Argentini irritati
Da un anno e mezzo Jakobstadt, sulla Dvina, era un punto fermo nello scacchiere russo, ora non lo è più. I tedeschi hanno sfondato le linee, la testa di ponte è caduta e annunciano la cattura della città. L’offensiva segue la ritirata russa verso nord di pari passo, dieci chilometri in profondità per una quarantina d’ampiezza.
A Pietrogrado è sempre più guerra tra bande, non solo tra Partiti avversi, ma anche all’interno della stessa galassia socialista: le differenti visioni perdono la capacità di intrecciarsi, di temperarsi, di coesistere. Kerenskij ha sempre meno “amici”.
Non vanno meglio le cose tra Berlino e Buenos Aires, relazioni tese. Il Governo argentino non è per nulla soddisfatto delle deboli dichiarazioni tedesche. Il 22 settembre arriva in Germania qualcosa di simile a un ultimatum: Buenos Aires chiede spiegazioni adeguate, la completa disapprovazione dell’operato di Luxburg e una nuova promessa di non attaccare le imbarcazioni argentine.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Relazioni molto tese fra Germania e Argentina. Buenos Aires invia un ultimatum a Berlino.
Fronte occidentale
- Ostenda attaccata dalla marina britannica.
- Stoccarda, Treviri (Trier), Coblenz e Francoforte bombardate.
Fronte italiano
- Leggero avanzamento italiano nella regione della Marmolada.
Fronte orientale
- I tedeschi annunciano di aver sfondato le linee russe sulla riva occidentale della Dvina, a nord-ovest di Jakobstadt, di aver occupato la città e che i russi hanno abbandonato la testa di ponte sulla riva occidentale del fiume, su un fronte di 40 km. e per una profondità di 10.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 847 – 22 SETTEMBRE 1917 - ORE 18:00
Nella giornata di ieri, lungo tuta la fronte, vivaci duelli d’artiglieria, più intensi nell’Alto Cordevole in regione di Kal (Altipiano di Bainsizza) e nel settore di Selo (Carso).
In azioni di pattuglia a nord-est di Gorizia venne catturato qualche prigioniero.
La notte scorsa tre nostre aeronavi eseguirono un’azione offensiva sugli accampamenti nemici nel Vallone di Chiapovano, sulla stazione e sui baraccamenti di Grahovo e sugli impianti ferroviari a nord-est di Prosecco. L’operazione, resa assai difficile da un improvviso mutamento nelle condizioni aerologie, divenute decisamente avverse, e dal tiro nemico intensissimo e ben diretto, venne brillantemente compiuta e gli obbiettivi furono colpiti con 4 tonnellate di bombe ad alto esplosivo.
Generale CADORNA