La politica estera è un tabù
Roma, Camera dei Deputati: i socialisti ci riprovano. La mozione Prampolini mira a legare la discussione sulla politica estera e la pace con il tema del giorno: approvvigionamenti e situazione economica. Speranza vana, il Governo ha già rimandato a data da destinarsi ogni precedente mozione sul tema, non ritenendo salutare una discussione al riguardo. A perorare la causa socialista è Turati: «Se la Camera volesse trattare con coscienza e serenità i problemi degli approvvigionamenti, non potrebbe fare a meno di coinvolgere nella discussione la condotta della politica estera. Trattare la situazione economica odierna prescindendo dalla guerra, la sua causa, significa perseverare in una manovra di ipocrisia parlamentare». Risponde il Presidente del Consiglio Boselli: «Il Governo è pronto a dare alla Camera ogni spiegazione, ma non in questo momento». Sul rinvio della mozione socialista viene posta la fiducia: 227 favorevoli e 31 contrari. Risultato netto, passa la linea del Governo. Si discuterà solo di economia e approvvigionamenti.
Questo per quanto riguarda l’Italia, ma all’estero a tener banco è sempre il fronte occidentale: il 28 febbraio i britannici occupano Thilloy, Gommecourt, Puisieux e Sailly-Saillisel; ora persino Bapaume rischia grosso. «I tedeschi mettono in esecuzione un programma di distruzione sistematica. Incendiano i ricoveri e tutto ciò che non possono trasportare, fanno saltare i depositi di approvvigionamenti e munizioni, riempiono le trincee e rendono le strade impraticabili».
Quasi increduli i giornali Alleati: «La natura dei successi britannici sorprende. Per la prima volta i tedeschi hanno abbandonato posizioni senza esservi costretti; quelle stesse trincee difese per mesi, sacrificando migliaia di uomini». Le spiegazioni date agli eventi ignorano sobrietà e senso critico. Nei quotidiani dell’Intesa si parla di «insostenibile pressione esercitata dagli inglesi» e di «nuove armi prodigiose». Falso e ancor più falso. A vederci lungo è Le Petit Journal: «I tedeschi hanno preparato una linea posteriore di fortificazioni più potenti di quella ormai stravolta dai bombardamenti. Poco importerebbe indietreggiare di qualche chilometro se le nuove difese costringessero gli inglesi a sciupare più tempo, uomini, e risorse. È una ritirata strategica».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Camera approva (227 voti favorevoli e 31 contrari) la proposta del Presidente del Consiglio Boselli di rinviare la discussione della mozione socialista su approvvigionamenti, politica estera e trattative di pace. Il Governo aveva posto la fiducia.
- L’Ambasciatore Alleato presenta un memorandum al Governo cinese.
Fronte occidentale
- Thilloy, Gommecourt, Puisieux e Sailly-Saillisel occupati dai britannici.
Fronte italiano
- Gli austro-ungarici attaccano sull’altopiano di Asiago e a nord di Gorizia, ma vengono respinti.
Fronte meridionale
- I rumeni hanno un successo parziale in un contrattacco in Bucovina.
Fronte asiatico ed egiziano
- Mesopotamia: la stima delle perdite turche negli ultimi 3 mesi supera le 20.000.
Operazioni navali
- Il cacciatorpediniere francese “Cassini” silurato nel Mediterraneo.
Parole d'epoca
Storie di soldati di Pavia
a cura di Andrea Pozzetta
Il seminarista Michele Canevari con il trascorrere dei mesi, sempre più (...) invoca la pace e il ritorno a casa. Il giovane appare frustrato e demoralizzato: «sorgerà presto quel giorno tanto desiderato ed aspettato da tutti che ci ridia alle nostre famiglie […] in cui cessino le ansie e ci possa aprire il cuore alla speranza? Preghi Sig. Rettore che sorga presto questo giorno, ché io sono stufo, proprio stufo di fare il soldato». Il giovane è aggregato al 208° Reparto Fanteria e, probabilmente per allontanarsi qualche tempo dalla zona di guerra, fa domanda per essere ammesso al corso per allievi ufficiali: alla fine dell’estate 1917 è Aspirante ufficiale di complemento dell’Arma di fanteria.
DAL FRONTE
Nella giornata del 27 consuete azioni delle artiglierie e attività di nostri piccoli nuclei. Uno di essi irruppe nelle trincee nemiche di Boscomalo (Carso) e con lancio di bombe provocò l'incendio di baracche e scoppio di munizioni. Velivoli nemici lanciarono bombe su Gorizia e sul Vallone. Nessun danno. Una nostra squadriglia bombardò accampamenti nemici nelle vicinanze di Serrada, sull' altopiano di Folgaria (Testata dell'Astico).
Firmato: CADORNA