26 Aprile, 1915

Il Patto di Londra

Noi italiani abbiamo tenuto i piedi in due scarpe diverse; ora dobbiamo decidere quale calza meglio. Ci abbiamo provato, siamo andati dagli austriaci e dai tedeschi con un pizzico di faccia tosta e una bella idea in testa: “Scusate, ci dareste il Trentino, Trieste e il completo dominio nell’Adriatico in cambio della neutralità?”
Niente da fare. A questo punto per noi è tutto più semplice: scegliamo l’Intesa.
Lunedì 26 aprile 1915 l’Italia sigla il “Patto di Londra” con le Potenze della Triplice Intesa: il Regno d’Italia si impegna a entrare in guerra, nel giro un mese, al fianco di Gran Bretagna, Francia e Russia.
La prossima rottura della Triplice Alleanza rischia di trasformarsi in disastro per gli Imperi centrali, alle prese con un nuovo fronte a sud. Ma questo ancora non lo sanno.
Le trattative con l’Intesa sono state lunghe e segrete. In Italia ci sono solo tre persone al corrente: il Presidente del consiglio Salandra, il Ministro degli esteri Sonnino e il Re Vittorio Emanuele III. Persino il Parlamento è tenuto all’oscuro.

 In cambio dell’entrata nel conflitto ci vengono promessi ampi territori: su tutti il Trentino, il Sudtirolo, Trieste, Gorizia, l’Istria e parte della Dalmazia; più Valona e altri spiccioli di colonie, specie in Nordafrica. Sul resto delle nostre richieste aleggia un "poi vediamo", che noi però prendiamo come un "sì". La mossa non ci riuscirà. Alla fine della guerra saranno gli americani a far saltare il banco: “Con noi non risulta nessun accordo”. Grazie, non c’eravate nel 1915.

Il fronte è una bolgia confusa: intorno a Ypres le trincee sono così vicine che spesso i soldati si lanciano sassate. I tedeschi penetrano le linee britanniche a Broodseinde, ma i contrattacchi Alleati hanno una certa efficacia.
Sarà la primavera, ma tutto il fronte occidentale sembra più “frizzante”: l’Hartmanswillerkopf cambia padrone per la terza volta in neanche due giorni. Ora è il turno tedesco.

Se in Francia regna il caos, nella penisola di Gallipoli è peggio. I turchi sono più tosti del previsto, ma il corpo di spedizione Alleato si è ritagliato un piccolo cantuccio: i britannici hanno occupato il vecchio castello di Seddulbahir. Sì, ma alla fine della giornata, tra morti e feriti, quasi i due terzi del contingente sbarcato è già fuori combattimento. L’attacco si sta rivelando per quel che è: farneticante, così come la sua approssimativa pianificazione.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Londra: firmato un accordo segreto fra il Governo italiano e la Triplice Intesa. l’Italia s’impegna a entrare in guerra contro gli Imperi centrali nel giro di un mese; gli Alleati accettano le rivendicazioni di Roma e promettono ampie concessioni territoriali all’Italia. Il trattato rimarrà segreto fino al 1917.
  • Un manifesto del PSI invita i lavoratori a partecipare alle manifestazioni per il 1° maggio, attribuendogli un significato pacifista, nonostante il Governo abbia vietato cortei e comizi in occasione della festa dei lavoratori.
  • Lord Kitchener e Asquith intervengono sulla barbarie tedesca per i maltrattamenti ai prigionieri britannici.

Fronte occidentale

  • Seconda battaglia di Ypres: I tedeschi penetrano le linee britanniche a Broodseinde. Contrattacchi Alleati: i francesi recuperano Het Sas; i britannici falliscono nel riconquistare Sint-Juliaan.
  • Aviatori inglesi bombardano Courtrai e vari posti nelle vicinanze.
  • I tedeschi riprendono l’Hartmannswillerkopf in Alsazia.

 Fronte asiatico ed egiziano

  • Dardanelli: irruzione sulla Hill 141 e messa in sicurezza della spiaggia “V”.
  • Gli anglo-francesi occupano Seddulbahir e i francesi Kumkale, nei Dardanelli.
  • I russi avanzano a Olty (Caucaso).

Fronte d’oltremare

  • I tedeschi vengono respinti a Trekopjes, a nord-est di Swakopmund (Africa tedesca sudoccidentale).

Operazioni navali

  • L’incrociatore armato “Kron Prinz Wilhelm” viene sequestrato a Newport News in Virginia.

 

 

Parole d'epoca

Il trattato di Londra

Accordo tra Francia, Russia, Gran Bretagna ed Italia, firmato a Londra il 26 aprile 1915. Per ordine del proprio Governo il Marchese Imperiali, Ambasciatore di Sua Maestà il Re d’Italia, ha l’onore di comunicare al Rt. Hon. Sir Edward Grey, Segretario Principale di Stato per gli Affari Esteri di Sua Maestà Britannica, e alle loro Eccellenze M. Paul Cambon, Ambasciatore della Repubblica francese, ed al Conte de Benckendorff, Ambasciatore di Sua Maestà l’Imperatore di Tutte le Russie, il seguente memorandum:

MEMORANDUM

Articolo 1. Si dovrà immediatamente concludere una convenzione militare tra lo Stato Maggiore di Francia, Gran Bretagna, Italia e Russia. Questa convenzione stabilirà il numero minimo di forze militari che dovranno essere usate dalla Russia contro l’Austria - Ungheria al fine di impedire a tale Potenza di concentrare tutta la propria forza contro l’Italia, qualora la Russia decidesse di dirigere la maggior parte del proprio sforzo contro la Germania. - Questa convenzione militare deciderà riguardo ad armistizi che necessariamente sono compito dei Comandanti in Capo degli eserciti.


Articolo 2. Da parte sua, l’Italia si impegna ad utilizzare tutte le proprie risorse allo scopo di iniziare la guerra assieme alla Francia, alla Gran Bretagna e alla Russia contro tutti i loro nemici.

Articolo 3. La Flotta francese e quella britannica dovranno fornire assistenza attiva e permanente all’Italia fino al momento in cui la flotta austro-ungarica non sarà stata distrutta o finché non sarà stata raggiunta la pace. - Si dovrà immediatamente concludere un accordo navale in questo senso tra la Francia, la Gran Bretagna e l’Italia.

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori