Vulcano dolomitico
C’è aria di tempesta all’orizzonte inglese. Storia vecchia tornata a ripetersi, un dibattito mai estinto, posizioni opposte mai del tutto conciliate dal compromesso politico: alla Camera dei Comuni rispunta l’argomento coscrizione. Tutto inizia con un memorandum riservato, spedito dai vertici militari al Governo: il suggerimento è di reclutare più soldati. Qualcuno però parla, fa trapelare la voce, forse esagera anche un po’ i toni. La notizia diventa di dominio pubblico e i giornali, divisi in coscrizionisti e anticoscrizionisti, aprono il fuoco e si salvi chi può. Ora qualcuno deve ricomporre i cocci, o tirar su un vaso tutto nuovo. Lloyd George, coscrizionista, ha già ingoiato un boccone amaro l’ultima volta, ora sembra sia pronto a dimettersi se il Governo dovesse respingere il provvedimento. Discorso opposto per i labouristi: di arruolamento obbligatorio non vogliono neanche sentir parlare e anche loro sono pronti a lasciare il Gabinetto. L’equilibrio politico è fragile, uno scossone e crolla tutto. Ma se cadesse questo Governo, probabilmente salterebbe con lui tutta la coalizione d’unità nazionale. E allora si andrebbe alle elezioni in piena guerra mondiale. Londra è un vespaio con il fiato sospeso.
L’atmosfera è elettrica anche a Washington. Il Presidente Wilson ha preso la sua decisione: gli Stati Uniti sono stanchi di essere presi in giro e il 18 aprile inviano una risposta “energica” alla Germania, accusata di una completa noncuranza per i diritti dei neutri.
Alla Casa Bianca la pazienza è finita, anche perché nessuno crede più alle promesse tedesche. O a Berlino si invertirà la rotta e si disconoscerà la guerra sottomarina, oppure Washington romperà ogni relazione diplomatica. Questo non è un avvertimento, è una minaccia.
Le coincidenze sono curiose: lo stesso giorno, in Francia, viene costituita la Squadriglia 124, ribattezzata “Escadrille La Fayette”. È composta da volontari, ma il particolare è un altro: sono tutti aviatori americani.
Sul fronte italiano, più che altrove, è anche “guerra di mine”: se non puoi stanare il nemico, seppelliscilo. Si è martellata, grattata, bucata, trasformata la montagna; si sono spostate tonnellate di pietrisco, spesso con i soli picconi e la forza delle braccia. Le Alpi e le Dolomiti sono un dedalo di claustrofobiche gallerie dove si respira a fatica. Il silenzio non è mai un buon segno, può significare una sola cosa: i lavori sono finiti, sta per saltare in aria tutto. Quella notte deve essercene stato tanto di silenzio. E gli austro-ungarici devono essersene accorti. Un boato e una discreta porzione del Col di Lana esplode, si frantuma, collassa. Un’eruzione vulcanica, una fontana di detriti verso il cielo. Dalle viscere della montagna erompe un frastuono cupo, terrificante. Le gole e le valli ululano, grida laceranti, strazianti, ripetono il grido nell’oscurità della notte. E il coro degli echi si diffonde ovunque.
Circa metà del contingente asburgico è sepolto, gli altri vengono fatti prigionieri dagli italiani. La montagna suda sangue, stando ai testimoni cola attraverso il pietrame. La posizione guadagnata è strategica, ma non sarà determinante. La guerra storpierà il profilo, lo skyline delle Dolomiti; lascerà cicatrici eterne, indelebili, appena sfumate dall’erosione.
A 2.300 chilometri di distanza c’è Trebisonda: polo commerciale di primaria importanza, il miglior porto dell’Anatolia sul Mar Nero. I russi occupano la città abbandonata dai turchi; la collaborazione della flotta ha sgretolato la resistenza ottomana. Ora l’esercito zarista può sbarcare rifornimenti e uomini direttamente in Turchia. Per Costantinopoli è un duro colpo, a poco vale il vittorioso contrattacco sui britannici a Sanna-i-Yat.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Londra: alla Camera dei Lord Milner sostiene la necessità del servizio militare universale.
- La Camera francese approva la legge che autorizza il Governo ad anticipare l'ora legale durante l'estate.
- Nota degli U.S.A. alla Germania riguardo il caso “Sussex” e sulla politica dei sottomarini in generale.
Fronte occidentale
- I francesi respingono a Verdun un nuovo violentissimo attacco tedesco sulla riva destra della Meuse.
- Creata la Squadriglia 124, composta da piloti americani volontari. Verrà ribattezzata "l'escadrille La Fayette".
Fronte italiano
- In piena notte, con una poderosa mina, gli italiani fanno saltare l'estrema cresta orientale di Col di Lana, che poi viene occupata. Il presidio è in parte sepolto dalle rovine o ucciso, in parte fatto prigioniero. Per la costruzione della mina si è lavorato quattro mesi, giorno e notte.
Fronte asiatico ed egiziano
- I russi si impadroniscono di Trebisonda.
- I russi fanno progressi ad ovest di Erzurum.
- Contrattacco turco sui britannici a circa mezzo chilometro da Sanna-i-Yat.
Parole d'epoca
Lettere dalla Guerra di Enrico e Ferruccio Salvioni
di Ferruccio Salvioni
Cara mamma, ieri ho trovato tanto gusto e tanta consolazione nell'intrattenermi con voi da aver oggi la tentazione di ricominciare. Poi mi dicono che la Pasqua sia vicina, e bisogna mandar gli auguri. Poi in questo momento arriva il tuo pacco, cara mamma, e bisogna mandartene la ricevuta e le grazie. Certo i polsini eran desideri delle giornate qualche po' cittadinesche di Subida; certo la stagione è oramai tale che non desta la voglia delle bevande calde e di assai diminuisce l'utile e il pregio delle mercanzie che vanno dal fornelletto per il tè, ai dadi per brodo; ma quella s'avvicina in cui mi sarà una benedizione il tuo tamarindo; e tu l'hai indovinato, cara mamma.... Del resto non istiamo punto disagiatamente per questo verso; e io la mia fame da lupo posso assai bene soddisfarla, e la sete d'acqua saziare con buona acqua minerale.
Quello che è soppresso (per me più che per altri) è il sonno; e quello che fa qualche volta grave allo spirito questa privazione, leggera come non avrei mai creduto al corpo (non sono mai stato così bene, ripeto: crepo di salute), il peso di questa vita è qualche volta vedere l’rirragionevole di alcune fatiche, la colpevolezza delle ragioni di subitanea fretta per altre, la pratica mancanza di ogni pensiero per quelli che han da faticare, in gente e sistemi che, se di qualche cosa peccheranno, sarà di ideologia umanitaristica. Tanto per provare anche qui quanto diversa cosa essa sia dall'amore, dalla carità, dalla saggezza ...
Addio: riprenderò presto.
Ferruccio
DAL FRONTE
Sulle ripide falde del Monte Sperone (Valle di Ledro) continua la nostra avanzata metodica. Nella giornata del 16 nuovi trinceramenti sono stati conquistati e prontamente rafforzati contro il nemico. Il giorno stesso in Valle Sugana, dopo intenso fuoco delle artiglierie, l' avversario attaccò, con circa 14 battaglioni, le nostre posizioni avanzate tra la testata del torrente Maggio e Monte Collo. Fu respinto: contrattaccato lasciò nelle nostre mani 206 prigionieri, tra i quali 3 ufficiali.
Nello stesso pomeriggio numerose batterie nemiche di ogni calibro concentrarono un violento fuoco sulla posizione di S. Osvaldo. Ad evitare inutili perdite, le nostre truppe si ritrassero in quel punto di circa 500 metri fino alla prossima località di Volto. Nella giornata del 17 il nemico rinnovò tre attacchi contro il tratto di fronte da Volto a fondo Valle Brenta, ma fu ogni volta respinto con gravi perdite. Lungo l' Isonzo e sul Carso situazione immutata. Idrovolanti nemici compirono nella scorsa notte incursioni su Treviso, Motta di Livenza e minori località lanciando una trentina di bombe. Sono segnalati 10 morti ed una ventina di feriti e danni ad alcuni edifici. Uno degli idrovolanti fu abbattuto a Grado: i due aviatori, dei quali un ufficiale, sono prigionieri.
Firmato: CADORNA