21 Ottobre, 1918

Governo del popolo

Scrosci di pioggia e di mitragliatrici, i secondi un tantino peggio dei primi. La Germania oppone una resistenza micidiale sulla Selle contro i britannici, tra l’Oise e la Serre contro i francesi e a nord di Verdun contro gli americani.
Va capita la drammaticità della condizione tedesca. I soldati sanno di aver perso, ma la guerra ancora non si ferma. E più si avvicina al confine più cresce l’ansia. Questa combattività è così pronunciata da ingannare anche l’Intesa. A Londra e Parigi si parla sempre di campagna invernale.
Più rapida la marcia Alleata nei settori settentrionali del fronte. In Belgio Gand è a circa cinque chilometri. In piena ritirata il Governatore generale tedesco “perdona” i condannati per reati politici e concede l’amnistia agli internati nei campi di concentramento. Scrive anche una lettera al Cardinale Mercier, simbolo dell’orgoglio belga mai piegato. La lettera comincia così: «Eminenza, voi incarnate il Belgio occupato. Voi ne siete il pastore venerato e ascoltato».


Ma il 21 ottobre Berlino è alle prese con un documento più importante e invia la nuova risposta a Wilson. La Germania accetta le condizioni imposte: «Il Governo tedesco confida che il Presidente degli Stati Uniti non approverà nessuna pretesa inconciliabile con l’onore del popolo tedesco e con la preparazione di una pace di giustizia».
Un paio di precisazioni però ci sono. Berlino protesta contro il rimprovero di azioni illegali e inumane, come l’eccedere nelle distruzioni, o l’affondamento di scialuppe di salvataggio. E il Governo ribadisce di essere già lo specchio del popolo: «Sinora il Parlamento non aveva diritto di influire sulla formazione del Governo. La Costituzione non prevedeva una cooperazione della rappresentanza popolare nelle decisioni sulla guerra e sulla pace. A questa situazione è stato posto rimedio. Il nuovo Governo è costituito nel più completo accordo con i desideri del Reichstag. […] L’offerta di pace e di armistizio proviene da un Governo libero da ogni influenza arbitraria e irresponsabile, sostenuto dal consenso dell’enorme maggioranza del popolo tedesco».

Anche l’Austria-Ungheria è alle prese con Washington. Il rifiuto di Wilson, il suo schierarsi per lo smembramento, è stato preso malissimo: «È una vera sventura che un uomo con il potere di Wilson conosca così poco la situazione delle nostre nazionalità. […] L’Impero asburgico ha finito di esistere».
Già, l’Austria-Ungheria è ormai solo una mera espressione geografica.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Berlino replica alla nota inviata dagli Stati Uniti del 14 ottobre.
  • Amnistia in Belgio. Il Governatore generale tedesco “perdona” i belgi e i neutrali condannati dalla corte marziale.
  • L’indennizzo belga per i danni tedeschi ammonta già a quasi 400 milioni di sterline.
  • Si annuncia che a Zagabria si è costituito il Consiglio nazionale jugoslavo, presieduto dal prete deputato Korošec.
  • Il Ban della Croazia rifiuta l’offerta del Governatore militare di Zagabria di sopprimere il Consiglio nazionale jugoslavo.
  • Il nuovo Governo croato di Zagabria manda al Magistrato civico di Fiume una lettera, in cui comunica di aver nominato Rikard Lenac Supremo Conte per la città e il distretto di Fiume, agli ordini del quale il Magistrato deve sottomettersi incondizionatamente.
  • Si ha notizia di imponenti manifestazioni a Lubiana, Praga e Zagabria per celebrare le dichiarazioni di Wilson sulla completa indipendenza delle nazionalità.

  • Grandi dimostrazioni in Romania contro il Governo Marghiloman e a favore dell'Intesa, con gravi eccessi contro le redazioni di giornali ministeriali.
  • Una nota dell’Agenzia Stefani dice che il Governo italiano ha riconosciuto ufficialmente il Governo cecoslovacco presentato dal Ministro Beneš.
  • Re Giorgio riceve i delegati del Parlamento interalleato.
  • Pubblicato il dispaccio di Sir Douglas Haig del 20 luglio sulle ritirate di marzo e aprile.

Fronte occidentale

  • I belgi a 5 km. da Gand. Attraversato il canale verso Eede (frontiera olandese).
  • Avanzata britannica contrastata da una dura resistenza.
  • I francesi avanzano fra i fiumi Serre e Oise; duri scontri a nord di Verdun.

Fronte italiano

  • Gli italiani combattono sui fronti di Asiago e del Grappa.

Fronte meridionale

  • I francesi catturano un convoglio a Lom, sul Danubio (Bulgaria).

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO

BOLLETTINO DEL 21 OTTOBRE 1918

Sensibile lotta di artiglieria sull’Altipiano d’Asiago, nella regione del Grappa e lungo il Piave.
Al Sisemol pattuglie francesi penetrarono nelle linee nemiche, infliggendo perdite e riportando 6 prigionieri e una mitragliatrice.
In Val Frenzela nostri nuclei attaccarono i piccoli posti avversari, e nonostante la viva reazione, riuscirono a disperderli, catturando un ufficiale e qualche soldato.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori