciti a ripetere l’avanzata di fine febbraio. Per l’ennesima volta sono costretti a fermarsi e a colmare i vuoti. L’iniziativa la prendono ora i francesi, attivi a Douaumont.
Sul fronte orientale si concludono gli scontri al Lago di Naroch, i russi hanno conquistato due linee di trincee e stop, più o meno pari e patta.
Il 15 aprile c’è una battaglia quasi matura, pronta a decidersi: in Mesopotamia «il vento soffia a tempesta» e gli assediati di Kut al-Amara hanno sempre meno tempo. I britannici lo sanno e ci provano per davvero. Negli ultimi giorni hanno registrato discreti progressi lungo il Tigri. Forse c’è ancora speranza.
I giornali restano concentrati sui rapporti tra Bucarest e Berlino. Parigi ascolta interessata l’intervista di un «eminente personaggio rumeno», di più non so: «La Romania resta fedele alla sua amicizia con l’Intesa, il suo orientamento politico non è alterato dai negoziati con la Germania. […] Il nostro accordo è puramente commerciale, Brătianu non muterà l’indirizzo della nostra politica estera».
Il nocciolo della questione è facile da capire: l’economia rumena si basa sull’agricoltura; i produttori e le esigenze di bilancio reclamavano il diritto e il dovere di esportare le eccedenze. E c’è dell’altro: l’industrializzazione in Romania è in netto ritardo, di fatto non è ancora arrivata; Bucarest dipende dall’estero per qualsiasi tipo di prodotto o risorsa. Con i Dardanelli chiusi, la distensione economica con la Germania era necessaria alla sopravvivenza.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Fronte occidentale
- Battaglia di Verdun: i francesi attaccano con successo a sud di Douaumont.
Fronte meridionale
- Il Quartier generale dell'armata serba sbarca a Salonicco proveniente da Corfù.
Fronte orientale
- Fine della prima battaglia del Lago Naroch, scontri isolati: i russi prendono due linee di trincee vicino il Lago Naroch.
Fronte asiatico ed egiziano
- Avanzata britannica sul Tigri.
- Egitto: i britannici occupano l'oasi di Kharga (200 chilometri a sud-sud ovest di Assiut).
- I russi hanno successo vicino Bitlis (Caucaso).
Parole d'epoca
Strage di muli
di Caterino Nazari, militare
Alle ore 14 il nemico tira shrapnels da 120 sulla nostra batteria: una granata viene a scoppiare a 4 metri dalla volata del III pezzo, ma non recò alcun danno. Vicino alla nostra baracca un mulo è colpito in fronte è morto: il conducente, un soldato di fanteria del 9° è rimasto illeso la mantella gli fu stracciata dalle schegge. Il tiro nemico cessa verso le ore 15,30.
Alle ore 23 odesi ai nostri avamposti un violento fuoco di fucileria: la batteria di M.te Pò. Tira con scat. a metraglia contro una grossa pattuglia nemica. Si veglia tutta la notte vicino ai nostri cannoni: fa molto freddo. È ghiaccio.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Sulle posizioni conquistate al nemico nella zona dell'Adamello le nostre truppe si impadronirono di una seconda mitragliatrice: una terza fu distrutta dal nostro fuoco delle artiglierie.
Continuano i duelli delle artiglierie nel tratto di fronte tra Valle Giudicaria e Valle Sugana.
Granate lanciate dal nemico appiccarono incendi nell' abitato di Prezzo (Chiese).
In Valle Sugana il giorno 12 le nostre truppe espugnarono con brillante attacco la posizione di S. Osvaldo ad ovest del torrente Larganza. Furono presi al nemico 74 prigionieri fra i quali 3 ufficiali.
Nella giornata del 13, nonostante il fuoco dell' artiglieria avversaria, la posizione fu dai nostri saldamente rafforzata.
Sull'Isonzo e sul Carso minore attività delle artiglierie.
Nella notte sul 14 un piccolo attacco sul Javorcek fu prontamente respinto.
Tiri delle nostre batterie sconvolsero una ridotta nemica sulle cime del Monte San Michele.
Firmato: CADORNA