23 Marzo, 1915

L'assurdità di una pace rapida

Da Marsiglia rimbalza l’ennesima indiscrezione su imminenti trattative di pace: questa volta sarebbe la Turchia a voler negoziare l’uscita dal conflitto, ma non è così. Costantinopoli ha appena ottenuto il suo maggior successo dall’entrata in guerra, ma è stata una battaglia difensiva e per di più marittima. Al tavolo delle trattative conterebbe zero. Elemosinare una pace alimenterebbe l’idea di un impero decadente. I giornali Alleati fanno circolare queste voci più per propaganda che per convinzione.

La realtà è ben diversa, lo stato della guerra è tale da escludere qualsiasi soluzione rapida. I motivi sono sotto gli occhi di tutti, basta poco per capirlo.
Il 23 marzo un’eventuale pace converrebbe, forse, solo a Berlino. E sottolineo forse.
L’Inghilterra non ha perso nulla, ma con gli altri, i “crucchi”, spregiativo, a quattro passi da Calais, non può permettersi di rischiare una tregua.
I francesi ce li hanno direttamente in casa i tedeschi, di certo non tratteranno prima di aver riconquistato tutte le province perse.

I russi stanno vincendo in Galizia, ma non in Prussia. E soprattutto non hanno ancora ottenuto l’influenza desiderata sui Balcani e in Asia minore.
Per l’Impero asburgico, poi, una pace ora equivarrebbe a una resa: Vienna direbbe addio alla Galizia, alle velleità sui Balcani e, probabilmente, all’unità nazionale.
Nessuno può svincolarsi. Anzi, un paese ci sarebbe: è il Giappone. Tokyo ha messo le mani su Tsingtao, su alcuni possedimenti nel Pacifico e ha appena trovato un accordo segreto con la Cina sulle future politiche in Manciuria. Pechino, minacciata a metà gennaio, ha dovuto cedere. Ma il Giappone è più ambizioso.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • La Corte francese dichiara valido il sequestro della S.S “Dacia”.
  • Viene commissionata la prima nave aerostato, H.M.S. “Manica”.
  • Il Governo cinese e quello giapponese concludono un accordo segreto sulle politiche future in Manciuria.

Fronte occidentale

  • I tedeschi bombardano Reims e Soissons; I francesi distruggono l’artiglieria tedesca a Soissons.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Dardanelli: riprendono i bombardamenti.
  • Le truppe d’assalto turche colpite dai britannici vicino El Kubri.

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori